Regione Lazio e distanziamento slot, un’amara sconfitta
Autore : Redazione
Approvata in Consiglio regionale la cancellazione del distanziamento delle macchinette per giocare d’azzardo in bar, tabaccherie e sale giochi attive vicino ai luoghi frequentati dalle persone più fragili, psicologicamente e economicamente, soprattutto ragazzi e anziani. In cambio sono state inserite misure sicuramente utili, ma che sono una ben misera consolazione se si pensa alla contropartita dello smantellamento, in nome del profitto pubblico e privato – e per favore non si parli di “posti lavoro”! – di un provvedimento coraggioso che avrebbe potuto fare la differenza per molte vittime del gioco d’azzardo patologico e delle loro famiglie.
Da tempo temevamo che il Consiglio regionale del Lazio approvasse un nuovo (e ingiustificato) rinvio (1) delle misure della Legge regionale 5/2013 (2), che stabilivano che entro il 28 agosto 2022 le slot machine e gli apparecchi similari avrebbero dovuto essere rimossi da bar, tabaccherie e sale gioco nelle cosiddette “aree sensibili”, cioè nel raggio di 500 metri da scuole, ospedali, centri anziani, chiese ecc. Ma è andata peggio: il 27 luglio con un subemendamento alla legge di Assestamento delle previsioni di bilancio 2022-2024 proposto dalla Giunta e sottoscritto da un fronte “multipartisan” di consiglieri regionali (3) è stato spazzato via il provvedimento coraggioso che la Regione Lazio aveva approvato all’unanimità poco più di due anni fa (4). L’emendamento infatti cancella di fatto il distanziamento: lo riduce a 250 metri dai luogi sensibili per l’apertura di nuove sale gioco (comprese quindi nuove postazioni nei bar e nelle tabaccherie) e lo elimina per tutti “gli esercizi pubblici commerciali nonché alle sale da gioco già esistenti“, quindi anche quelli davanti a un centro anziani o a una scuola. In cambio sono introdotte, per le vecchie e le nuove postazioni, alcune limitazioni senz’altro importanti, anzi, a leggerne l’elenco (5) ci si chiede come sia stato possibile che finora non si sia intervenuti anche su questi aspetti:
- riduzione della frequenza delle singole giocate a non meno di una giocata ogni 30 secondi per slot, VLT ecc
- separazione dello spazio dove si trovano gli apparecchi dallo spazio dedicato alle altre attività degli esercizi con pannelli o pareti divisorie e distanziamento minimo di 2 m tra gli apparecchi
- pausa obbligatoria di cinque minuti delle operazioni di gioco ogni 30 minuti consecutivi di utilizzo dell’apparecchio di gioco da parte di un singolo cliente;
- interdizione dal gioco soggetti in stato di manifesta ubriachezza
- divieto di fumo nei luoghi dove sono installate le postazioni se non dotate di impianti per l’aspirazione
- interruzione dell’attività degli apparecchi nelle fasce orarie individuate dai comuni e cmq prevedendo una durata complessiva delle interruzioni non inferiore otto ore al giorno
- divieto di ubicazione delle apparecchiature di gioco all’interno di istituti scolastici, centri sportivi, luoghi di aggregazione giovanile, centri anziani, strutture residenziali o semi residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, luoghi di culto” .
Inoltre è aumentato lo stanziamento del fondo per i comuni per promuovere incentivi per togliere le slot.
Limitazioni sacrosante (anzi, sugli orari, persino insufficienti, visto che le ore di punta vanno dalle 23 all’una del giorno dopo), ma misure che avrebbero dovuto essere complementari e non alternative al distanziamento. Invece sono diventate un’utile giustificazione per chi voleva rinviare o abolire la stretta della Legge del 2013 e delle modifiche del 2020, che non subisce nemmeno danni di immagine di fronte a qugli elettori che si aspettavano coerenza (e questo vale anche e soprattutto per i consiglieri del M5S, che aveva fatto del distanziamento una bandiera della campagna elettorale).
Ma anche se alcune misure potrebbero essere in grado di ridurre la mole di gioco, soprattutto di un singolo giocatore affetto da GAP – in particolare quella sulla durata delle giocate e la riduzione del numero di apparecchi a causa delle distanze minime obbligatorie – bisogna vedere se e come saranno oggetto di controlli e quindi effettivamente applicate. In ogni caso per metterle in atto gli operatori avranno 5 mesi di tempo. E basta leggere le reazioni delle categorie di settore del gioco d’azzardo (6) per comprendere che si tratta di un provvedimento che non ostacola molto le loro aspirazioni.
