Roma Metropolitana e la partecipazione che non c’è
Autore : Redazione
Il territorio di Roma Metropolitana coincide con quello della ex Provincia di Roma
Pubblichiamo il documento che Carteinregola ha presentato il 25 novembre nel corso dell’audizione presso la Commissione per lo Statuto del Consiglio di Roma Metropolitana, in cui abbiamo proposto la modifica di alcuni articoli della bozza* predisposta dagli uffici del Sindaco, che riguardano la partecipazione, la trasparenza, il metodo e la gestione. Dopo le eventuali modifiche e integrazioni inserite dalla commissione, lo Statuto passerà poi al voto dell’Assemblea Capitolina, che dovrà approvarlo entro il 31 dicembre 2014.
“La cittadinanza è l’invenzione più interessante dell’Occidente: essa ha degli uomini un’idea altissima, dal momento che chiede loro di saper governare se stessi, sottraendosi a due opposte derive, quella del totalitarismo, che ne fa dei sudditi, e quella del mercato, che ne fa dei clienti. A queste due forme di eterodirezione essa contrappone la via di una comunità costruita a partire dalla libertà, un equilibrio delicato e prezioso tra diritti e doveri, attenzione e passione, emozioni e progetti, ambizioni private e pubbliche virtù.”
Franco Cassano, Homo Civicus, Edizioni Dedalo, 2004
Da molto tempo si parla di Roma Città Metropolitana e da molto tempo reti, comitati e associazioni cittadine aspettano la sua istituzione, ritenendola una fondamentale occasione per una riorganizzazione che tenga conto delle profonde mutazioni di Roma e dell’ “area vasta” che la circonda, per mettere in atto nuove e più efficaci strategie nel governo del territorio per il miglioramento della vita dei cittadini. Tuttavia, ora che Roma Metropolitana è diventata realtà, la nostra impressione è che si rischi di partire con il piede sbagliato. Il motivo principale è la totale assenza della cittadinanza in un processo di cambiamento che si preannuncia alquanto radicale. Assenza che è motivata non solo dall’avvenuto “passaggio” senza alcun voto popolare, con l’elezione di secondo livello di “rappresentanti di rappresentanti”, ma soprattutto dalla mancanza di informazione dei cittadini sulla trasformazione in atto.
Già in occasione delle consultazioni del 5 ottobre scorso, se i principali organi di informazione non sono andati più in là del solito gossip sui candidati in lizza per assicurarsi un seggio nel nuovo Consiglio, le stesse istituzioni preposte non hanno fatto alcuno sforzo per spiegare ai neocittadini metropolitani obiettivi, funzioni, ambiti e processi decisionali della nuova gestione territoriale. E il nuovo Statuto, che dovrebbe essere uno strumento fondamentale, non solo per regolare il funzionamento della nuova forma amministrativa, ma anche per riorganizzare e adeguare poteri, competenze e pianificazione alla “città espansa”, liquidato così frettolosamente (ci sono solo 10 giorni dall’insediamento della commissione alla chiusura del dibattito sulla bozza di Statuto) rischia di diventare un’ulteriore occasione perduta.
Il sito del Comune di Milano dedicato a Milano città metropolitana
Carteinregola ha quindi chiesto alla Commissione di restituire all’iter dello Statuto i tempi necessari per condividere il cambiamento con la città, inaugurando Roma Città Metropolitana con quella trasparenza e partecipazione indispensabili per renderla una grande opportunità democratica per lo sviluppo sostenibile della nostra città (1).
La prospettiva, se ciò non dovesse avvenire, è la solita “scatola vuota” con annesse cariche onorarie, a cui non corrisponde alcun impegno per una migliore pianificazione e gestione del territorio. O, peggio, che decisioni assai importanti vengano spostate ad un livello superiore, sempre meno sottoposto al “controllo democratico” dei cittadini e degli altri soggetti istituzionali.
Il punto non è quindi la versione finale della stesura dello Statuto, su cui abbiamo comunque avanzato delle proposte di modifica, ma il processo che lo determina. In cui finora si è ripetuto l’errore già fatto per l’istituzione della Città Metropolitana, anch’essa frutto di un percorso portato avanti rapidamente e pressochè all’oscuro della popolazione interessata. Perchè per noi, più ancora che stabilire chi governa e su quali ambiti, è fondamentale garantire che le modalità di governo saranno saldamente ancorate alla trasparenza e alla partecipazione dei cittadini.
