Qualche tempo fa Eddyburg aveva pubblicato un articolo di Emanuele Montini: L’abuso edilizio non converrà più? che presentava un emendamento del Movimento Cinquestelle che introduceva una nuova sanzione economica contro l’abusivismo edilizio. Oggi ci ha comunicato una buona notizia:
A volte, in politica, pesano di più le cattive coscienze che il bene comune. Così fu per la prima legge sul condono edilizio (l. n. 47 del 1985) nella quale era anche prevista, per la prima volta, una disciplina organica di contrasto all’abusivismo edilizio, che purtroppo non ha impedito il saccheggio del territorio ma almeno ha costituito un primo freno. Questo volersi purificare dopo il saccheggio, questa forma di inconsapevole contrappasso, in politica sembra, qualche volta, funzionare. Così anche nella legge di conversione del decreto legge “Sblocca Italia” ribattezzato “Rovina Italia” è stato approvato prima in Commissione ambiente e poi dall’assemblea della Camera un emendamento della opposizione (a firma Claudia Mannino M5S), che introduce sul territorio nazionale una sanzione amministrativa aggiuntiva da 2.000 a 20.000 euro contro coloro che non demoliscono gli abusi edilizi. Si tratta dello stesso emendamento della medesima presentatrice già approvato, tempo fa, in Commissione ambiente all’interno del disegno di legge “Collegato ambientale” (ancora da approvare definitivamente) del quale avevamo dato notizia su Eddyburg e che ho sempre sostenuto come necessario (Emanuele Montini, Gli abusi edilizi, Rimini 2014, par. 2.3.4, pag. 134 e ss.). Questa piccola ma importante modifica, tuttavia, non cambia il giudizio negativo sul provvedimento legislativo nel suo complesso, ancora legato, come il decreto “del fare”, alla inaccettabile logica del territorio e del paesaggio come merce per fare cassa e non come bene comune appartenente alla collettività e alle generazioni future.
Emanuele Montini (Italia Nostra, ufficio legale M5S Senato )
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Il testo dell’emendamento all’art. 17, che, da martedì, sarà inviato al Senato per l’approvazione definitiva, è il seguente:
q-bis) all’articolo 31, dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti:
«4-bis. L’autorità competente, constatata l’inottemperanza, irroga una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 2.000 euro e 20.000 euro, salva l’applicazione di altre misure e sanzioni previste da norme vigenti. La sanzione, in caso di abusi realizzati sulle aree e sugli edifici di cui al comma 2 dell’articolo 27, ivi comprese le aree soggette a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, è sempre irrogata nella misura massima. La mancata o tardiva emanazione del provvedimento sanzionatorio, fatte salve le responsabilità penali, costituisce elemento di valutazione della performance individuale nonché di responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario inadempiente.
4-ter. I proventi delle sanzioni di cui al comma 4-bis spettano al comune e sono destinati esclusivamente alla demolizione e rimessione in pristino delle opere abusive e all’acquisizione e attrezzatura di aree destinate a verde pubblico.
4-quater. Ferme restando le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, le regioni a statuto ordinario possono aumentare l’importo delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dal comma 4-bis e stabilire che siano periodicamente reiterabili qualora permanga l’inottemperanza all’ordine di demolizione»
(1) Eddyburg 06 Settembre 2014L’abuso edilizio non converrà più? Un emendamento M5S propone di introdurre nel disegno di legge collegato alla legge di stabilità 2014 (AC 2093) una nuova sanzione economica contro l’abusivismo edilizio. Dum spiro spero, sebbene sperare in questo parlamento sia davvero difficile.