Regione Lazio, in vigore la Legge sulla Rigenerazione urbana.
Autore : Redazione
IN VIGORE LA LEGGE È stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 18 luglio ed è entrata in vigore il 19 luglio la Legge per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio. scarica BUR-2017-57-3 LAZIO Rigenerazione urbana
AGGIORNAMENTO: all’approvazione della legge Carteinregola aveva ritenuto che si trattasse di un passo avanti rispetto al Piano casa di cui prendeva il posto. Solo qualche tempo dopo sono emerse le ricadute dell’Art. 6, che è di fatto un “piano casa” incistato nella legge – legge che contiene altri articoli senza controindicazioni – che permette demolizioni e ricostruzioni con incremento di cubatura in deroga al Piano regolatore. nel 2018, dopo i primi casi di “villini” demoliti o a rischio demolizione in base all’articolo anche INU, Italia Nostra e altre associazioni come Carteinregola hanno chiesto inutilmente delle modifiche. (28 1 23)
(12 luglio 2017) Critici il centro destra e il M5S, per motivi diametralmente opposti. Anche Carteinregola ha diverse perplessità, ma almeno la legge non contempla gli aspetti peggiori del famigerato Piano casa.
Scaduto il primo giugno il cosiddetto “Piano casa” da noi battezzato “Polverini/Zingaretti” per sottolineare la continuità sugli aspetti edilizi del provvedimento tra le due amministrazioni, il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato l’11 luglio la legge n.365/2017, per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio, con 28 voti a favore e 18 contrari. Il provvedimento era stato annunciato a gennaio, con la contestuale proroga del Piano casa, in scadenza, fino a giugno, con l’obiettivo – secondo il promotore, l’ assessore all’urbanistica Michele Civita – “di superare le norme transitorie e derogatorie contenute nel piano casa con nuove disposizioni legislative ordinarie” (1). All’esame dell’ Aula, iniziato lo scorso 12 giugno, è arrivato un testo che da marzo in poi è stato discusso nella sesta commissione consiliare presieduta da Enrico Panunzi, che ha apportato alcune modifiche. Altre modifiche sono state introdotte da alcuni ordini del giorno approvati in Consiglio(2), tra cui uno del Movimento Cinque Stelle, che prevede che sia istituita“un’apposita sezione del portale web regionale che recepisca tutti i dati relativi all’applicazione della presente legge provenienti dai comuni in forma di open data“. Speriamo che la proposta non faccia la stessa fine dell’articolo 6 ( Titoli abilitativi e termini per la presentazione delle domande) (3) già contenuto nel Piano Casa Polverini e poi in quello Zingaretti, che prevedeva che fosse istituito ”un apposito registro degli interventi eseguiti secondo le disposizioni della legge” e che i dati riepilogativi fosero trasmessi annualmente alla Regione”. Un registro di cui si non si è mai trovata traccia.
Rispetto al merito della legge, Carteinregola aveva già rilevato numerose criticità e anche incongruenze (4), a partire dal fatto, come segnalato anche nel Comunicato del M5S lazio dell’11 luglio (5), che una legge per la “rigenerazione urbana” si occupa per una parte consistente, curiosamente, di aree agricole e anche di coste marittime e lacustri. E se a questo provvedimento va riconosciuto, a differenza del Piano casa approvato da questa stessa maggioranza nell’ottobre 2014 e prorogato fino al gennaio 2017 (e poi ancora a giugno), di non sottrarre ai comuni le scelte riguardanti la pianificazione urbanistica e di non introdurre più “in automatico” deroghe al PRG ai cambi di destinazione, lascia davvero perplessi la deroga contenuta nell’ art. 4 (anche questa sottolineata dal M5S) “che indica nei comuni i responsabili della programmazione e dei procedimenti di cambi di destinazione d’uso ma che lascia un anno di tempo ai proprietari per fare quel che vogliono“.
Critiche, per motivi diametralmente opposti al M5S (6), anche le forze politiche del centro destra, che accusano la maggioranza a guida PD di aver approvato una legge che, oltre a cancellare posti lavoro e a portare “danni incalcolabili alle entrate finanziarie dei comuni“, “non prevede la possibilità di intervento nelle zone vincolate, nei centri storici, che, è bene ricordarlo, costituiscono anche l’ambito di maggiore e perenne fragilità, come dimostrano gli accadimenti sismici dello scorso anno, che mortifica imprese artigiane, tecnici e famiglie a causa della mancata proroga del piano casa limitatamente ai piccoli ampliamenti “(Righini FdI)(6). E questo induce a pensare che la legge sia almeno un passo avanti rispetto al Piano casa Polverini/Zingaretti, di cui avevamo seguito il dibattito in Consiglio facendo un presidio di protesta per un mese e mezzo, constatando allora una piena sintonia sul provvedimento tra maggioranza di centro sinistra e opposizione di centro destra. Ma molte contrarietà restano anche sulla versione attuale.
