“Le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del Sindaco della sua città nell’arco del 2016. Se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale Sindaco?” Questa la domanda posta a “600 elettori in ogni Comune capoluogo, disaggregati per sesso, età ed area di residenza” (1)
Sulla base delle risposte è stata creata la classifica, che misura quindi il consenso in base al potenziale voto di oggi del campione consultato, paragonato al risultato del giorno dell’elezione(2). Tuttavia ci sembra altrettanto o forse più indicativa una classifica che metta a confronto la percentuale di consenso conquistato – o perduto – rispetto a quello ottenuto alle elezioni, anzichè la percentuale assoluta raggiunta oggi (3). Il risultato, non molto difforme rispetto ai casi singoli, è assai significativo nell’insieme:Chiara Appendino (Torino) sempre al primo posto con +7,4%, Massimo Zedda (Cagliari) +7,1%, al 2°, Luigi Brugnaro (Venezia) + 6,8%, 3°, Giorgio Gori (Bergamo) + 5,5%, 4°, Giuseppe Sala (Milano) +3,3%, 5°; seguono 13 sindaci con un aumento di consenso da da a 0 a +1,8%. Il dato significativo è che tutti gli altri 86 – quasi l’81% degli eletti – sono in forte perdita di consenso, in 16 casi superiore al 10%, con ulteriori picchi ancora più negativi per Maria Rita Rossa (Alessandria) che con il – 25,9%, si piazza sempre al 104° e ultimo posto, Federico Piccitto (Ragusa) – 23,4%, 103°, Virginia Raggi (Roma) – 23,2%, 102°, Mario Lucini (Como) -21,4%, 101°, Silvia Marchionini (Verbania) -20,4%, 100°.
Risultati che ripropongono un tema troppo poco praticato, almeno fuori dai comitati elettorali, che riguarda i meccanismi che scattano nell’elettore al momento della decisione su a chi dare il voto (4). Su questo, il questionario e le interviste del sondaggio dicono ben poco: secondo l’articolo di commento (3) “le risposte…misurano il gradimento ottenuto dalla figura del sindaco, in un mix variegato di elementi in cui non è possibile distinguere i fattori emotivi e d’immagine da quelli più sostanziali dell’azione amministrativa. La stessa miscela, del resto, guida poi le scelte degli elettori, ma quando si parla di Comuni la politica deve fare i conti con la qualità della vita quotidiana offerta dalla città“.
E se può apparire fisiologico che l’81 % dei sindaci abbia perso per strada un po’ di elettorato – sempre secondo il sondaggio – sarebbe assai utile approfondire le modalità con cui gli elettori hanno giudicato l’operato degli eletti. E’ certamente un tema complesso, perchè bisognerebbe innanzitutto distinguere l’operato effettivo – cosa un Sindaco ha fatto o non ha fatto – da come l’operato viene percepito dai cittadini. Due aspetti che non coincidono quasi mai, soprattutto nelle grandi città, dove il cittadino ha ben poche possibilità di conoscenza o esperienza diretta e può solo valutare gli effetti dell’amministrazione pubblica in base alla sua quotidianità, oppure affidarsi al passa parola, e naturalmente ai media.
Ma quali sono i motivi che, a torto o a ragione, spingono un elettore a cambiare idea sul Sindaco eletto? Il fatto che non abbia mantenuto le spesso iperboliche promesse elettorali? Gli scandali, gli errori nella scelta dei collaboratori, le polemiche e le spaccature interne al partito a sostegno, le scelte impopolari ancorchè giuste? E cosa distingue, secondo il campione di interpellati, un buon Sindaco? La sua convincente personalità o una buona amministrazione? E in questo caso, cosa è più importante per una città al servizio dei suoi abitanti? Su quali indicatori si basa il cittadino/elettore per valutare il miglioramento, il mancato cambiamento, il peggioramento? Escludendo gli osservatori consapevoli – come i cittadini attivi nei comitati e nelle associazioni (forse) e le varie categorie che seguono le vicende degli ambiti che li riguardano – il cosiddetto “cittadino medio”, giudica basandosi sul pezzo di città che incontra direttamente nella propria vita quotidiana o su quella raccontata dai media? In proposito, probabilmente, i quotidiani cartacei incidono assai poco, dato che sono ormai appannaggio di una sempre più risicata minoranza di affezionati. Mentre sicuramente il web ha un ruolo più consistente, tenendo però presente che parliamo di un magma in cui si mescolano le