Sicuramente c’è stato anche chi ha lavorato a questo compromesso come “male minore”, conoscendo i rapporti di forza tra l’esiguissima minoranza regionale che era per l’applicazione della misura prevista dalla legge e chi da tempo voleva affossarla del tutto (la citata maggioranza multipartisan) . Del resto i consiglieri regionali del Lazio a favore “dei posti di lavoro” del settore gaming e del “ricavo economico” per lo Stato non sono soli: come ha ricordato nel suo intervento il Consigliere Paolo Ciani “nel 2013 tante Regioni in Italia hanno fatto delle norme per venire incontro all’azzardopatia e poi, nel tempo, alcune di queste Regioni se le sono rimangiate. Oggi in parte anche la nostra Regione se le rimangia“. Così, dopo una stagione in cui sembrava che finalmente si “mettessero al centro” le persone più fragili, sono tornati in auge gli extraprofitti di bar e tabaccherie, anche se, ricorda sempre Ciani, “non conosco un bar o un tabaccaio che abbia assunto un lavoratore per avere le macchinette dentro il proprio esercizio commerciale. Questo tema dell’occupazione è stato strumentalizzato, e lo dicono anche diversi sindacati”. Adesso non resta che aspettare le iniziative dei comuni per l’applicazione delle misure previste e, per quanto riguarda Roma Capitale, che vengano tempestivamente avviate le misure promesse dall’Assessore Funari durante il nostro webinar, come aprire un osservatorio permanente presso l’assessorato, effettuare il monitoraggio previsto dalla legge 5/2013, e sviluppare un’azione preventiva con una campagna di informazione e formazione, inserendo la GAP nella delibera di contrasto a tutte le dipendenze, oltre ad accedere al fondo messo a disposizione dalla Regione per gli esercizi che rinunciano alle slot, ora anche aumentato (a quanto pare nessun comune laziale, Roma compresa, ne ha finora approfittato) (7).
Pubblichiamo il Comunicato della Caritas del 29 luglio e un estratto del dibattito in Consiglio regionale dal resoconto stenografico della seduta del 27 luglio, da cui si evincono molto bene le posizioni e le motivazioni dei consiglieri.
Finalmente si sta capendo che noi siamo stati incaricati dallo Stato di essere il divertimentificio di Stato
Maurizio Ughi Presidente di Obiettivo 2016, 28 luglio 2022
Anna Maria Bianchi Missaglia
29 luglio 2022
Vedi anche: No al rinvio del distanziamento delle slot: gli interventi che smontano i “luoghi comuni” dell’industria dell’azzardo e della politica che la sostiene 15 giugno 2022
IL COMUNICATO DI CARITAS DEL LAZIO del 29 7 2022
AZZARDOPATIA: ALLA REGIONE LAZIO È MANCATO IL CORAGGIO, ORA TOCCA AI SINDACI
Un compromesso al ribasso che fa del Lazio una delle regioni fanalino di coda nel contrasto alle dipendenze e alla criminalità organizzata Il Consiglio Regionale del Lazio, nella seduta del 27 luglio 2022, ha approvato un subemendamento alla legge di Assestamento di Bilancio che modifica le norme in materia di contrasto al gioco d’azzardo. In particolare, il subemendamento proposto dalla Giunta Regionale va a stravolgere la Legge regionale n. 5 del 2013 (“Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”) così come modificata dalla norma del 21 febbraio 2020 della stessa maggioranza. Una misura illuminata. quella che venne approvata nove anni fa, per evidenziare la pericolosità dell’industria dell’azzardo e della sua capillare diffusione nel territorio regionale sia per le patologie collegate, sia per le crescenti infiltrazioni della criminalità organizzata. Come Caritas del Lazio siamo stati interpellati dalla Regione sul tema ma non possiamo non rilevare che si poteva fare molto di più per un reale impegno di prevenzione contrasto. Viceversa, con le nuove disposizioni, la distanza delle sale gioco dalle aree sensibili passa da 500 a 250 metri solo per gli esercizi di nuova apertura. Nessun limite di distanza, quindi, per gli esercizi pubblici commerciali e le sale da gioco già esistenti alla data in vigore della nuova disposizione, rispetto alle aree sensibili, quali istituti scolastici, centri anziani, strutture residenziali o semiresidenziali sanitarie o socioassistenziali, luoghi di culto. Assente anche il richiesto divieto di vendita in questi locali degli alcolici. Accogliendo le istanze dell’industria dell’azzardo, la Giunta del Lazio ha smentito quanto fatto dalla stessa nel 2020, discostandosi anche dalle normative più recenti quali quelle delle Regioni Emilia-Romagna e Toscana. Le nuove norme introducono alcune prescrizioni condivisibili che avevamo suggerito e che riguardano tutti gli esercenti, non solo quelli di nuova apertura, tra cui: la riduzione della frequenza delle singole giocate a non meno di una giocata ogni 30 secondi; la