PRESIDENTE. Consigliere Aurigemma, la invito a concludere.
AURIGEMMA (FI). …che i cittadini portano avanti e ci chiedono di condividere. Se un emendamento viene fatto esprimendo lo stesso concetto, allora vuol dire, forse, che la politica sta incominciando a scendere sul territorio per dare risposte a quei cittadini che ci chiedono di rappresentarli.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Aurigemma. Ha chiesto di parlare la consigliera Blasi. Ne ha facoltà.
BLASI (M5s). Grazie, Presidente. Apprendo da questo dibattito che esiste anche l’abusivismo di necessità, dal consigliere Ghera. Non capisco ancora di che cosa si tratta. Uno vìola la legge perché ha bisogno di violare la legge. Spiegatemi che cos’è l’abusivismo di necessità.
Qua stiamo parlando di situazioni di degrado abitativo che esistono spesso in tanti Comuni, ma queste situazioni di degrado non vengono risolte… I Comuni hanno gli strumenti per poterli risolvere al di là del Piano paesistico regionale, del PTPR. Sapete che penso? Che qualcuno sta facendo propaganda con questo bell’emendamento, sta semplicemente illudendo qualcuno che forse si può fare qualcosa per recuperare i nuclei abusivi. Questa è la propaganda di chi presenta un emendamento simile, non di chi sta cercando di evitare che una parola “abusivismo”, che è una parola che orienta ed è diretta all’illegalità venga scritta in un atto che state per votare.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Blasi. Ha chiesto di parlare l’assessore Valeriani.Ne ha facoltà.
VALERIANI, Assessore. Ho chiesto di intervenire perché provo a dare un contributo, ad uscire da questo dibattito in modo unitario. Penso che non dobbiamo avere paura delle parole. Il giudizio su questo emendamento, lo confermo, è un parere positivo perché punta a recuperare le aree degradate, le aree ovviamente ex abusive per provare a restituire ad ambiti urbani un aspetto dignitoso. Si è discettato se si sta incitando all’abusivismo o meno. È stato rappresentato bene in quest’Aula, l’ho detto anche io quando ho dato il mio parere. È evidente che ci riferiamo a tutte quelle situazioni ex abusive legittimate e non si tratta di abusivismi nuovi, perché quelli vanno demoliti. Questo lo prescrive la legge. Propongo ai presentatori dell’emendamento una riformulazione togliendo la parola “abusivismo” favorendo il recupero delle aree degradate e legittimate perché solo quelle sono oggetto di possibile intervento. Le altre, come prevede la norma, e dico sempre il PTPR tutto può fare tranne che aggirare le norme statali e la Costituzione, era implicito, ma se questo serve a dipanare questo dubbio, mi permetto di dare questa riformulazione. Non so se il proponente, i proponenti, la condividono.
PRESIDENTE. C’è una riformulazione da parte della Giunta. I proponenti accolgono la riformulazione? È accolta. I proponenti accolgono la riformulazione. Facciamo un attimo il punto della situazione e poi vediamo chi deve intervenire.
Assessore, diventa “favorendo il recupero delle aree degradate e legittimate”, continuando poi con “la riqualificazione e la rigenerazione urbana”. Questa è la riformulazione dell’Assessore che i proponenti accettano.
(Interruzione di un Consigliere) I proponenti sono loro, Consigliere. (Interruzione di un Consigliere)
Prego. Ha chiesto di parlare il consigliere Aurigemma. Ne ha facoltà.
AURIGEMMA (FI). È utile anche poter ascoltare. Io ho fatto un emendamento, e ho chiesto – glielo spiego io, dottore – di unificarlo a quello degli altri colleghi. Naturalmente, riformulando l’emendamento, diventa un altro emendamento. Era partito con buoni propositi, perché ha detto: non sono le parole che fanno la differenza, per poi concludere, l’Assessore, riformulando, quindi le parole fanno la differenza per lei. Per noi no. Per noi fa la differenza il contenuto. Personalmente, il Gruppo di Forza Italia non accetta la modifica del testo, prendendo per buono il primo pezzo dell’intervento dell’Assessore, che non sono le parole che fanno la differenza, però si vede che per lei la fanno, perché poi ha modificato il testo, lasciando l’emendamento così com’è. Casomai facciamo due, se non tre riformulazioni.
PRESIDENTE. Consigliere Aurigemma, capisco il suo punto di vista. Noi abbiamo una fascicolazione d’Aula, quindi abbiamo gli emendamenti posti in un certo ordine. L’ordine è l’emendamento 128, poi il 129 presentato dal suo Gruppo e poi il 130…(Interruzione di un Consigliere)
Certo, certo. La discussione è sempre generale, ma la votazione poi è emendamento per emendamento.