notizie delle testate storiche con quelle di migliaia di siti di informazione, blog e social network. E sarebbe interessante capire quanto incidono proprio i social media sulla percezione dell’operato della politica, in particolare di quella locale. Quanto sono premiati, in termini di consenso, quei politici e quei partiti e movimenti – il Movimento 5 stelle in primis – che inondano il web di post, video, foto e spot in cui raccontano ai cittadini iniziative e obiettivi più o meno raggiunti? Difficile sapere quanto tali messaggi raggiungano effettivamente, e in che misura, la cittadinanza. Ad esempio i post sulla pagina Facebook di Virginia Raggi riportano spesso in calce decine di migliaia di contatti, ma il social conteggia come “contatti” anche gli utenti che per un attimo hanno visto apparire il post sulla propria bacheca, senza leggerlo nè aprirlo. Invece You tube considera come visualizzazioni solo quelle degli utenti che vedono il video per almeno 30″. E i video che da un po’ di tempo appaiono sul sito di Roma Capitale – canale you tube istituzionale NotizieRoma – “l’assessore informa”, in cui i membri della Giunta illustrano le proprie attività o rispondono a domande inviate dai cittadini, non sembrano avere un grande seguito: l’intervento dell’assessore al commercio Meloni, dal 16 gennaio ha avuto a oggi 220 visualizzazioni, quello dell’Assessore al sociale Baldassarre, dal 4 dicembre a oggi, 166, quello dell’Assessore alla cultura Luca Bergamo, dal 19 dicembre, 117. Si sale in media di qualche centinaio di visualizzazioni per i video istituzionali della Sindaca, anche se sarebbe interessante sapere quanti cittadini leggono la pagina “La Sindaca informa”, un diario settimanale pubblicato sul sito di Roma Capitale a partire dal 19 novembre (5). Dove tuttavia, più che informare, il resoconto tradisce l’intento propagandistico, che del resto abbonda in molte comunicazioni del sito comunale, con effetti talvolta stranianti: basti pensare che nella nota della Sindaca dle 14 gennaio, in uno dei momenti più caldi della discussione sul futuro dello Stadio della Roma, non c’è traccia di posizioni o di spiegazioni da parte della Raggi o di suoi assessori, e i cittadini come al solito debbono affidarsi ai resoconti giornalistici. Ma anche effetti un po’ surreali : sempre nello stesso post, la Sindaca racconta: “abbiamo avviato con Atac l’operazione “Tram puliti”: un piano di pulizia straordinaria con una sanificazione dei convogli ed un lavaggio esterno. Mantenere un alto standard qualitativo di decoro diventa per noi una priorità per rendere più gradevole l’utilizzo dei mezzi in circolazione, contribuire a migliorare l’immagine della nostra città e a lanciare un concreto segnale di cambiamento e ammodernamento” (6). Ma tornando alla domanda iniziale, cioè su quale base i cittadini formulino il giudizio positivo o negativo sul proprio Sindaco, si deve naturalmente considerare anche la TV, che resta probabilmente il canale di informazione e diffusione prevalente, almeno per quanto accade nelle grandi città. Telegiornali, servizi e dibattiti in studio con alcuni Sindaci delle grandi città possono far conoscere quello che accade e le politiche delle amministrazioni. Tuttavia chi scrive non ritiene decisiva l’influenza che la TV può esercitare sui ragionamenti politici degli elettori: la recente campagna referendaria ha dimostrato abbastanza definitivamente che il martellamento a reti unificate paga molto meno di quello che si pensa comunemente. Piuttosto va considerato un “effetto collaterale” che spesso si rivela fondamentale: oltre a tutte quelle informazioni verbali, di cui da tempo i cittadini hanno imparato a diffidare, la televisione offre inevitabilmente molti altri elementi per la valutazione di un personaggio pubblico. Il modo di parlare, le parole e le espressioni scelte, il linguaggio del corpo, il modo di interagire con il conduttore e con gli antagonisti, vengono sempre più – più o meno coscientemente – utilizzati dai cittadini-telespettatori per farsi un’idea del persona, e costruirsi una conseguente “narrazione” positiva o negativa (7) che spesso è più forte di mille argomentazioni razionali che si vorrebbero entrassero nella valutazione dell’operato di un politico e/o di un amministratore.