separazione netta tra lo spazio dedicato agli apparecchi da gioco e gli altri ambienti degli esercizi; una pausa obbligatoria di 5 minuti ogni trenta minuti di gioco consecutivi; interdizione dal gioco ai soggetti in stato di manifesta ubriachezza; riduzione delle fasce orarie di gioco lasciando però ai comuni la facoltà di deliberare in materia. Si tratta di misure pensate per contrastare il gioco d’azzardo patologico ma che, se non inserite in un contesto più vasto – a partire dalla limitazione e regolamentazione dei punti di gioco presenti in modo troppo capillare – non sortiranno gli effetti desiderati. Abbiamo più volte sollecitato provvedimenti per creare quella rete regionale di servizi sanitari per la cura della dipendenza da gioco d’azzardo che oggi, nei fatti, è puramente simbolica, e per sostenere quelle famiglie che si ritrovano ad essere gravemente sovraindebitate a causa della sofferenza di un proprio familiare. Nelle cinque province del Lazio – prima della pandemia – risultavano attive slot machine in ben 5700 pubblici esercizi quali bar, tabaccherie, lavanderie, cartolerie. Quanto poi alle sale con VLT – slot machine più aggressive – queste sono ben 378, quasi tutte (87%) con ampi spazi per fumatori dove consumare tabacco ininterrottamente. Gli orari di punta vanno dalle 23 all’una del giorno dopo. Orari d’affari che l’emendamento continua a garantire con particolare e sospetta generosità. Tutta la nuova manovra della Regione è indirizzata in favore di queste 378 sale con 6500 macchine ipertecnologiche, dove si somministrano drink alcolici e si fuma ininterrottamente. Da anni gli esperti chiedono che almeno sia evitata la somministrazione di alcolici e non sia consentito di fumare: alcol e tabacco, insieme all’alta frequenza delle giocate, producono scientemente la patologia dell’azzardo. Quanto al “saldo” complessivo, nello scorso anno, il 2021, sono stati giocati nel Lazio ben 11 miliardi e 568 milioni di euro (2.019 pro-capite) con profitti per le compagnie dell’azzardo per 839 milioni e 294 mila euro. Nessun altro settore produttivo può “sognare” simili risultati. Le Caritas del Lazio nelle prossime settimane faranno un appello ai Sindaci dei comuni delle rispettive Diocesi chiedendo, per quanto concerne le loro competenze – in primis per gli orari di apertura degli esercizi -, quelle misure che la Giunta regionale e il Consiglio regionale non hanno avuto il coraggio di approvare.
Estratto resoconto Dibattito e approvazione subemendamento all’emendamento n.P2-19 SEDUTA DI MERCOLEDI’ 27 LUGLIO 2022 Ordine del giorno Punto 01 Proposta di legge regionale n. 338 del 12 luglio 2022, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 541 del 12 luglio 2022, concernente: Assestamento delle previsioni di bilancio 2022-2024
(N.B. IL GRASSETTO E’ DI CARTEINREGOLA PER EVIDENZIARE I PASSAGGI SALIENTI)
Scarica il resoconto completo https://www.carteinregola.it/wp-content/uploads/2022/07/Regione-Lazio-resoconto-stenografico-XI_seduta_n._126_1_del_27_07_22.pdf
Pag. 1
(…) LEODORI, Vice Presidente della Giunta. Grazie, Presidente.
(…) con la presente proposta di legge regionale che si compone di quattro articoli e n. 10 allegati è fornita la rappresentazione puntuale dei dati assestati e delle previsioni di bilancio 22-24. (…)
Questo riguarda la proposta di legge in questione. A questa proposta di legge, come ho detto, sono stati presentati degli emendamenti da parte della Giunta, peraltro poi integrati dalle firme di alcuni Capigruppo, quindi illustrati anche in Conferenza dei Capigruppo, che illustrerò man mano che verranno chiamati dall’Aula.
Anticipo, inoltre, che presenterò, attendendo eventualmente anche l’integrazione di persone che vorranno firmare, un subemendamento all’emendamento P2/19 della proposta di legge in questione, concernente “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e successive modificazioni”. Questo subemendamento tende a disciplinare il tema del gioco d’azzardo patologico intervenendo sulla norma della retroattività e integrando una serie di restrizioni per contrastare il fenomeno drammaticamente preoccupante del gioco d’azzardo patologico. Crediamo e credo che questo subemendamento possa disciplinare questo aspetto e disciplinare una materia molto attenzionata, su cui si è lavorato. Ringrazio per questo davvero tutte le persone che hanno dato un contributo, tutti i Capigruppo che hanno dato un contributo a definire un impianto che crediamo possa, da un lato, rispettare la libertà di esercizio dei gestori e, dall’altro, portare un serio programma di contrasto e di lotta al gioco d’azzardo patologico, a favore di tutte quelle persone che soffrono di questa terribile patologia.