Purtroppo proprio questi due aspetti sono quelli che ci sembrano inadeguati rispetto alle riflessioni sull’amministrazione democratica del territorio, riflessioni che ormai da tempo orientano l’azione delle più evolute realtà urbane. E non possiamo fare a meno di ricordare che proprio la nostra città ha accumulato in un ventennio un debito “monstre”, e che ciò sicuramente non sarebbe successo, o avrebbe avuto effetti più contenuti, se la società civile avesse avuto l’opportunità di accedere alle informazioni e potersi esprimere tempestivamente sulle scelte della politica e degli uffici.
Chiediamo quindi, prima di ogni altra considerazione, che sia immediatamente messo a disposizione dei cittadini uno spazio web per accedere a tutte le informazioni su Roma Metropolitana e sull’elaborazione del suo Statuto, dei piani e e dei regolamenti, e che siano coinvolti, e anzi sollecitati a esprimersi e a partecipare alle scelte, tutti i cittadini e soprattutto quelle categorie che più di altre possono avere strumenti da mettere a disposizione, come le università, le associazioni e i comitati di quartiere, le categorie professionali, etc.
Anche se nella bozza di Satuto si rimandano molti aspetti all’elaborazione di successivi regolamenti, riteniamo in ogni caso fondamentale che proprio per il carattere di riassunto dei principi regolatori della città metropolitana che riveste lo statuto, non possano non essere maggiormente esplicitati temi essenziali quali la partecipazione alla progettazione dei servizi, la trasparenza, la collaborazione con la società civile, il no profit, il volontariato, l’adozione di approcci organizzativi orizzontali fondati sulle reti, abbandonando logiche di tipo gerarchico.
> scarica il documento Audizione carteinregola Statuto di Roma metropolitana 26 novembre 2014 a cura di Giorgio Bertini, Anna Maria Bianchi, Claudio Lombardi. Hanno collaborato alla stesura del documento: Alessandro Giangrande, Cristina Lattanzi, Giorgio Panizzi, Alfonso Pascale, Aldo Pirone, Maria Spina. Si ringrazia il Coordinamento dei Comitati Milanesi
> VAI ALLA PAGINA Statuto Roma Città Metropolitana: contributi
Eventuali proposte integrative/modificative potranno essere inoltrate all’indirizzo mail statutocittametropolitana@provincia.roma.it entro il 28 novembre 2014.
Il sito del Comune di Milano dedicato a Milano città metropolitana
(1)(dal sito di Milano Metropolitana) Sul web non c’è traccia di significative esperienze ed ambienti di partecipazione informata sulla Città Metropolitana e sulle innovazioni in corso nel governo di questi territori. Fa eccezione, in questo quadro, l’esperienza di Bologna dove, nel 2013-2014, si è messo in atto un importante percorso partecipativo per raccogliere orientamenti e proposte per lo Statuto che, oltre agli amministratori locali e agli esperti, ha coinvolto la cittadinanza (approfondimenti su questa esperienza sul sito www.bolognametropolitana.org e nell’articolo di ArcipelagoMilano www.arcipelagomilano.org/archives/34902).
MATERIALI
Bozze di statuto predisposte da ANCI e da un gruppo di lavoro composto da docenti universitari e Centro Studi PIM (MILANO): bozza ANCI; bozza Università/PIM; testi comparati.
SCARICA
> VAI ALLA PAGINA CON LA PRESENTAZIONE IN SLIDES DEGLI STEPS DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI MILANO
Scuola annuale di urbanistica di Eddyburg – seminario Le città metropolitane tassello essenziale del governo pubblico del territorio,tenutosi a Sezano (Verona) dal 22 al 24 ottobre 2013 scuola-eddyburg-relazione-cittc3a0-metropolitana
CENTRO STUDI FEDERALISMO 2666_CSF-RP_Galbersanini_Città_metropolitane_leggeDelrio_giu2014
SITO MILANO metropolitana
partecipaMi.it © è l’iniziativa della Fondazione RCM dedicata ai cittadini milanesi e ai loro rappresentanti nelle istituzioni locali per fornire loro spazi e strumenti di partecipazione alla vita/gestione della città.