Poi c’è il 130, presentato dal Gruppo della Lega. Ora si sta ragionando sull’emendamento 128, che è identico al 129 e al 130, quindi uniformando la discussione, e sui subemendamenti D02/1 e dD02/2.
L’Assessore propone una riformulazione del 128. Noi porremo in votazione naturalmente gli emendamenti così come sono posti nel fascicolo, partendo dal primo che abbiamo davanti al fascicolo, cioè il 128, di cui è stata proposta una riformulazione che i proponenti hanno accettato. Di conseguenza poi vedremo cosa succede agli emendamenti 129 e 130 in caso di approvazione o non approvazione dell’emendamento 128, che è fascicolato davanti a tutti.Ha chiesto di parlare il consigliere Panunzi. Ne ha facoltà.
PANUNZI (Pd). Grazie, Presidente e grazie Assessore, anche perché credo che un uditore estraneo a questo Consiglio debba capirci qualcosa.
Qui ci sono accuse di essersi creato spontaneamente il “partito del mattone”, tra centrodestra e centrosinistra, di fare condoni che peraltro solo una legge specifica può fare, e che peraltro non sono possibili dopo il codice Urbani, nelle aree vincolate – famosa è la doppia conformità che questa Regione non ha. Dopodiché, ascoltiamo anche qualcuno che dice “siete sudditi di fenomeni demagogici”, poi interviene qualcun altro che dice “ah, quando l’abusivismo lo invoca la destra succede l’iradiddio”, ma se lo invoca il PD non va bene. Poi arriva l’ultimo che ci dice “no, a noi va bene l’abusivismo”. Ora qualcuno ci deve spiegare.
Allora, per chiarire questa cosa, consigliere Ghera, stiamo parlando di condoni, ex condoni, ex condoni, e mi rivolgo a lei perché ha detto “ah, questo abusivismo va spiegato, non sia mai”, lo vogliamo spiegare e l’abbiamo spiegato. Grazie, Assessore.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Panunzi. Ha chiesto di parlare il consigliere Cacciatore. Ne ha facoltà.
CACCIATORE (M5s). Devo dire che la riformulazione è molto più idonea al testo. Voglio sempre ricordare, e non ne faccio una valutazione di sorta sulle intenzioni, perché i processi alle intenzioni non è questa l’aula deputata a farli assolutamente, ognuno chiaramente può avere la sua visuale, che non abbiamo parlato di sospetti su una possibilità di condono o di un accordo cementizio. È chiaro che, però, se noi facciamo un testo normativo e amministrativo in questo caso che lascia dei vuoti, ci potremmo esporre soltanto al rischio.
Poiché il Codice Urbani è ripreso in questo stralcio di PTPR, delle norme, effettivamente le operazioni di recupero dell’abusivismo le mette alla lettera g), che recita “individuazione degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente compromesse o degradate e degli altri interventi di valorizzazione compatibili con le esigenze della tutela”. Assessore, io riconosco gran parte del significato e del contenuto che si esprime con le parole rispetto alla sua riformulazione dell’emendamento, quindi rispetto alla prima disposizione per quanto mi riguarda almeno è molto più accettabile e dichiaro voto di astensione in tal caso.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Cacciatore. Dobbiamo darci anche una regola, Consiglieri. Capisco che l’argomento è interessante ed è anche giusto che sia lasciato il giusto spazio a tutti i Consiglieri, sto cercando di mantenere, comunque, un certo equilibrio. Consigliere Ghera, io la faccio pure intervenire, però sia chiaro che soltanto per l’importanza del tema stiamo lasciando un po’ più di spazio. Tuttavia, chiedo che questo non sia motivo per approfittarsene e non diventi una regola. Ha chiesto di parlare il consigliere Ghera. Ne ha facoltà.
GHERA (FdI). Non c’è intenzione di approfittarsi di nulla. Stiamo discutendo di un tema e, poiché alcuni colleghi hanno richiamato il mio intervento, ritengo ci sia bisogno di maggiori spiegazioni.
Io intendo stigmatizzare molti interventi ai quali abbiamo assistito, in particolare da parte del Partito Democratico e della sinistra, che come parlava di recupero dell’abusivismo si stracciava le vesti, subito attaccava alcuni ragionamenti.