Su questo, oltre alla mia come Giunta, che presenterà questo subemendamento, chi vorrà integrare la firma su questo subemendamento prima della chiusura della seduta depositerò definitivamente il subemendamento, che poi discuteremo nelle prossime ore, in base a come si svolgeranno i lavori dell’Aula.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, Vicepresidente.
Discussione generale
PRESIDENTE. Apriamo la discussione generale. Ci sono interventi?
(…)
Pag. 8
PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Simeone[Forza Italia]. Ne ha facoltà.
SIMEONE (FI). Grazie, Presidente.
(…)
Pag. 10
Da ultimo e di questo do atto sempre al presidente Leodori, con cui ho affrontato anche questa annosa questione del gioco d’azzardo patologico: presidente Leodori, è vero, è una brutta storia quando uno prende quel tipo patologia, il gioco patologico. Però io mi compiaccio perché è stato raddrizzato un po’ il tiro. Non è impedendo l’apertura dei giochi che si contrasta il gioco patologico d’azzardo.
Si contrasta con altre misure. Anzi, quando c’è il gioco che è regolato in maniera seria, è regolato ed è anche governato in maniera seria, il giocatore patologico se non c’è il gioco legale si rivolge al gioco illegale. Non è che si risolve la patologia quindi eliminando il gioco legale. La patologia deve essere risolta intervenendo sulla patologia, intervenendo sul soggetto che non deve giocare in quel modo. Ma il gioco, quando è legale, quando è regolato, è una garanzia anche per chi gioca, ed è assicurata anche una certa vincita, cosa che non troviamo nel gioco illegale.
Noi sappiamo, e chi non lo sa fa finta di non saperlo, che il giocatore patologico, quando non trova il gioco legale, si rivolge al gioco illegale, si rivolge al gioco on line, tramite internet, quello che è accessibile in qualsiasi momento, in qualsiasi orario e in qualsiasi condizione.
Il giocatore patologico allora deve essere trattato come giocatore patologico, non diminuendo o eliminando il gioco: in quel modo si consegna questa persona al gioco illegale e si fa ancora peggio. Termino l’intervento, Presidente. Mi riserverò poi di intervenire sugli emendamenti. Ho avuto modo già di dire quelli che eventualmente sono disponibile a firmar e a sottoscrivere.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simeone. Annuncio che è in distribuzione il D0/3, subemendamento della Giunta, sottoscritto dal vicepresidente Leodori e da altri Consiglieri regionali, che sono numerosi. Verrà adesso distribuito. Ha chiesto di parlare il consigliere Ciacciarelli. Ne ha facoltà.
(…)
Pag.17
PRESIDENTE. Grazie, presidente Leodori. Discussione e votazione dell’articolato
PRESIDENTE. Passiamo, dunque, all’analisi dell’articolato e dei relativi emendamenti.
(…)
Iniziamo dall’emendamento P2/18. Accantoniamo, nel frattempo, gli emendamenti 14, 15, 16, 17 e iniziamo dal P2/18 relativo alla legge sul gioco d’azzardo patologico.
Emendamento P2/18, a firma Capolei, Simeone e Cavallari. Cosa facciamo? È ritirato. Lo conferma il consigliere Simeone. Il P2/18 è ritirato
PRESIDENTE. Passiamo adesso all’emendamento P2/19 con il subemendamento D03/1, interamente sostitutivo. Stiamo parlando dell’emendamento sul GAP.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lena. Ne ha facoltà.
LENA (Pd). Soltanto per sottoscrivere il subemendamento. Grazie
Iniziamo dall’emendamento P2/18. Accantoniamo, nel frattempo, gli emendamenti 14, 15, 16, 17 e iniziamo dal P2/18 relativo alla legge sul gioco d’azzardo patologico.
Emendamento P2/18, a firma Capolei, Simeone e Cavallari. Cosa facciamo? È ritirato. Lo conferma il consigliere Simeone. Il P2/18 è ritirato.
PRESIDENTE. Consigliere Ghera, sull’ordine dei lavori?
Ha chiesto di parlare il consigliere Ghera. Ne ha facoltà.
GHERA (FdI). Perché sono stati accantonati gli emendamenti precedenti? C’è un motivo?
PRESIDENTE. C’è stata una richiesta di tutti i Gruppi per anticipare il discorso del gioco d’azzardo patologico. La Presidenza, accogliendo la richiesta, ha iniziato dall’articolo 18, che è il primo che riguarda questo argomento.
