Progetto Flaminio, i punti del documento delle associazioni
Autore : Redazione
Intervento dell’urbanista Anna Maria Ceci, dell’Associazione Seniores Lazio, all’incontro “Progetto Flaminio: facciamo il punto”, in cui ha sintetizzato in 5 punti il documento presentato dalle associazioni il 7 luglio 2014 e allegato tra i documenti concorsuali. Ha inoltre presentato uno schema di piano urbanistico per il Flaminio abbozzato durante il processo partecipativo che si interruppe con la caduta della giunta Marino.
In sintesi le indicazioni date dal tavolo partecipativo si soffermavano su:
- Il senso da dare alla città della scienza nell’edificio a destinazione museo, come modello di centro didattico, di ricerca e diffusione rivolto alla comunità scientifica e ai residenti (Museo Multipolare)
- Le condizioni di sostenibilità socio-economiche e ambientali, incluse quelle finanziarie e di gestione. S i sottolineava l’orientamento verso il consumo energetico zero cui l’intervento avrebbe potuto orientarsi con l’uso di fonti rinnovabili
- I servizi, caratterizzati rispetto alle specificità del quartiere e alla sua collocazione metropolitana (lungo la Flaminia), urbana e di quartiere, soffermandosi sul posizionamento che in senso trasversale avrebbe collegato visivamente e con appropriati sistemi di mobilità sostenibile Monte Mario attraverso il ponte della musica, via GuidoReni, il MAXxI, L’auditorium,il Villaggio Olimpico fino a villa Glori, segnando un percorso salubre, culturale e ambientalmente ricco ed escludendo sviluppi commerciali se non a scala di quartiere. L’intento anche economico indicava uno sviluppo del turismo alternativo e decongestionante rispetto all’afflusso cconcentrato nel centrocittà. Si indicavano le carenze nei servizi da sanare, quali il centro sanitario di moderna concezione, gli spazi per il sociale, ecc.
- I principi formali di progettazione, primo fra tutti la permeabilità, visiva, motoria e dei suoli, con accessibilità longitudinale e trasversale. Il verde esistente e i manufatti di pregio da consolidare;
- Il principio di integrazione tra verde servizi e residenze; le tipologie edilizie su modelli quali Villa Riccio e lo stesso Villaggio Olimpico; nuove tipologie da sperimentare con l’housing sociale.
- Il contesto della mobilità, da migliorare con accessi automobilistici limitati in numero e velocità,percorsi pedonali e ciclabili, collegamenti trasversali e circolari per i servizi pubblici.
Nel notare che molta parte delle indicazioni, nei limiti dell’area di concorso, erano stati tenuti presenti dal progetto vincitore, ha infine ricordato che anche Il municipio2 aveva elaborato una Carta dei Valori per l’intera area di sua pertinenza, che avrebbe dovuto essere ripresa.