Proponiamo una serie di domande ricorrenti che amplieremo man mano, e le relative risposte a cura di alcuni dei membri del Coordinamento per il Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano, che ha collaborato con le istituzioni nel lungo lavoro di stesura del Regolamento: Paola Loche Carteinregola, Cristiana Mancinelli Forum Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio, Giorgio Osti Cdq Tor Carbone – Fotografia ,Sara Sacerdote Ordine Agronomi , Raffaella Siano – AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) (ultimo aggiornamento 1 marzo 2021)
0. Il Regolamento che andrà al voto dell’Aula ha aumentato la circonferenza del tronco per la classificazione degli alberi da considerare “beni giuridici”? Quelli di circonferenza inferiore potranno essere liberamente tagliati abbattuti danneggiati?No, si tratta di un refuso correttonell’ultima stesura(APPROFONDISCI)
Che cos’è e a cosa serve il Regolamento del Verde?
Il Regolamento del Verde è un strumento che definisce le norme per la tutela, la manutenzione, la fruizione, i criteri di gestione e di progettazione del verde pubblico e privato (APPROFONDISCI )
2. Perché Regolamento anche del Paesaggio urbano? Il Regolamento promuove una visione complessiva e una tutela del paesaggio della città e dei vantaggi che il sistema del paesaggio rappresenta?
Regolamento del Paesaggio perché la città è un paesaggio urbano, con i suoi quartieri, la sua storia, le sue aree archeologiche, i suoi parchi, le sue alberate, la campagna romana che penetra la periferia con i parchi naturali di Roma Natura, le aree verdi marginali e residuali. Un insieme dinamico di elementi che interagiscono tra loro e si condizionano vicendevolmente. Il regolamento promuove una programmazione e previsione degli interventi da effettuare nel rispetto delle componenti del paesaggio (APPROFONDISCI )
3. Le altre capitali e molte città italiane sono dotate di Regolamenti del Verde. Come mai Roma, che è una delle città più verdi d’Europa, non ne ha mai avuto uno?
A Roma esiste un problema storico di gestione del verde urbano, affrontato dalle varie amministrazioni che si sono avvicendate senza una visione tattica e previsionale e spesso in regime di emergenza. Gli stessi assessori all’ambiente che si sono succeduti nel tempo hanno dovuto dedicarsi prioritariamente allo smaltimento dei rifiuti urbani, riservando alla gestione del verde interventi spesso non programmati, in assenza di iniziative organiche e di strumenti con valenza urbanistica di sistema quale è rappresentato da un Piano del Verde urbano e, appunto, di un Regolamento che ne governi la materia.
4. Da quali altri Regolamenti sono stati attinti i contributi per la redazione del Regolamento?
Sono stati esaminati i Regolamenti del Verde di Torino, di Viareggio, di Varese (che pone una speciale attenzione per i suoi alberi), di Venezia, Milano e Parigi. È stato fatto un positivo confronto con Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel momento in cui contribuiva con le “Linee guida nazionali per lo sviluppo del verde urbano” a orientare i territori nella individuazione delle migliori pratiche nella gestione del verde nell’ambiente urbano. Il Regolamento si richiama alla Carta di Firenze, documento basilare per la tutela dei Giardini storici.
5. Come è strutturato il Regolamento e cosa c’è negli allegati?
Gli argomenti trattati sono raccolti tematicamente in 5 Capitoli, suddivisi a loro volta in Titoli e dettagliati in 67 articoli. Gli argomenti raccolti nei 5 Capitoli fondamentali sono: PRINCIPI E DISPOSIZIONI GENERALI – PIANIFICAZIONE, PROGETTAZIONE E TUTELA DEL VERDE, CRITERI DI INTERVENTO – PARCHI E GIARDINI DI PREGIO STORICO, ARCHITETTONICO E AMBIENTALE – FRUIZIONE DEI PARCHI E DEI GIARDINI PUBBLICI – DISPOSIZIONI FINALI. Completano la parte generale del Regolamento 16 allegati (perlopiù di carattere tecnico).(APPROFONDISCI )
6. Qual’è stato il rapporto tra istituzioni, associazioni e ordini che hanno collaborato alla stesura del Regolamento?
Il processo di ideazione e redazione del Regolamento ha coinvolto Assessorato e Dipartimento Ambiente, associazioni e comitati di cittadini, studiosi ed esperti, ordini professionali, in un arco di quasi un decennio e di tre diverse consiliature. L’elaborazione condivisa del Regolamento si può considerare un unicum nazionale, tanto per la complessità e completezza dei temi trattati che per lo spirito di costruttiva collaborazione che ha contraddistinto tutti coloro che vi hanno preso parte. Uno degli elementi più qualificanti che emerge dal Regolamento è l’accento sul dialogo continuo tra l’amministrazione e il cittadino nella cura del territorio, nelle scelte progettuali e nella programmazione operativa, a conferma dello spirito di collaborazione che l’ha visto nascere.
