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Regione Toscana: a rischio spiagge e montagne

“Il piano paesaggistico deve valorizzare il patrimonio, non deve essere una cartolina che blocca le attività”: in una sola frase, del  consigliere PD Toscano Pellegrinotti, si potrebbe riassumere la triste parabola di un partito che ha abbandonato la dignità costituzionale per aprire le porte agli appetiti privati sul territorio.
Simone_Martini Guidoriccio

Apprendiamo con sconforto che il Piano paesaggistico  dell’Assessore Marson, l’altra faccia  della legge per il governo del territorio,  salutata nei mesi scorsi come primo squarcio di speranza  in un desolato  panorama nazionale  di sistematica predazione  del nostro patrimonio collettivo, sta per essere stravolto da un maxiemendamento del Partito Democratico. Avete letto bene: non è  il solo centro destra a cercare di riaprire le porte alla speculazione, ma un partito che dovrebbe essere il più attivo  promotore dello sviluppo sostenibile.  E il principale motivo del contendere sono sempre le cave, nelle Alpi Apuane. In nome del solito “sviluppo”, che premia i soliti  interessi, secondo il  quotidiano Il Tirreno, di intoccabile resta poco, solo “Le vette e i crinali sopra i 1200 metri. A patto, però, che nessuno li abbia già aggrediti”.

E “Il marmo si può estrarre ovunque, sulle Apuane e in tutta la Toscana. Il piano del paesaggio viene stravolto alla vigilia dell’approvazione definitiva in consiglio regionale… Un lavoro di fino, articolo per articolo, per demolire la rete di protezione sollevata dall’assessore all’urbanistica Anna Marson. Che, se passeranno queste modifiche, si dice sia pronta a dimettersi”. E dopo le cave,  si può leggere chiaramente nell’emendamento PD anche il pressing del solito partito della cementificazione delle spiagge, quello dei codicilli infilati nelle leggi  nazionali che tentano di privatizzare terreni demaniali e che sono già riusciti a infilare nel Decreto del fare lo sciagurato emendamento sulle “casette mobili” (1). Infatti negli emendamenti  al Piano Paesaggistico,  presentati dal consigliere regionale  Pellegrinotti «a nome del partito», sempre secondo Il Tirreno “non si allargano le maglie solo per le cave: si restituiscono anche ai bagni la possibilità di realizzare piscine”. Sempre Pellegrinotti  intende correggere la norma per consentire più interventi:  «La realizzazione di nuove strutture a carattere temporaneo e rimovibili, ivi incluse quelle connesse alle attività turistico-ricreative (ad esempio le cabine degli stabilimenti balneari) e agricole è ammessa a condizione che gli interventi non compromettano la fruibililtà delle rive». Viene cancellato l’obbligo di salvaguardia della «qualità percettiva dei luoghi» e l’obbligo di evitare «l’impermeabilizzazione permanente del suolo» . Inoltre, viene introdotta la possibilità di realizzare «adeguamenti e ampliamenti delle strutture esistenti finalizzati al potenziamento delle attività turistico-ricreative e balneari esistenti».

Davvero complimenti, caro Partito Democratico della Toscana. Che  il Presidente Rossi avrà il coraggio di tenere il punto su un Piano che rispecchia la linea fortemente appoggiata della Legge urbanistica,  simbolo del suo mandato, lo speriamo. Ma sappiamo  anche  che a oggi la sua ricandidatura alla guida della Toscana da parte del PD del Renzi  dello “Sblocca Italia” non è affatto certa, forse anche proprio per queste “intollerabili” scelte  che per salvare l’ambiente e il paesaggio  “frenano lo sviluppo”. 

Ecco, forse questa è la più terribile testimonianza di quanto questo  mondo  di presunta sinistra abbia toccato il fondo.

Leggi:

Il fatto quotidiano 21 febbraio 2015 Toscana, dalle cave alle spiagge: il Pd “snatura” il piano paesaggistico I democratici raccolgono in un maxiemendamento una serie di modifiche in parte già proposte da Forza Italia: nessun limite all’estrazione del marmo, se non il divieto a nuove cave sopra i 1200 metri. E via libera alle piscine in spiaggia. L’assessore regionale all’urbanistica, Anna Marson, si dice pronta a dimettersi nel caso le modifiche vengano approvate di |

Eddyburg 20 gennaio 2015 La spallata del PD a Marson: piano del paesaggio azzerato di Mauro Bonciani   «Un maxiemendamento cancella vincoli e prescrizioni. “Così si ingessava lo sviluppo”». Almeno in Toscana i PD sono peggio dei forzitalioti, dei leghisti e di quant’ altro di peggio l’Italia d’oggi conosca. Corriere di Firenze, 20 febbraio 2015, con postilla

IL TIRRENO TOSCANA  20 febbraio 2015  Toscana, il Pd stravolge il piano paesaggistico. L’assessore Marson pronta a dimettersi A cambiare il testo il Partito democratico, che va in direzione opposto rispetto all’assessore Anna Marson. Cave: resta solo la tutela delle vette e dei crinali sopra i 1200 metri e mai “intaccati”. Stabilimenti balneari: sì alle piscine in spiaggia di Ilaria Bonuccelli