Anna Maria Bianchi Missaglia
(12 luglio 2017)
E’ stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 18 luglio ed è entrata in vigore il 19 luglio la Legge per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio. scarica BUR-2017-57-3 LAZIO Rigenerazione urban
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
> Vai a Piano Casa- cronologia materiali
> vai al Comunicato sul sito istituzionale del Consiglio regionale Lazio
Vedi anche
(1) Vai alla scheda COSA PREVEDE LA LEGGE PER LA RIGENERAZIONE URBANA predisposta dal sito del Consiglio regionale
(2) Vedi resoconto stenografico della seduta dell’11 luglio 2017 http://www.consiglio.regione.lazio.it/binary/consiglio_regionale/tbl_lavori_aula_resoconti2/seduta_n.077.10_del_11.07.17.pdf
Nella votazione finale il Consiglio regionale del Lazio ha approvato tre ordini del giorno collegati alla stessa, respingendone un quarto
Col primo, del gruppo Fratelli d’Italia, il Consiglio impegna il presidente e l’assessore Civita a porre in essere “tutte le misure atte a sensibilizzare il Parlamento circa la necessità di superare l’attuale complessa normativa che regolamenta l’affrancazione dei vincoli convenzionali degli alloggi dei piani di zona in oltre 8000 comuni italiani, con particolare attenzione alla città di Roma”.
Il secondo , presentato da vari consiglieri di maggioranza, impegna il presidente e gli assessori Fabio Refrigeri e Mauro Buschini a “farsi parte attiva affinché vengano individuate idonee soluzioni … per tutelare l’ecosistema del lago di Bracciano” … e a “rivedere i termini della concessione, alla luce dell’attuale utilizzo che Acea Ato 2 fa della risorsa idrica del lago di Bracciano, servendo non più, come recita la concessione stessa, soltanto il comune di Roma, bensì altri 74 comuni afferenti all’Ato”.
Il terzo, presentato dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, impegna la Giunta regionale a “istruire un’apposita sezione del portale web regionale che recepisca tutti i dati relativi all’applicazione della presente legge provenienti dai comuni in forma di open data”, al fine di attuare un controllo statistico sull’applicazione della legge approvata oggi per il monitoraggio del consumo di suolo nella Regione Lazio.
Un quarto ODG sempre del gruppo M5S è stato respinto (impegnava la Giunta regionale a effettuare , entro 180 giorni, in collaborazione con i comuni, “una ricognizione dello stato delle istruttorie di condono edilizio effettuate ai sensi delle leggi 47/1985, 724/1994 e 326/2003”).(> vai al resoconto integrale)
(3) art. 3 comma 7.
Le disposizioni di cui agli articoli 3, 3 bis, 3 ter,3quater, 4 e 5 possono esser
e applicate, con riferimento ad ogni singolo intervento, una sola volta a partire dalla data di entrata in vigore della presente legge. A tal fine il comune istituisce un
apposito registro degli interventi eseguiti secondo le disposizioni della presente legge e provvede annualmente a trasmettere i dati riepilogativi alla Regione
(4) Vedi i nostri articoli:
(5) Comunicato M5S Lazio dell’11 luglio
Devid Porrello, consigliere del M5S Lazio, dichiara:
“Una legge che non ci soddisfa e che non porta a termine gli obiettivi esplicitati nel titolo, un testo che ha l’ambizione di rigenerare le aree urbane della nostra regione, ma che in realtà permette la costruzione anche in aree di pregio. Durante i lavori di commissione e soprattutto di aula abbiamo ribadito la nostra contrarietà a questo testo, abbiamo provato a proporre miglioramenti ma non abbiamo ottenuto i risultati sperati. E’ una legge di ‘rigenerazione’ nel titolo che si occupa poi di coste marittime e lacustri, aree agricole e tutelate, in pratica uno dei pochi casi in cui dalla commissione esce una legge peggiore di quella proposta dalla giunta, un fallimento causato dalla necessità di ‘accontentare’ tutte le anime della maggioranza e dell’opposizione di centrodestra. L’ambiguità di questo testo è evidente nella deroga all. art. 4 che indica nei comuni i responsabili della programmazione e dei procedimenti di cambi di destinazione d’uso ma che lascia un anno di tempo ai proprietari per fare quel che vogliono.
Gruppo Consiliare M5S Regione Lazio
(6)(dal sito Consiglio regionale Lazio): In occasione delle dichiarazioni finali Marta Bonafoni ha annunciato dalla maggioranza il voto favorevole del gruppo Articolo 1 – Mdp, sottolineando l’“equilibrio positivo” che è stato trovato nel testo e nel centrosinistra. Un equilibrio tra esigenze economiche del territorio (di imprese, del lavoro e delle famiglie) e il territorio stesso, perseguito attraverso la programmazione e non attraverso le deroghe. Antonello Aurigemma ha però definito quello come un “equilibrio imperfetto”. “Le altre Regioni di centrosinistra hanno prorogato il piano casa”, ha osservato il capogruppo di Forza Italia, riferendosi a Toscana ed Emilia Romagna, perché hanno ascoltato le esigenze dei cittadini. Il voto contrario di Aurigemma si è aggiunto a quello di Sbardella per il quale la legge fa troppo poco, non interviene dove c’è bisogno e favorisce i grandi costruttori. Voto contrario anche da Francesco Storace (Mns) e da Fratelli d’Italia. Daniele Sabatini (Cuoritaliani) ha denunciato che la maggioranza si è messa contro le realtà produttive, i piccoli proprietari immobiliari e le amministrazioni locali del Lazio. “Siamo passati da una legge derogatoria, a una legge fuffa, inapplicabile, se non a Roma”, ha detto. I motivi di insoddisfazione dei Cinquestelle sono stati opposti a quelli del centrodestra, per l’inclusione delle aree agricole e aree protette, per le deroghe, per le “facili premialità” per chi realizza interventi per miglioramento sismico e efficientamento energetico. Aspetto positivo, per Porrello: la mancata proroga del piano casa.
(7) Castellinotizie: “Stop al Piano Casa, Righini (FdI) : il PD ha scelto di non prorogarlo, danni incalcolabili alle casse dei Comuni“