7. Quali sono i prossimi passaggi per l’approvazione del Regolamento?Il Regolamento che andrà al voto dell’Aula può essere modificato? Anche dopo l’approvazione?
Il testo della Proposta di Delibera con il Regolamento, gli allegati e le controdeduzioni alle osservazioni dei Municipi approvato dalla Giunta il 16 gennaio 2021 deve ora essere portato al voto dell’Assemblea Capitolina. (APPROFONDISCI )
8. Il regolamento rischia di cambiare l’aspetto di Roma, con la sostituzione di alberature diverse da quelle esistenti, in particolare dei pini, simbolo della città eterna?Cosa si intende per “alberate storiche”?
NO. Ogni alberata sarà tutelata rispetto al suo valore storico, paesaggistico e ambientale, quindi nella sostituzione si utilizzeranno le stesse specie prima presenti. Inoltre la scelta della specie si basa sempre sul criterio d’identità del luogo. Questo significa che se un luogo è caratterizzato dalla presenza di una determinata specie, nel progetto di ripristino verrà utilizzata la stessa specie indipendentemente dal contesto storico. (APPROFONDISCI)
9. Il regolamento metterà fine agli abbattimenti indiscriminati degli alberi (anche nelle aree private)? Obbligherà il Comune a maggiore trasparenza e informazione dei cittadini?
Non si potrà abbattere in aree pubbliche e in aree private senza autorizzazione degli uffici competenti del Dipartimento Ambiente. Gli abbattimenti possono essere autorizzati soltanto per valide motivazioni certificate da tecnici abilitati o per ingiunzione dell’autorità giudiziaria. (APPROFONDISCI)
10. Il Regolamento obbliga a ripristinare gli alberi abbattuti?Verranno eliminate le ceppaie che punteggiano le strade della città?
Ad ogni albero abbattuto deve seguire il ripristino entro un anno dall’abbattimento. Se il ripristino è impedito da cause oggettive, dovranno essere messi a dimora alberi nelle aree vicine disponibili, in modo da garantire una compensazione corrispondente al valore biologico e ornamentale della pianta abbattuta(APPROFONDISCI)
11. Le prescrizioni delle dimensioni dell’area di pertinenza dell’albero, nelle strade con marciapiedi stretti (come molte strade di Roma), cancellerà il verde verticale da interi quartieri e/o impedirà di mettere alberi di prima grandezza?
No. Laddove gli alberi di prima grandezza sono già presenti verranno sostituiti a fine vita con alberi della stessa specie, nelle nuove progettazioni si sceglieranno le specie più adatte al sito in funzione dello spazio a disposizione, dei caratteri stazionali, della resistenza a fattori limitanti in ambiente urbano (inquinamento, siccità ecc.) e del contesto territoriale e paesaggistico. (APPROFONDISCI)
12. Il Regolamento stabilisce prescrizioni stringenti per le potature? Sarà ancora ammessa la cosiddetta “capitozzatura”? Si potranno ancora potare gli alberi nel periodo della nidificazione?
Nel regolamento è stato predisposto un articolo e un allegato specifico sulle potature. E’ espressamente vietata la capitozzatura , e viene stabilitoil periodo di potatura in rispetto della nidificazione dell’avifauna su indicazione della Lipu. (APPROFONDISCI)