Ha chiesto di parlare il consigliere Ghera. Ne ha facoltà.
GHERA (FdI). Chiedo se è possibile avere un minuto di pausa per un chiarimento: perché tutti i Gruppi, tranne il nostro, hanno fatto questa proposta.
PRESIDENTE. C’è una richiesta di chiarimento. Vedo il Vicepresidente che già si è avvicinato.
Credo, quindi, che possiamo andare avanti.
PRESIDENTE. Passiamo adesso all’emendamento P2/19 con il subemendamento D03/1, interamente sostitutivo. Stiamo parlando dell’emendamento sul GAP.
Ha chiesto di parlare il consigliere Lena [PD]. Ne ha facoltà.
LENA (Pd). Soltanto per sottoscrivere il subemendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Lena, che sottoscrive il subemendamento D03/1.
Ci sono interventi in dichiarazione sul D03/1? Inizia la consigliera Tidei e subito dopo la consigliera Califano.
Ha chiesto di parlare la consigliera Tidei. Ne ha facoltà.
TIDEI (Misto). Ci tenevo a intervenire anche per ringraziare il vicepresidente Leodori che in questo periodo, in questi giorni si è reso protagonista di un lavoro, credo, di mediazione alta su questo tema che è un tema sicuramente divisivo, sul quale insistono tante valutazioni, di natura sociale, di natura sanitaria, di natura economica, che però non va, a mio avviso, affrontato con un’impostazione ideologica, ma con un’impostazione assolutamente razionale, che deve vederci tutti impegnati nel contrasto alla patologia, alla dipendenza dal gioco d’azzardo, ma che al contempo deve anche salvaguardare quelle attività economiche che rispettano le regole e che devono, sì, anche loro essere protagoniste in questo contrasto al gioco patologico.
La questione è nota. C’era ‒ perché voluta da una norma introdotta nel 2020 nel nostro collegato ‒ la retroattività rispetto al distanziometro. Quindi, di fatto, senza la norma che andremo a votare oggi tante attività nel Lazio avrebbero dovuto chiudere perché non più in linea con la normativa regionale, che prevedeva, appunto, una distanza di 500 metri dai luoghi sensibili.
Noi abbiamo voluto togliere, in qualche modo, questa retroattività, perché chiaramente era una retroattività che andava, di fatto, a sospendere, a far chiudere tante attività economiche. Abbiamo, però, voluto introdurre diversi elementi, che io credo siano elementi positivi. Quindi, non rimandare tutto, come è stato fatto nel corso degli anni, a una proroga successiva, a voler dire “se ne occuperà chi arriverà dopo”, ma volendo entrare in maniera strutturale in questo tema. Ritengo che quelle prescrizioni che abbiamo dato agli operatori e alle quali dovranno adeguarsi… Penso alla riduzione della frequenza da gioco, penso alla riduzione dei tempi di gioco, alle fasce orarie, che comunque poi dovranno essere stabilite anche dai Comuni, ma sulle quali comunque noi diamo delle indicazioni abbastanza forti, ai divieti di fumo, ai divieti di alcool, di controllare che non diventino anche luoghi dove persone che perdono una lucidità possano comunque, in qualche modo, continuare a giocare.
Tutta una serie di adeguamenti, quindi. Penso, per esempio, all’adeguamento degli spazi, che devono essere in alcuni esercizi divisi anche rispetto alle altre attività.
Abbiamo voluto dare un’impostazione che fosse un’impostazione di contrasto quanto più possibile alla dipendenza da gioco. Però mi preme fare una considerazione. Io non credo che, più che con i limiti, con un’impostazione ideologica, che andava in qualche modo a voler chiudere per forza le sale da gioco avremmo potuto limitare, purtroppo, questo fenomeno. Ce lo ha detto la pandemia, ce l’hanno raccontato i dati durante la pandemia, dove il gioco illegale è aumentato di più del 30 per cento. Eppure abbiamo avuto un momento in cui le sale giochi sono state chiuse.
Voglio ricordare che le sale giochi sono state le ultime attività a riaprire a seguito della pandemia. Eppure non si è ridotto di nulla il gioco. Questo per dire che non è che attraverso le chiusure… Non è neanche attraverso il voler nascondere questo tipo di attività nelle periferie, fuori dai centri, fuori dalla città “illuminata” che si va a ridurre questo fenomeno, ma lo si fa attraverso azioni concrete e anche attraverso l’individuazione di alcuni strumenti, di alcune regole alle quali comunque gli operatori devono adeguarsi.
