Stadio della Roma a carte scoperte: gli studi sulla mobilità
Autore : Redazione
Tavola dallo Studio della Moiblità del progetto consgenato a inizio giugno 2017
Pubblichiamo l’articolo del giornalista del Tempo Fernando Magliaro, che ha approfondito gli studi dei flussi di traffico effettuati dal proponente e allegati al nuovo progetto, che si riferiscono solo al traffico in entrata a Stadio e Business center e solo in due fasce orarie di un giorno infrasettimanale. In calce i link ai relativi elaborati consegnati da Eurnova nel maggio 2017, dopo le modifiche al progetto richieste dalla Giunta Raggi.
> Vai all’elaborato con La Relazione Generale sulla mobilità del Progetto del 4 maggio 2017 http://www.urbanistica.comune.roma.it/images/stadio-roma/elab2017/RelMob_DEF_G_GEN_00_IT_0000_1400_00_G00000_INT_00.pdf
(Articolo del 12 giugno 2017 su Il tempo, da ForzaRoma.info e da Athos o della limpidezza)
Stadio, di sicuro c’è solo che sarà il caos
Al vaglio alcuni studi sui flussi di traffico durante la settimana e in occasione delle partite di Fernando Magliaro
Il primo a sostenere che il Ponte dei Congressi può sostituire quello di Traiano, progettato dalla Roma a Parco de’ Medici per il nuovo Stadio di Tor di Valle, fu l’allora assessore all’Urbanistica della Raggi, Paolo Berdini, a novembre 2016, in audizione in Consiglio regionale.
Da allora, come un mantra, questa vulgata viene ripetuta in continuazione: Paolo Montuori e Linda Meleo, assessori all’Urbanistica, il primo, e alla Mobilità la seconda; Pietro Calabrese, consigliere comunale che aggiunge: “Abbiamo tolto il Ponte di Traiano perché ci sono troppe macchine in circolo”. Linda Meleo, poi: “Studi sui flussi di traffico che ci garantiscono” che il Ponte dei Congressi sarà in grado di assolvere questa funzione. Abbiamo chiesto all’assessore Meleo di avere copia di questi studi e di quelli che sostanziano la strategia del Comune di rinunciare alla metro B in favore della Roma-Lido. Una richiesta cui la decantata trasparenza 5Stelle non ha mai dato risposta legittimando i dubbi su queste carte. L’unico studio sui flussi di traffico al momento fornito è quello realizzato dai proponenti del progetto. Lo studio, di febbraio 2017, prevede già la via del Mare/Ostiense unificata dal Raccordo a Marconi.
E sono ipotizzate tre scenari: una con il solo Ponte di Traiano costruito, una con il solo Ponte dei Congressi e la terza senza nessuno di questi due ponti in funzione, lo scenario, quindi, più probabile almeno per i primi due o tre anni di esercizio dello Stadio. Come orari di simulazione dei flussi di traffico sono stati ipotizzati quello della mattina di un giorno feriale, l’ora di punta fra le 7.30 e le 8.30, “in cui al traffico di fondo in ingresso a Roma si somma l’ingresso degli addetti al Business Park”, e quello fra “le 19:45 e le 20:45 della sera di un giorno feriale in cui, al traffico di fondo in uscita da Roma, si somma la domanda in ingresso allo stadio e la domanda indotta dal Business Park e dalla struttura commerciale (addetti e visitatori)”. Per quel che riguarda la simulazione dell’orario mattutino, si legge: “non si verificano variazioni significative rispetto allo stato attuale”.
Insomma, traffico c’era e traffico rimane: né il Ponte di Traiano (minori tempi di percorrenza) né quello dei Congressi (minori distanze) cambiano le cose, che, senza nessuno dei due, “peggiorerebbero”.
E veniamo allo studio sull’orario di accesso a una partita serale: anche qui, «non emergono variazioni significative rispetto allo stato attuale», con i due Ponti sostanzialmente equivalenti fra loro e, coincidenza, con quello dei Congressi “leggermente (-0,7%) più competitivo degli altri in termini di tempo, percorrenze complessive e velocità media”.
Ovviamente, anche qui, l’assenza di entrambi i ponti si tradurrebbe in “incrementi di percorrenze e tempi maggiori” ma senza pregiudicare «il funzionamento» della nuova via del Mare/Ostiense “che, a parità di criticità riscontrate nel resto della rete, presenta condizioni di deflusso del traffico generalmente migliori rispetto a oggi”. Questo quanto scritto dai proponenti in risposta alle esigenze del Campidoglio a 5Stelle.
Ma sorgono dubbi atroci: gli orari delle partite di calcio, complice lo spezzatino tv del pallone, sono distribuiti in molte diverse soluzioni: un anticipo il venerdì sera (per chi giocale coppe europee), tre gare di sabato in tre orari diversi, 4 orari per la domenica (12.30, 15.00,18.00 e 20.45) più il possibile posticipo del lunedì sera. A questi vanno aggiunti gli orari delle coppe europee che, per quando lo stadio sarà aperto, si svolgeranno in due fasce uguali sia per Champions che per Europa League: 19.00 e 21.00. Le simulazioni, però, sono calcolate solo su un unico orario, come se gli altri non esistessero. Non solo: ma si parla solo di simulazioni “in entrata” mai in uscita dallo Stadio. Che, invece, è il momento più delicato: non solo perché chi va allo Stadio per assistere a una gara, soprattutto vista l’esistenza delle aree ristoro e commerciali, potrebbe andarci molto prima dell’inizio della partita, cosa che, del resto, è quella che spinge la Roma a costruire aree commerciali oltre il semplice impianto. Ma anche perché l’uscita è uguale per tutti: quando arriva il triplice fischio, tutto lo stadio si svuota contemporaneamente. E, di conseguenza, chi è venuto con i mezzi pubblici prenderà la Roma-Lido per tornare a casa e si riverserà sulla Metro B a Piramide, a San Paolo o a Eur Magliana. E chi è andato a Tor di Valle con macchina o moto, si incolonnerà sulla via del Mare o in direzione Raccordo o in direzione Marconi. 25mila-30mila persone in macchina tutte insieme. Con il tappo a Marconi e il tappo delle rampe di accesso al Gra.