Stadio della Roma, adesso che succede?
Autore : Redazione
Tavola in mostra alla Casa della Città: il rendering propone l’immagine di “selfie” davanti alle nuove avveniristiche strutture
Il progetto dello Stadio va avanti, si cancella, si cambia? Sembrava che il verdetto finale dovesse arrivare il 31 gennaio, ultimo appuntamento della Conferenza dei servizi decisoria in Regione. Invece prima è giunta la notizia della richiesta di una proroga dei termini di un mese da parte del Comune, poi il Comune e Roma Città Metropolitana hanno depositato un parere non favorevole il 1 febbraio. Ma subito dopo sono riprese le trattative con la As Roma e il costruttore Parnasi, con la dichiarazione della volontà, da parte del Comune, di trovare un accordo e l’ annuncio di ben due tavoli tecnici. E poco dopo il parere non favorevole degli uffici comunali – che in realtà riassume una sfilza di pareri favorevoli con prescrizioni – è uscito un comunicato del Campidoglio che ribadiva la volontà di portare avanti il progetto. Continuando così l’ andamento zigzagante adottato dalla Giunta in tutti questi mesi, che non si riesce a capire se sia una strategia o una necessità dettata dai conflitti interni al M5S.
Ancora una volta, noi ribadiamo che dalla nuova amministrazione ci aspettiamo chiarezza davanti ai cittadini e soprattutto un dibattito più democratico, che dalle stanze dei bottoni si allarghi alla città. Per questo un gruppo di associazioni, tra cui Carteinregola, ha inviato nei giorni scorsi una lettera all’Assessore all’Urbanistica Berdini chiedendo che venga indetto urgentemente un confronto pubblico in Campidoglio*. E chiediamo che, anziché comunicati sui “tavoli di lavoro”, la Sindaca si impegni a spiegare ai cittadini cosa sta accadendo e quali decisioni si stanno prendendo. Decisioni che poi sono ridotte a tre opzioni : si porta avanti il progetto della Giunta Marino, possibilmente migliorandolo; si cancella il progetto, in quanto la nuova amministrazione non ne condivide il pubblico interesse; si modifica il progetto, tagliando o meno cubature e, in proporzione, infrastrutture previste. Ma in questo caso, nuovo progetto, nuovo percorso: nuova delibera di interesse pubblico con nuovi patti con il privato, nuova conferenza dei servizi e, speriamo, maggiore consultazione dei cittadini…
Carteinregola ha da sempre una posizione critica verso l’operazione Tor di Valle**: Stadi, soprattutto per la prevista edificazione del Business Center e del “Convivium” commerciale allegati allo Stadio, inserita dalla delibera approvata dall’Assemblea all’epoca Marino per compensare il finanziamento delle infrastrutture che dovrebbero garantire il pubblico interesse e la sostenibilità dell’opera. Ma nello stesso tempo Carteinregola si batte perché le obiezioni fondate sui fatti siano distinte da quelle fondate sulle opinioni, e le scelte politiche siano ben divise dalle controindicazioni tecniche.
Per questo, nello scenario di polemiche e confusione che sembra ripetere quanto accaduto per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024, proviamo a separare le questioni da analizzare per poter, se non valutare quali direzioni possa prendere il progetto, almeno porre quelle domande che dovrebbero avere una risposta chiara.
LO STATO DELL’ARTE.
La conferenza dei servizi decisoria, che si dovrebbe concludere il 3 marzo, ha analizzato il progetto definitivo consegnato dai proponenti nel maggio 2016, costituito da una serie di elaborati che dovrebbero aver dato seguito a quanto fissato dalla Delibera, n.132 approvata il 22 dicembre 2015 durante l’amministrazione Marino, Assessore all’urbanistica Caudo, e alle obiezioni e prescrizioni già avanzate nel corso della conferenza dei servizi preliminare indetta da Roma Capitale nel 2015, ulteriormente integrate sulla base delle richieste degli uffici nel corso della conferenza decisoria stessa.
Il 1 febbraio Comune e Roma Città Metropolitana hanno depositato i rispettivi pareri unici, non favorevoli (1), ma ad oggi mancano ancora i pareri degli altri soggetti che partecipano alla conferenza, quelli della Regione Lazio e del Consiglio dei Ministri (che esprime anche quello della Soprintendenza statale).
In proposito è necessario distinguere tra i pareri “tecnici” dei rappresentanti degli uffici che dovrebbero – almeno teoricamente – essere le uniche voci in capitolo all’interno della Conferenza, e le posizioni “politiche” di giunte, assessori, ministri, sindaci, presidenti…. E ricordare che in ogni caso contano gli atti, anche se, come al solito, la comunicazione è assai avara di documenti e informazioni. Ma a parte gli aspetti procedurali della Conferenza, recentemente riformulati dalla cosiddetta “legge Madia” (2), il punto cruciale riguarda la decisione che prenderà l’Assemblea capitolina rispetto all’approvazione della variante al Piano Regolatore Generale, indispensabile per mandare avanti il progetto così com’è ora.