13. Si potrà asfaltare tutto il terreno nudo delle aree di pertinenza degli alberi?
Per le alberature stradali, negli impianti pubblici l’APA può essere interessata dalla posa in opera di pavimentazioni leggere superficiali permeabili, previa autorizzazione dell’Ufficio competente corredata di specifiche e dettagliate prescrizioni per l’esecuzione dei lavori, a condizione che sia mantenuta un’area di terreno nudo, circostante il fusto, secondo quanto indicato nelle tabelle allegate, salvo che ciò non sia tecnicamente possibile, nel qual caso si valuteranno soluzioni alternative e mirate(APPROFONDISCI)
14. Cosa prevede il Regolamento per la gestione condivisa degli spazi verdi con i cittadini?
Nel perseguire l’obiettivo di disciplinare, preservare e tutelare il patrimonio arboreo e vegetale in genere, il Regolamento considera fondamentale avvicinare la cittadinanza alle questioni relative alla cultura, alla gestione e allo sviluppo del verde urbano e favorire le buone pratiche, promuovendo la partecipazione della cittadinanza ad iniziative volte all’educazione al rispetto del verde e la partecipazione nella cura, tramite affidamenti o patti di collaborazione, di aree verdi, di giardini e di alberi e con donazioni, sponsorizzazioni o iniziative di collaborazione occasionale (APPROFONDISCI)
15. Come mai nel Regolamento non sono stati inseriti gli orti urbani?
Gli orti urbani ricorrono in più punti del Regolamento. Sono infatti inseriti tra le tipologie di verde urbano (art.3). L’Amministrazione Capitolina promuove la realizzazione di orti e giardini urbani per favorire lo sviluppo di pratiche ambientali sostenibili e resilienti, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull’esigenza di riqualificare il territorio attraverso processi di autogestione che, al contempo, incentivino la sicurezza alimentare senza fini di lucro. Le modalità di concessione e gestione degli orti sono disciplinate da un apposito regolamento ed è previsto nel Regolamento che siano sottoposti al controllo dei Municipi.
16 . Cosa prevede il Regolamento per le aree cani? E’ vero che ne limita considerevolmente la superficie?
Il Regolamento prevede per le aree cani una nutrita serie di prescrizioni (art. 26) per garantirne la funzionalità, la raggiungibilità e la dotazione, oltre che i criteri di fruizione. Non limita la superficie, che può essere anche molto ampia, se l’area verde in cui viene realizzata lo consente. Fissa, al contrario, un’ampiezza minima, da considerarsi vitale in contesti urbani in cui spazi superiori non sarebbero disponibili per la sgambatura dei cani. (APPROFONDISCI)
17. Nel caso di donazione di arredi o attrezzature da parte di un cittadino o di un’associazione, la certificazione di conformità alla normativa vigente del materiale e della eventuale installazione è a carico del donante”: vuole dire fine delle donazioni?
No. Tutti gli arredi destinati ad un uso pubblico sono già dotati di una certificazione di conformità, diversamente non potrebbero essere venduti. Nella maggioranza dei casi l’installazione, e quindi la certificazione, è tutt’uno con la fornitura del bene donato. Il donante che non può assicurare la certificazione dell’installazione degli arredi o attrezzature può elargire comunque una somma in denaro precisando l’oggetto della sua donazione al Dipartimento Tutela Ambientale
18. La scelta delle specie vegetali (nella progettazione degli interventi) indicata nell’Allegato n. 4 – Scelta delle speciedeve essere intesa come semplicemente esemplificativa dei criteri da seguire oppure come prescrittiva?
L’allegato non è prescrittivo, infatti l’elenco finale è quello delle specie idonee consigliate. La descrizione delle caratteristiche delle piante è stata fatta per migliorare l’informazione sulla ecologia delle stesse. Il progettista ha libera scelta, ma si forniscono dei criteri generali. Il ripristino di alberate storiche è effettuato in ogni caso con nuovi individui arborei della stessa specie di quelli da sostituire(APPROFONDISCI)
19. Nel regolamento è previsto l’utilizzo di tecniche di impianto che consentono di limitare le interferenze delle radici con il manto stradale ?