Associazioni ambientaliste contro il maxiemendamento pd al piano paesaggistico della Toscana : FAI – Fondo Ambiente Italiano, Legambiente, WWF Italia e Italia Nostra dichiarano il proprio sconcerto di fronte alle proposte di emendamento al Piano Paesaggistico della Toscana presentate ieri dal Partito Democratico regionale (> leggi la lettera)

staino consumo suolo 4

(1) Nonostante  varie sentenze stabiliscano che i posizionamenti di “case mobili” siano da considerare interventi di “nuova costruzione” se non  sono “diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee”, un emendamento infilato a 4 senatori PD nel “Decreto EXPO” in approvazione alla Camera , “mette a posto” l’errata formulazione di quello inserito nel “Decreto del fare” per consentire l’ installazione senza permesso di costruire.  Tra i firmatari anche la senatrice toscana Manuela Granaiola, promotrice,   nel novembre scorso,  di un emendamento che aveva l’obiettivo  di vendere le aree demaniali degli stabilimenti balneari, poi ritirato tra le polemiche.> leggi l’articolo

Corriere della Sera 21 febbraio 2015 Il Pd toglie i vincoli su cave e spiagge: a rischio piano paesaggistico Toscana Carandini: piano stravolto, cose da hooligan. E scrive a Renzi. L’assessore: così lascio di Marco Gasperetti

FIRENZE – Abbattuto dal fuoco amico. Il piano paesaggistico della Toscana rischia d’essere spazzato via da un super emendamento del Pd, lo stesso partito di maggioranza che lo aveva approvato a luglio in Consiglio regionale. Una manovra che, secondo ambientalisti e paesaggisti, ma anche a parere di Anna Marson (l’assessore all’Urbanistica che quel piano lo ha pensato e firmato), darebbe il via a un’imperdonabile deregulation trasformando i vincoli in semplici suggerimenti. Con il rischio di un assalto a un territorio, quello toscano, da sempre simbolo di rigore, bellezza, ordine ed esempio da seguire.
L’emendamento «affossa piano» ha fatto infuriare il presidente del Fai Andrea Carandini che ha subito scritto al premier: «Renzi ha definito barbarico l’attacco degli hooligan olandesi al cuore di Roma – spiega – ma allora come chiamare queste offese disseminate al territorio che purtroppo dureranno nel tempo? Gli emendamenti del Pd trasformano le direttive del piano toscano in mere indicazioni che possono essere disattese senza problemi. E allora io chiedo a Renzi, come segretario del Pd, di scandalizzarsi anche per questa sorta di condono ante litteram e di fermarlo».
Non c’è solo il Pd ad emendare. Forza Italia di modifiche ne ha presentate 200. «Ma almeno è opposizione – spiega l’assessore Anna Marson, già Idv e professore ordinario di Paesaggio all’Università di Venezia -. Trovo sorprendente che il più grande partito di maggioranza si comporti come quello di opposizione, nella forma e nella sostanza. Evidentemente le elezioni regionali vicine hanno scatenato comportamenti anomali e trasversali e mi sembra di vedere un partito del mattone e della pietra che cerca di affermarsi».
Le correzioni presentate dai «dem» a due settimane dal voto del Consiglio ammorbidiscono sensibilmente le indicazioni rigorose del piano. «La cosa più sorprendente è che a un certo punto si definiscono non vincolanti le criticità scientifiche da noi indicate – continua Marson – e dunque gli enti locali possono continuare ad aprire nuove cave, scavare in zone vergini, operare in crinali di altissimo pregio ambientale». E ancora costruire piscine vicino alla spiaggia, ampliare strutture, spostare a piacimento le aziende che lavorano negli alvei dei fiumi. «E arrivare a una completa deregulation del territorio – denuncia Salvatore Settis, accademico dei Lincei e presidente del consiglio scientifico del Louvre – e adottare una politica che una volta era il cavallo di battaglia del ministro Lupi. Sorprende che il Pd abbia adottato questa visione trasformista. E mi sorprendono moltissimo le oscillazioni del governatore Enrico Rossi». Che però prima su Facebook, citando il giovane Marx, e poi con il suo portavoce, fa sapere che «il piano è buono e che gli emendamenti saranno valutati nel rispetto della sua filosofia, senza stravolgerlo».
Il Pd toscano respinge le accuse e contrattacca con il suo segretario Dario Parrini, renziano della primissima ora: «Vogliamo la tutela ambientale più di tutti e lo sviluppo del territorio, conciliando il rigore nella salvaguardia paesaggistica con l’attenzione ai posti di lavoro e alle esigenze legittime delle imprese». Ma la sensazione è che il partito sia diviso. E che la stessa giunta regionale possa subire gravi ripercussioni. L’assessore Marson non esclude di lasciare l’incarico se il suo piano dovesse essere stravolto. «Prima dirò che cosa penso in Consiglio – dice lei -, poi ci penserà qualcun altro a dimissionarmi»

Le ultime dichairazioni del governatore Rossi, che sembra cedere alle ragioni della realpolitik piuttosto che a quelle della coerenza…

21 febbraio 2015 il Tirreno Toscana Enrico Rossi bacchetta Anna Marson: “Sul Pd uno scivolone pericoloso” Il presidente della Regione respinge con fermezza le dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica sul piano paesaggistico della Toscana: “Il Pd non è asservito a interessi particolari”

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