Credo ‒ e concludo, Presidente ‒ che la lotta al gioco d’azzardo, alla dipendenza patologica debba essere una battaglia che ci vede tutti impegnati, ma attraverso anche un confronto e soprattutto una cooperazione con gli operatori di quelle sale, di quelle attività, perché loro sono lì, ci sono tutti i giorni e devono dare una mano, devono impegnarsi seriamente nel contrasto a questo fenomeno, non certo attraverso la chiusura, che avrebbe comunque prodotto la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Penso sia stato fatto un lavoro di mediazione alta. Per questo voglio ringraziare i colleghi e il vicepresidente Leodori.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Tidei. Consigliera Califano, per la sottoscrizione? Prendiamo la sottoscrizione della consigliera Califano [PD] e del consigliere Pirozzi [Lega], che, quindi, sottoscrivono il subemendamento. Il consigliere Quadrana [Lista Civica Zingaretti] lo ha già sottoscritto. Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, il consigliere Ciani. Ne ha facoltà.
Si preparino, poi, sempre per dichiarazione di voto, la consigliera Leonori e il consigliere
Simeone.
Consigliere Ciani, se clicca sul pulsante magari la individuano prima. Perfetto. Prego.
CIANI (CsD Centro Solidale – Demo. S). Non so se era un segnale, Presidente. Grazie della parola.
Io, purtroppo, voterò contro questo subemendamento. Vorrei brevemente spiegare perché. Dico “purtroppo” perché so che il vicepresidente Leodori ha lungamente cercato di trovare una mediazione tra diverse posizioni su questo argomento, e lo ringrazio anche di questo suo lavoro, ma questo testo, questo emendamento che stiamo per votare, secondo me, non riesce a cogliere tutti gli aspetti che chi, come me, preoccupato per la diffusione dell’azzardo e della patologia dell’azzardopatia che si lega alla diffusione dell’azzardo, ha a cuore.
Sottolineo alcuni aspetti. Il primo è più culturale e politico. In questi anni, tanti in quest’Aula che hanno voluto questa legge hanno cambiato idea. Nel 2013 tante Regioni in Italia hanno fatto delle norme per venire incontro all’azzardopatia e poi, nel tempo, alcune di queste Regioni se le sono rimangiate. Oggi in parte anche la nostra Regione se le rimangia. Come se la preoccupazione da cui erano nate le leggi nel 2013 venisse meno, quando, invece, in questi anni, purtroppo, l’azzardo è cresciuto e tante e tanti nostri concittadini sono caduti nelle maglie dell’azzardo.
Cito solo l’ultima cosa che mi ha colpito. È di qualche giorno fa una relazione della Corte dei conti sull’usura, che cita l’azzardopatia tra le ragioni per cui alcune persone sono cadute nell’usura, come tanti sono caduti nell’aspetto proprio medico dell’azzardopatia.
Credo che questo tema del gioco si sia diffuso tantissimo. Il fatto di eliminare il distanziometro, di ridurre il distanziometro fa sì… Mi colpisce che alcuni colleghi sensibili dicano “non è che se ci sono più giochi si diffonde di più la patologia”. È esattamente così. Se ci sono più giochi si diffonde di più la patologia. Per esempio, non differenziare ciò che sono le sale gioco esplicite da bar e tabacchi, dove entrano tutti i bambini, tutti i ragazzi, tutti i cittadini, e si trovano in continuazione macchinette, gratta e vinci, Enalotto, eccetera, fa crescere esattamente questo.
Altro tema. Io non conosco un bar o un tabaccaio che abbia assunto un lavoratore per avere le macchinette dentro il proprio esercizio commerciale. Questo tema dell’occupazione è stato strumentalizzato, e lo dicono anche diversi sindacati.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CIANI (CsD). Grazie, Presidente. Per questo, purtroppo, nonostante l’emendamento inserisca alcune norme, che condivido, sui tempi, sugli orari, mi troverò a votare in dissenso anche dalla mia maggioranza. Questo, come sempre, mi dispiace. Ma è un tema che conosco troppo bene e che mi sta troppo a cuore per non esprimere il mio dissenso.
Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Ciani. Intanto il consigliere Lupi (PD) sottoscrive il subemendamento.
Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, la consigliera Leonori. Ne ha facoltà.
LEONORI (Pd). Grazie, Presidente.
Su questo tema siamo intervenuti più e più volte nel corso di questi anni, aumentando il distanziometro e inserendo il raggio, perché ci era stato segnalato che la distanza creava dei problemi, inserendo anche il principio, anzi la previsione che gli effetti della distanza non potessero essere lasciati soltanto per le attività future e istituendo anche un fondo per i Comuni che volevano togliere gli apparecchi.
