Rigenerazione urbana: allarme superfetazioni nella città storica
Autore : Redazione
Da qualche mese nel II Municipio, quartiere Parioli, è apparso un nuovo edificio in costruzione, in seguito a quella che si chiama “sostituzione edilizia”, cioè interventi di demolizione e ricostruzione. Abbiamo trovato immagini da google maps (un po’ distorte) della palazzina demolita: un edificio dei primi anni ’70 non particolarmente di pregio, quindi sicuramente non vincolato.
Ma la questione non riguarda il valore della palazzina abbatttuta, ma lo skyline e il paesaggio urbano dei Monti Parioli, sull’altura detta Monte di San Valentino, in una posizione dominante tutta la valle del Tevere verso nord e ovest, che si affaccia sullo Stadio Flaminio e sull’Auditorium.
Al suo posto, ancora in costruzione, è cresciuto un parallelepipedo massiccio che si staglia tra i villini inizio secolo, che evidentemente, anche al netto delle impalcature, ha usufruito di aumenti di cubatura.
Aumenti sicuramente legittimi, ma è importante sapere in base a quale normativa: se grazie al cosiddetto “Piano casa” (quello del centrodestra regionale guidato da Polverini dal 2011 al 2014, oppure quello del centrosinistra guidato da Nicola Zingaretti dal 31 ottobre 2014 al giugno del 2017) (1), oppure grazie alla Legge regionale di rigenerazione urbana 7/2017 – vedere l’art. 6 – , sempre del centrosinistra Zingaretti in vigore dal 19 luglio 2017 (2) o ancora altro. Non sappiamo neanche se ci sia stato un parere paesaggistico, dato che, lo ricordiamo, gli edifici o i tessuti della città storica, se non puntualmente vincolati, non sono soggetti ad autorizzazione paesaggistica. Carteinregola, quando il Piano Territoriale Paesistico Regionale era approdato al Consiglio della Regione Lazio nel luglio 2019, aveva chiesto di inserire un emendamento (e alcuni consiglieri l’avevano avanzato, senza seguito) che includesse la città storica di Roma nel PTPR. Il Piano paesistico era poi stato approvato senza emendamento il 2 agosto 2019, ed era poi stato annullato dalla Corte Costituzionale nel novembre 2020: ma anche nella seconda versione, concordata con il MIBACT e approvata il 21 aprile 2021 dal Consiglio regionale, sono rimasti fuori dalle tutele paesaggistiche il centro storico e la città storica di Roma (3)
Abbiamo quindi mandato oggi 20 giugno una richiesta di accesso agli atti generalizzato al Dipartimento Urbanistica e al II Municipio(4), non per piangere sul latte versato, ma per capire, visto che in questi giorni si parla di modificare il Piano Regolatore Generale per adeguarlo alla legge 7/2017, quali contromisure bisogna chiedere – pretendere – per evitare che, come è successo finora, nonostante le sbandierate buone intenzioni, la “rigenerazione” atterri tra i villini d’epoca dei quartieri storici, dove l’aumento di cubatura permette forti rendite edilizie, anzichè raggiungere i tanti territori che la aspettano da anni.
A questo proposito, deve destare preoccupazione la proposta avanzata al Comune dall’Ordine degli architetti di Roma (5) di ridurre la zona urbansitica a “carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale” (definita zona omogenea di tipo A) al solo perimetro delle Mura aureliane. Questa proposta inaccettabile è stata avanzata proprio allo scopo di semplificare le demolizioni e ricostruzioni con incrementi volumetrici nelle zone centrali giudicate dallo stesso Ordine “prive di valore identitario storico” e “fortemente degradate”. Affermazioni che lasciano senza parole.
Forse queste fotografie possono fare breccia nelle persone di buonsenso. E pensiamo che le amministrazioni abbiano il dovere della trasparenza e dell’informazione ai cittadini, mostrando la mappa degli interventi di sostituzione edilizia realizzati, in corso o presentati. Per capire se si tratta davvero di riginerazione o di qualcos’altro. (AMBM)
20 giugno 2022
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
17 luglio 2019 L’Associazione Carteinregola scrive al Presidente Zingaretti e al Consiglio regionale del Lazio (e al Ministro Bonisoli e alla Sindaca Raggi), chiedendo di non escludere dalle tutele paesaggistiche del Piano previste per gli altri centri storici del Lazio l’area all’interno delle Mura Aureliane e i pregiati tessuti della città storica.(Vedi PTPR alla Regione Lazio: il centro storico di Roma non può essere escluso dalle prescrizioni di tutela paesaggistica ePTPR: Ecco le tutele per i centri storici del Lazio (e non per Roma) Nella lettera viene cheisto ai consiglieri e all’assessore Valeriani di inserire nel PTPR in approvazione il seguente emendamento:All’articolo 43 il comma 17 (15 nel PTPR adottato) è sostituito dal seguente: “L’insediamento urbano storico del Comune di Roma è sottoposto alle prescrizioni di tutela paesaggistica del presente articolo sia nelle aree interne alle mura del centro storico monumentale, come individuato negli elaborati prescrittivi Tav. A 24 e Tav. B 24 del presente Piano, sia nelle aree di cui agli ambiti T5 e T7, rispettivamente art. 30 e 32 delle Norme tecniche del PRG, inerenti la Città storica che individuano l’edilizia puntiforme otto-novecentesca dei villini e della città giardino.
24 luglio 2019 Carteinregola invia una lettera ai consiglieri regionali m(vedi Piano Territoriale Paesaggistico Regionale del Lazio: le richieste di Carteinregola. La proposta di emendamento sul centro storico-città storica di Carteinregola viene presentata (con diversa formulazione) da alcuni consiglieri di maggioranza (Paolo Ciani del Centro Solidale – Demo. S, Marta Bonafoni della Lista civica Zingaretti , Alessandro Capriccioli di + Europa Radicali, MartaLeonori del Pd) e dal M5S Marco Cacciatore (oggi Europa Verde).
(4) Il 15 giugno l’ Incaricato di Posizione Organizzativa dell’ufficio Edilizia Privata, Autorizzazioni e Attività Sanzionatoria Edilizia del 2° Municipio ha dichiarato in pubblico che ci sono 10 permessi di costruire rilasciati nello stesso Municipio 2°. Abbiamo inviato la richiesta anche al I Municipio e invieremo man mano a tutti i Municipi