Anche sull’abusivismo va detto qualcosa. Evidentemente, i colleghi del Movimento 5 Stelle o non hanno adeguata esperienza o non conoscono la storia, per esempio, di Roma e delle periferie romane. Abbiamo avuto un incremento demografico molto importante negli anni Sessanta e Settanta, dove c’è stato un abusivismo di persone che magari venivano da regioni del sud Italia e, ahimè, ahinoi, andavano a realizzare ‒ io non ero nemmeno nato ‒ abusi che si chiamavano “abusi di necessità”. Se uno non lo sa, basta che si colleghi a internet. Ci sono proprio studi tecnici di grandissimi professori universitari di sinistra, non di Fratelli d’Italia o di destra, che spiegano questo. Le persone che venivano dall’Abruzzo, dalla Calabria, dalla Puglia, dalla Sicilia, dalla Campania, che magari non potevano comprare un’abitazione, realizzavano abusi edilizi, cosa esecrabile, condannabile, quello che sia, ma si chiamava “abusivismo di necessità”. Non era il costruttore che faceva il palazzo di otto piani.
Io li metterei su due piani diversi, tanto che i condoni edilizi sono venuti più incontro, giustamente, a questo tipo di ragionamento. La stessa Amministrazione attuale del Movimento 5 Stelle sta lavorando le pratiche del condono edilizio. Non è che le ha disintegrate. C’è un ufficio a Via di Decima che si occupa di condono edilizio e lì si lavorano le pratiche di cui si sta parlando. Lo sta facendo l’Amministrazione Cinque Stelle da tre anni a questa parte, come lo hanno fatto anche gli altri, come è giusto che sia, perché era una legge dello Stato che è stata approvata dal Parlamento italiano. Magari su questo è giusto documentarsi e ragionare. Secondo la logica, questa declinazione che l’Assessore ha letto è sicuramente migliore del testo iniziale, che si prestava a qualche interpretazione e a qualche polemica. Dico al collega Panunzi che, chiaramente, noi facciamo la nostra parte. Non è che i testi che fa il PD sono oro colato. Evidentemente è una castroneria, perché di fatto la prima riga… Favorire il recupero dell’abusivismo non è un tema, obiettivamente, così chiaro. È scritto male, è evidente, tanto che è stato corretto. L’Assessore evidentemente ha recepito i vostri desiderata, ma anche in quota parte anche quello che abbiamo detto nel nostro misero intervento. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Ghera. Ha chiesto di parlare il consigliere Tripodi. Ne ha facoltà.
TRIPODI (Lega). Grazie, Presidente.
Anche per i lavori d’Aula, come ha detto giustamente lei, inizialmente i tre emendamenti erano diventati un emendamento unico. Naturalmente con questa riformulazione si rimette in piedi un pochino tutta l’ossatura della formazione degli emendamenti stessi, che non vengono da marchette o da altre situazioni, come provano a dire quelli del Movimento 5 Stelle, ma vengono semplicemente da partiti politici che sono presenti sul territorio e su tutto il territorio, non solamente su alcuni dove ascoltano soprattutto le Amministrazioni e dove con questi tre emendamenti si può dareuna risposta alla struttura comune. Noi chiediamo all’Assessore naturalmente di prendere atto che i tre emendamenti, formati da tre partiti che, alla fine, sono composti da 28 presenze all’interno del Consiglio regionale se prendiamo i tre partiti che li hanno formulati, ma si va a ampliare se consideriamo anche altri colleghi che sono presenti in Aula e che sono in accordo con un emendamento simile: cercare di mantenere lo strumento unico unendo i tre emendamenti perché diventerebbe naturalmente una forza più importante e più decisiva su un’esigenza che hanno i territori in virtù di quegli abusi che nascono dagli anni Settanta in poi, con alcune sanatorie naturalmente portate avanti, ma tante altre piccole strutture e situazioni che le pubbliche amministrazioni non sanno come risolvere e come mettere le mani. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Tripodi. Ricordo semplicemente che gli emendamenti sono stati sempre distinti, ma la discussione è unica. Gli emendamenti sono sempre tre, ma racchiusi in un’unica discussione.
Ha chiesto di parlare la consigliera De Vito. Ne ha facoltà.
DE VITO (M5s). Vorrei soltanto aggiungere un commento a noi che non siamo presenti sui territori. Con molto orgoglio non vorremmo proprio leggerla la parola abusivismo. Forse questa è la differenza tra essere sui territori e non esserci mai stati.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera De Vito. Con l’accettazione della riformulazione dell’emendamento decade il subemendamento D02/1.
Rimane in piedi solamente il subemendamento D02/2 e naturalmente l’emendamento riformulato.
Verifica del numero legale
PRESIDENTE. È stata avanzata una richiesta di verifica del numero legale. Invito il consigliere segretario Quadrana a procedere alla chiama dei Consiglieri. Si risponde con “presente”.
(Segue l’appello dei Consiglieri)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BUSCHINI
(ore 18,01)
Comunico l’esito della verifica: Presenti 26 Assenti per motivi istituzionali 1 Presenti ai fini del numero legale 27 Comunico che l’Aula è in numero legale. Consigliere Refrigeri, la prego di assumere un atteggiamento consono all’Aula.