Ci siamo occupati più volte di azzardopatia, di sostegno alle persone affette da gioco d’azzardo patologico, per sostenere proprio chi quotidianamente sul territorio effettua le attività. Lo abbiamo fatto con degli ordini del giorno, alcuni dei quali approvati anche all’unanimità, anche chiedendo di mettere in campo delle attività sempre più incisive. Oggi quello che andiamo a discutere, diceva il Presidente, è una mediazione che probabilmente scontenterà tutti, ma che in realtà farà in modo che non si arrivi a un voto di contrapposizione, ma a una soluzione che comunque ci faccia fare un passo avanti.
Voglio ringraziare il Presidente perché abbiamo avuto anche dei momenti di confronto piuttosto accesi, anche con alcune colleghe e alcuni colleghi, perché la materia è molto delicata. È molto delicata perché ne va della vita di molte persone. Abbiamo avuto tutti quanti sollecitazioni per tutelare alcuni posti di lavoro, ma sappiamo che l’impatto dell’azzardopatia sulla vita di molte altre persone rischia di essere devastante.
Con questo provvedimento noi non torniamo indietro sul fatto che ci siano delle distanze anche piuttosto ampie, sul fatto che vicino ai luoghi sensibili non si possono aprire nuove attività, ma mettiamo anche dei requisiti molto importanti per tutte le attività che sono dentro le distanze, che ci porteranno alla diminuzione del numero delle macchinette, soprattutto dentro alle attività miste; ci porteranno anche a non avere una continuità degli spazi, quindi una delimitazione che andrà proprio a protezione dei ragazzi, dei bambini che non possono accedere in quegli spazi.
Poi ci sono anche delle prescrizioni nuove, e anche un po’ azzardate per una Regione, ma che io voglio sottolineare. Una delle caratteristiche del gioco d’azzardo patologico sono proprio quelle macchinette che con una frequenza immediata permettono di giocare tanti soldi in poco tempo. Dire che, invece, quel tempo deve essere dilatato, avere dei momenti di interruzione del gioco permette anche di interrompere quella ripetitività.
Insomma, abbiamo provato a trovare una soluzione che, come dicevo, scontenta tutti, ma che in realtà fa fare a tutti un passo avanti. Molti di noi hanno avuto difficoltà anche a firmarlo, ma penso che sia giusto, in una politica riformista, trovare delle soluzioni che possano avere un effetto positivo. Per questo io ringrazio anche le colleghe e i colleghi del mio partito perché veramente con grande pazienza abbiamo trovato, penso, una soluzione che ci può far dare delle risposte sia a chi opera nel mondo del sociale che poi a quelle attività che ci hanno chiesto delle regole chiare e anche verificabili.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Leonori. Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, il consigliere Simeone. Ne ha facoltà. (FI)
SIMEONE (FI). Grazie, Presidente. Nell’intervento sulla discussione generale facevo cenno al pragmatismo concreto. Questo è un esempio del pragmatismo concreto. Qui, per la prima volta è stato affrontato in maniera organica il problema ed è stato risolto in maniera soddisfacente. Qui c’era un problema di fondo. La legge che fu approvata nel 2013, credo all’unanimità da tutto il Consiglio, non conteneva norme retroattive. Poi, nel corso degli anni, in un collegato è stato messo un articolo che dava la retroattività di quella zona cuscinetto su cui non potevano essere aperti nuovi esercizi, però gli si dava una retroattività. Quella norma ha mandato in confusione tutto il sistema. Io credo che avete avuto modo di riscontrare che questa materia interessa un numero enorme di persone. Le vostre mail così come le mie, in questi giorni sono state invase da persone che reclamavano il loro lavoro. Dicevano: “Questo è un lavoro normale, legale, che è presente in tutto il mondo. Non potete, con norme retroattive, chiudere delle attività”.L’anomalia in questa nuova legge, in questa nuova norma stava proprio nella retroattività, cioè si cambiavano le regole del gioco dopo l’entrata in vigore della legge. Si metteva l’entrata in vigore e quindi quelle norme anche sulla retroattività. Questo lavoro è stato fatto in maniera organica, è stato fatto per bene, è stato affrontato, è stata giustamente tolta la retroattività e detto che questa zona cuscinetto che è stata ridotta da 500 metri a 250 metri vale dal giorno della pubblicazione della legge. Quindi, tutti quelli che vorranno poi imprendere su questa materia sanno che nel raggio di 250 metri da luoghi sensibili non è possibile aprire questo tipo di attività.
PRESIDENTE. Per favore, in Aula.