Sì: Al fine di agevolare e guidare lo sviluppo delle radici nei nuovi impianti stradali o nelle piazze, di ridurre le possibili interferenze dell’apparato radicale con manufatti esistenti e da realizzare e di favorire la longevità degli alberi, si devono adottare specifiche tecniche quali, ad esempio le vie preferenziali per le radici (root paths), le trincee di suolo (soil trenches), le volte con suolo (soil vaults), le pavimentazioni sospese su celle (soil cells), suoli strutturali (structural soil).(APPROFONDISCI)
20. Il Regolamento dedica un’attenzione speciale ai parchi e alle ville storiche di Roma Capitale?
Sì. Il Regolamento include un capitolo dedicato interamente al tema dei parchi e delle ville storiche che delinea una serie di misure volte a rinforzare la loro cura, tutela, valorizzazione e gestione.(APPROFONDISCI)
21. Il Regolamento affronta la questione della forestazione urbana?
Il Regolamento affronta la questione della forestazione urbana in vari articoli. Non definisce le aree destinate alla forestazione perché non è compito del Regolamento individuarle, ma di Roma Capitale, che dovrà effettuare una mappatura e redigere un piano di forestazione.(APPROFONDISCI)
22. Il Regolamento prevede strumenti di pianificazione per lo sviluppo quantitativo e qualitativo del Verde Urbano?
Il regolamento ha un taglio progettuale importante e promuove un verde di qualità (strumento di pianificazione e progettazione), stabilendo che Roma dovrà istituire un Catasto del verde pubblico e privato, realizzare il censimento georeferenziato del patrimonio verde e formulare il Piano del Verde. (APPROFONDISCI)
23. Il Regolamento prevede interventi concreti affinchè la sua messa in opera sia pienamente operativa, fornendo adeguate professionalità?
Il Regolamento prevede che entro 3 mesi dalla sua entrata in vigore Roma Capitale istituisca un tavolo interdipartimentale coordinato dal Dipartimento Tutela Ambientale, avente il compito di analisi e riordino della ripartizione delle competenze sulle aree verdi tra le strutture amministrative di Roma Capitale. Prevede anche la formazione del personale del Servizio Giardini della Direzione Gestione Territoriale Ambientale e del Verde e degli operatori del Corpo di Polizia Locale e la riorganizzazione e valorizzazione della Scuola Giardiniere (APPROFONDISCI)
24. Per la progettazione e l’ autorizzazione di nuove aree verdi il Regolamento adotta un approccio multidisciplinare con figure professionali qualificate ?
Il regolamento riconosce la necessità di formare un gruppo di progettazione multidisciplinare e di inserire all’interno del gruppo della DL una figura professionale qualificata.(APPROFONDISCI)
25 Il Regolamento è troppo voluminoso, sarebbe stato più utile un testo più snello?
Il sistema paesaggistico ed ambientale di Roma Capitale comprende un patrimonio di biodiversità e di aree verdi estremamente diversificato e complesso, composto da aree agricole, zone archeologiche, parchi e riserve naturali, ville e parchi storici, giardini pubblici, viali alberati, spazi pubblici e reticolo idrografico che assieme fungono da corridoi ecologici. Restringere entro un fascicolo “chiaro e snello” le norme che devono governare un sistema tanto complesso avrebbe prodotto uno strumento inadeguato per gestire con qualità e professionalità il sistema paesaggistico e ambientale di Roma capitale. Lo stesso regolamento di Torino, prima d’ora considerato il più stimabile e riuscito d’Italia, è un cospicuo “librone” che affronta i molti temi necessari. Nel Regolamento del Verde di Roma Capitale è stato compiuto lo sforzo di separare gli argomenti dichiaratamente tecnici, raccolti negli allegati, da quelli normativi più generali e di pratico interesse per la cittadinanza trovando una ragionevole distribuzione tra le diverse parti.
26. Il regolamento prevede di far conoscere e curare solo alberi monumentali e di pregio di notevole interesse pubblico?
No, il Regolamento individua 3 speciali categorie di alberi da far conoscere e da curare: alberi monumentali, di notevole interesse pubblico e di pregio (APPROFONDISCI)
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Vedi anche:
#noistiamoconilregolamentodelverde13 gennaio 2020 Le modalità con cui sarà affrontata la discussione sul Regolamento del Verde per la Capitale è anche una prova del fuoco della capacità dei consiglieri capitolini di uscire dalle solite dinamiche politiche maggioranza/opposizione e impegnarsi insieme per l’approvazione di un provvedimento che è a tutela dell’interesse pubblico e del patrimonio collettivo.
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La Notte della Città verde su Radio Impegno Dalla mezzanotte di lunedì 27 marzo alle 7 del 28 marzo Carteinregola ha animato la Notte della città verde, andata in onda su www.radioimpegno.it -27 Marzo 2017Continua#
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