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Regolamento tavolini: una delle pagine peggiori dall’insediamento di Gualtieri

Ma l’occupazione di suolo pubblico per attività commerciali (tavolini, pedane, ombrelloni ecc) dovrebbe essere calcolata in base alla tutela dello spazio pubblico per tutti – degli spazi sui marciapiedi, della densità dei locali di somministrazione su una stessa strada, della larghezza delle strade di viabilità principale – oppure sulla base delle esigenze di chi le attività commerciali le gestisce e di chi può permettersi di usufruire di spazio a pagamento? Indovinate cosa ha scelto l’Assemblea Capitolina, a maggioranza centro sinistra.

E’ stata votata in Campidoglio la delibera sul regolamento delle Occupazioni Suolo Pubblico (OSP) per le attività di somministrazione cibi e bevande.

Contrariamente al messaggio che la maggioranza capitolina vuole fare passare, le OSP sono complessivamente aumentate nella Città Storica e nel suo cuore centrale entro le Mura costituito dall’area Unesco. 

Infatti facendo un confronto non con la precedente delibera emergenziale legata al periodo Covid in quanto provvedimento straordinario, ma con la delibera ordinaria 91 del 2019 ci accorgiamo innanzitutto che, mentre  il calcolo delle OSP concedibili allora veniva fatto in relazione alle caratteristiche dei luoghi esterni al locale nel rispetto delle massime occupabilità possibili sui marciapiedi, sulle strade e sulle piazze, ora la determinazione dello spazio concedibile viene fatto in relazione ai metri quadrati di tutto il locale comprensivo della superficie di somministrazione ospitante i coperti interni, della superficie dei locali di lavorazione e preparazione, delle cucine e di tutti i servizi igienici.

Già questo metodo di calcolo della OSP rapportato matematicamente a tutta la superficie interna del locale aumenta le superfici occupabili esternamente rispetto ai criteri della delibera pre-Covid del 2019.

Sul piano del metodo viene abbandonato il concetto di spazio pubblico che fissa un interesse generale, per rivolgersi ad uno spazio privato interno che dovrebbe determinare la quantità di OSP concedibile, sia pure con percentuali diverse a seconda del tessuto urbanistico di ubicazione del locale che designa il periodo storico urbanistico e architettonico tipologico della zona, e a seconda che il locale si trovi nella Città Storica, nella zona Unesco, o nelle aree più periferiche.

Ma non è finita qui, perché grazie ai Progetti Unitari presentati dal 50% degli operatori di una strada e comunque da almeno 2 operatori – progetti che disegnano gli arredi esterni anche fuori del Catalogo ufficiale degli arredi con requisiti legati al contesto storico-monumentale che tutti dovrebbero rispettare senza alcuna premialità –  i diversi sottoscrittori dei Progetti Unitari potranno avere una OSP con una superficie aggiuntiva del 30% delle occupazioni già concesse in via ordinaria.

Quindi nuovo aumento complessivo di OSP.

Inoltre nelle aree pedonali della Città Storica, escluso il sito Unesco, le OSP potranno arrivare a coprire 2/3 o addirittura 3/3 , a seconda del tessuto urbanistico di appartenenza, della superficie interna del locale. Siccome, in tutti gli altri casi della Città Storica che non si trovano nelle aree pedonali, queste percentuali sono rispettivamente 1/3 e 2/3, non si capisce il senso di questa premialità che, per essere attuata, usufruisce pura di un emendamento presentato addirittura dall’opposizione (Italia Viva) ed approvato, che toglie il limite dei 3 metri di larghezza della fascia di OSP nelle aree pedonali.

Nelle aree pedonali del sito Unesco le OSP possono arrivare al 40% complessivamente delle superfici totali interne del locale.

Altro aumento ingiustificato di OSP.

Altra novità: anche le strade attualmente classificate di viabilità principale potranno ospitare OSP sulla sede stradale anche a prezzo di essere declassificate e portate  a strade di viabilità secondaria.

Nella vecchia delibera questo non era possibile.

Quindi ancora un ulteriore aumento di OSP.

Una pagina nera per la qualità della vita dei cittadini. E una pagina vergognosa questa Amministrazione, che sembra sempre più piegata alle pressioni delle lobbies, dato che per quanto ci sforziamo, non riusciamo a vedere quale possa essere l’interesse pubblico del ridurre lo spazio dei marciapiedi per i pedoni e nel restringere le strade principali per concedere tavolini a gogo per turisti e clienti paganti.

Carteinregola

post scriptum: Il danno e la beffa. Secondo il Sindaco Gualtieri sono state “coniugate le esigenze dei cittadini e quelle di tante attività commerciali” e lo hanno fatto “attraverso un percorso trasparente e partecipato”. Secondo il presidente della Conmissione commercio Alemanni il regolamento sarebbe “ frutto di un lungo lavoro di ascolto e dialogo con la città”. Vedi Roma Today 6 3 25 Approvato il nuovo regolamento dehors e tavolini di Roma

6 marzo 2025

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

vedi anche

Il Giano bifronte della politica capitolina (su overturism e non solo) 1 marzo 2025

Nuovo regolamento per pedane e tavolini sugli spazi pubblici: le osservazioni di Carteinregola 20 gennaio 2025