SIMEONE (FI). Non è possibile questo tipo di attività. È entrata anche nel merito, dando risposte alle giuste considerazioni che ci muovevano le aziende e tutti quelli che lavoravano intorno a questa cosa. È stata data una risposta credo soddisfacente. Quindi questo è come si deve sempre affrontare il problema. Il problema va affrontato, non va nascosto, non va messo da parte e non va sottaciuto. Se c’è un problema, si affronta, si risolve. Questo è l’esempio. Su questo come Gruppo abbiamo già sottoscritto il subemendamento e quindi su questo ovviamente la nostra posizione sarà favorevole.
PRESIDENTE. Grazie, consigliere Simeone. Non ho altri iscritti a parlare.
Poniamo in votazione. Ah no, scusi, presidente Leodori.
Ha chiesto di parlare il vicepresidente Leodori. Ne ha facoltà.
LEODORI, Vice Presidente della Giunta. Grazie.
Voglio ringraziare tutti per i contributi portati su questo argomento. La cosa più importante, a mio avviso, è stata quella di evitare l’ennesima discussione sulla proroga e che il Consiglio regionale non si pronunciasse sul merito della questione. Lo ha ricordato la consigliera Leonori e nelle riunioni che si sono succedute in questi giorni l’ho detto spesso: noi dobbiamo darci un obiettivo che è quello – facendo una battuta, naturalmente – di quasi scontentare tutti, nel senso che questo è un provvedimento che probabilmente è un tentativo di trovare una soluzione di mediazione al rialzo. Come vedete, non ci sono compromessi, perché da un lato si evita la proroga, è vero, però dall’altro si introducono delle norme che, anche ad avviso di tutti coloro che hanno dato un contributo in queste settimane, introducono delle restrizioni vere al fenomeno della ludopatia.
Questo era un po’ l’obiettivo, evitare la proroga e introdurre delle norme che potessero contrastare questo fenomeno odioso. Lo hanno ricordato tutti i colleghi, che voglio davvero ringraziare per il risultato che abbiamo ottenuto e che si è ottenuto con questo provvedimento. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie.
Poniamo in votazione il subemendamento D03/1, che equivale all’approvazione dell’emendamento P2/19, essendo completamente sostitutivo. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva)
Il subemendamento, e quindi l’emendamento, è approvato. Con questo decadono tutti gli emendamenti fino al P2/23.
NOTE
(1) vedi Il video del webinar: Fate la cosa giusta! No al rinvio delle misure regionali per il distanziamento delle slot machine! 9 Giugno 2022Continua#
(2) L.R. 05 Agosto 2013, n. 5 Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP)
(3) la legge 5/2013 era stata modificata, in particolare l’Art. 4
(Collocazione delle sale da gioco. Agevolazioni dei comuni) e l’Art. 11 bis (Disposizioni transitorie) con la legge regionale 27 febbraio 2020, n. 1
(4) Il subemendamento presentato da Daniele Leodori, vicepresidente del Lazio e Assessore Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio, Rapporti Istituzionali, Rapporti con il Consiglio Regionale, Accordi di Programma e Conferenza di Servizi, è stato sottoscritto da (in ordine alfabetico): Marco Cacciatore Gruppo Misto (eletto m5S da settembre 2020 passato a Europa Verde), Pasquale Ciacciarelli Lega, Gino De Paolis Lista civica Zingaretti, Enrico Maria Forte PD, Marta Leonori PD, Daniele Ognibene Liberi e uguali nel Lazio, Devid Porrello M5S, Gianluca Quadrana Lista civica Zingaretti, Giuseppe Simeone FI, Marietta Tidei Gruppo Misto (eletta con il PD, da ottobre 2019 passata a Italia Viva). Non sappiamo i votanti, ma, a parte Paolo Ciani di Centro Solidale – Demo. S, dal resoconto stenografico non risultano interventi contrari.
(5) l’elenco è tratto da una copia del subemendamento non pubblicata sul sito regionale, quindi non ufficiale, che potrebbe avere delle inesattezze) ed è una sintesi non letterale dei punti
(6) Si veda ad esempio: Gioconews 28 7 2022 Ughi: ‘Bene legge gioco Lazio, lavorare con e non contro operatori’ Commenti positivi, da parte degli operatori, alla modifica che il consiglio regionale del Lazio ha apportato alla legge sul gioco tramite un subemendamento all’assestamento al bilancio 2022-2024, eliminando la retroattività del distanziometro che sarebbe entrata in vigore ad agosto.(> leggi l’articolo)
Da Donne e gioco un plauso al governo del Lazio (> leggi l’articolo)
(7) vedi No al rinvio del distanziamento delle slot: gli interventi che smontano i “luoghi comuni” dell’industria dell’azzardo e della politica che la sostiene, il report degli interventi del webinar Fate la cosa giusta! No al rinvio delle misure regionali per il distanziamento delle slot machine! 9 Giugno 2022
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