E tornando al paragone tra le due Sindache, in cima e in coda al sondaggio sul gradimento dei propri elettori, che certamente si sono trovate ad affrontare realtà molto diverse – una Torino con molte contraddizioni ma con un’amministrazione “sana” e una Capitale piegata da decenni di mala amministrazione, che a oggi non è riuscita a risollevarsi – bisogna dire che hanno anche dimostrato approcci e personalità molto diversi. A favore della Sindaca Appendino potrebbe aver giocato molto il “fattore umano”: l’immagine di una persona che sa rimboccarsi le maniche e soprattutto che è capace di umiltà e immedesimazione. Doti che la Sindaca Raggi non ha ancora mostrato di possedere, spesso ingessata nell’ostentazione di sicurezza e in sorrisi di circostanza che creano distacco con i cittadini (8)
Forse, meno propaganda e più comunicazione vera, magari a doppio senso, un po’ meno sicumera e un po’ più modestia ed empatia, riavvicinerebbe la Raggi ai suoi elettori, senza dover ricorrere alle solite promesse sulle sempiterne buche.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni: info@carteinregola.it
da Fb
Post scriptum: è notizia di ieri 18 gennaio che la Sindaca Appendino ha incontrato i promotori della campagna “Sai chi voti” (9) dichiarandosi pronta a tenere fede ( anche se in ritardo!) a quanto promesso alla campagna promossa da Riparte il futuro e altre sigle della società civile tra cui Carteinregola, che ha per obiettivo quello di avere manager competenti e integerrimi a gestire servizi pubblici lasciando fuori dalla porta i soliti riciclati della politica.
Noi ancora stiamo aspettando un cenno di risposta alle numerose lettere di sollecito che abbiamo mandato a Virginia Raggi, che aveva sottoscritto lo stesso impegno.
Anche questo è un segnale negativo che allontana dai cittadini
Post scriptum 2: anche il Presidente del Lazio Zingaretti, secondo il sondaggio del Sole 24 ore, in caso di nuove consultazioni non ritroverebbe tutti i voti raccolti nel febbraio 2013. Quattordicesimo nel gradimento su 18 Presidenti, nella nostra classifica della perdita di consenso (10) si piazzerebbe al 13° posto, con il -4,7%, prima di Pigliaru (Sardegna) – 12,5 (18°) D’Alfonso (Abruzzo) – 12,3 (17°) Oliverio (Calabria) – 10, 4 (16°) Pittella (Basilicata) – 9,6 (15°) Serracchiani (Friuli) – 6,4 (14°). La classifica regionale sarebbe invece guidata da Maroni (Lombardia), +11,2%, seguito da Zaia (Veneto), +9,9% e Rossi (Toscana), terzo con +9 %
Periodo di effettuazione delle interviste: 10 Novembre-22 Dicembre 2016
Modalità di somministrazione questionari: interviste effettuate con sistemi misti: telefoniche con l’ausilio del sistema Cati, telematiche tramite il sistema Cawi e con il sistema Tempo Reale
Campione voto Sindaco: 600 elettori in ogni Comune capoluogo, disaggregati per sesso, età ed area di residenza
Campione voto Presidente Regione:Mille elettori in ogni Regione, disaggregati per sesso, età ed area di residenza
Rispondenti 91% del campione (in media); Indecisi25% (in media); Margine di errore+/- 4%
(2) Nel “consenso del giorno dell’elezione” è riportato il dato elettorale del primo turno (nel caso che non ci sia stato ballottaggio) o del ballottaggio
(4) L’argomento è stato oggetto anche di una nostra intervista video a Umberto Croppi prima delle elezioni (vedi –2 giugno 2016Come funzionano le elezioni – conversazione con Umberto Croppi 8 video ricavati da una lunga intervista ad Umberto Croppi che riguarda il “back stage” della campagna elettorale. Un approfondimento su come funzionano gli elettori e in che modo…Continua#
(6) nei testi di La Sindaca Informa si annunciano spesso documenti, regolamenti e provvedimenti che sarebbe il minimo mettere a disposizione della cittadinanza in originale, nella pagina stessa, mentre invece – come è sempre stato – il cittadino che voglia andare oltre le descrizioni generiche deve tuffarsi nei meandri del sito e fare una complessa ricerca, spesso senza risultato perchè gli atti non sono ancora stati pubblicati (alcuni, come le memorie di giunta o le determine dirigenziali – ad eccezione di quelle del dipartimento mobilità – non vengono proprio pubblicati)
(7) L’espressione è dell’ex governatore della Puglia Nicki Vendola. Un’interessante analisi del fenomeno è contenuta nel libro, di qualche anno fa ma sempre attuale, “Non pensare all’elefante” di George Lakoff
(8) SI VEDANO le due Sindache ospiti della trasmissione di La 7 “Dimartedì” intervistate da Giovanni Floris: quella della Sindaca Appendino risale ai tempi della sua candidatura perchè dopo l’elezione non abbiamo trovato tramissioni in cui sia intervenuta come ospite
SINDACA VIRGINIA RAGGI A DI MARTEDI’ 17 GENNAIO 2017
CANDIDATA SINDACA CHIARA APPENDINO A DI MARTEDI’ 67 APRILE 2016
Pubblichiamo l’articolo di Federico Anghelè di Riparte il futuro che su Huffington Post fa un bilancio delle promesse fatte in campagna elettorale da molti candidati Sindaci che hanno aderito alla…Continua#