Dopo aver chiesto, il 31 gennaio, una proroga della Conferenza dei servizi, a sorpresa il Comune il giorno dopo ha depositato un parere unico (3) in cui dichiara che dall’esame della documentazione del progetto definitivo, consegnato da Eurnova nel maggio scorso, successivamente integrata nel corso della Conferenza dei servizi indetta dalla Regione, il progetto risulta “non idoneo” per gli aspetti generali illustrati nel documento. In realtà a giudicare dagli allegati pervenuti da tutte le “strutture interessate di Roma Capitale”, i pareri non sono negativi, ma, ad eccezione di quello contrario del Dip. Lavori Pubblici per un sottopasso di cui non sono ancora stati realizzati i sondaggi geologici, sono favorevoli con “prescrizioni”, cioè illustrano criticità che possono essere emendate indicando anche quali soluzioni deve adottare il proponente per ottenere un giudizio completamente positivo. (1)
Lo stesso parere unico del Comune, nelle conclusioni, lascia aperto più di uno spiraglio indicando le “condizioni per addivenire a un parere favorevole ai sensi della legge 241/90 (4)” cioè “...assicurare adeguati livelli di sicurezza stradale: veicolare e pedonale; assicurare adeguati livelli «di esercizio» delle infrastrutture stradali; completare la documentazione progettuale con le elaborazioni mancanti; colmare le carenze di contenuti rilevate;” oltre a procedere alla “ridefinizione del perimetro delle zone che interessano le aree di sedime…già soggette a rischio per eventi idraulici R3 e R4 del PAI [Piano di Assetto Idrogeologico] nonchè delle fasce fluviali “A” “B” e “C” e conseguente declassificazione“. Rimandando a un approfondimento a parte riguardo quest’ultimo punto, bisogna intanto rilevare che, sul fronte politico, una nota diramata dal Campidoglio nella stessa serata del 2 febbraio , si pone sulla stessa linea, dato che si legge che “Sul progetto definitivo dello stadio della Roma c’è la volontà ad andare avanti per analizzare il dossier. È stata chiesta proprio per questo motivo la proroga di trenta giorni della Conferenza dei Servizi” spiegando che “Riserve sono state espresse sui livelli di sicurezza stradale, veicolare e pedonale nella consapevolezza che ci sono trenta giorni per intervenire. C’è una lista di temi da affrontare nel periodo di sospensione; ci sono tutti i margini per concludere positivamente la procedura“. E, dopo l’incontro di martedì 7 febbraio tra Roma Capitale e A.S. Roma per discutere del progetto definitivo, un altro comunicato sul sito comunale informa che “è stato fatto un passo in avanti nel percorso avviato in queste ultime settimane per una revisione finale del progetto”e che “Roma Capitale e proponenti somo al lavoro,“per verificare gli atti necessari alla conclusione della procedura entro il 3 marzo” e che per questo “ si è deciso di avviare dei tavoli tecnici che prenderanno il via giovedì 9 febbraio”
Anche sul fronte Roma Città Metropolitana il parere non favorevole (5) espresso dal rappresentante unico degli uffici della ex Provincia di Roma che hanno analizzato il progetto, è stato prontamente ridimensionato da Fabio Fucci (M5S), che ha dichiarato che l’ente di cui è vice sindaco (Sindaca Metropolitana sempre la Raggi) ha “depositato un parere di dissenso, contenente tutte le prescrizioni utili a superare questo dissenso … tengo a sottolineare che al diniego abbiamo dato soluzioni per superarlo” (6).
Così, ancora una volta, quale sia l’orientamento dell’Amministrazione comunale rispetto al destino del progetto Stadio della Roma non è affatto chiaro. Dalle ultime indiscrezioni giornalistiche (in realtà l’unica fonte di notizie in proposito) sembra che la Giunta continui a portare avanti la linea di una diminuzione delle cubature (o eliminazione totale se si mantengono le quantità previste dal Piano Regolatore) dei tre grattacieli, a fronte di una riduzione delle infrastrutture. Tuttavia questa ipotesi apre notevoli interrogativi.
Il più importante: il proponente è disposto a realizzare tutte le infrastrutture previste dalla Delibera , n.132 (7), che decretava il pubblico interesse (più quelle ulteriormente prescritte dagli uffici per il parere favorevole), a fronte di una cubatura inferiore a quella che avrebbe dovuto garantire l’equilibrio economico?
In caso contrario, anche sul piano procedimentale, come è possibile proseguire il percorso avviato dalla Delibera 132, che descriveva dettagliatamente le opere necessarie per ottenere l’interesse pubblico, esplicitando che “il mancato rispetto delle su esposte condizioni necessarie , anche solo di una, comporterà decadenza ex tunc del pubblico interesse qui dichiarato e dei presupposti per il rilascio degli atti di assenso di Roma Capitale e della Regione Lazio, risoluzione della convenzione, con conseguente caducazione dei titoli e assensi che dovessero essere stati medio tempore rilasciati;”?
E se si diminuiscono cubature e infrastrutture, la Delibera 132 non andrebbe revocata e sostituita dall’approvazione di una nuova delibera che stabilisca le condizioni del nuovo accordo in funzione del pubblico interesse? E se il progetto cambia, non sarebbe necessario indire una nuova conferenza dei servizi?
E dopo che gli uffici comunali hanno depositato le loro prescrizioni, che dovrebbero risolvere le varie criticità della mobilità, della tutela ambientale etc(8), come si potrà esprimere un parere favorevole diminuendo le cubature e quindi, di pari passo, le risorse per realizzare tali infrastrutture e tutti gli interventi previsti?
Oltretutto in certi casi gli interventi prescritti dagli uffici comunali sono diventati assai più consistenti: ad esempio per il Dipartimento mobilità è necessaria l’unificazione della Via ostiense/Via del Mare anche nel tratto compreso tra lo Stadio e il Nodo Marconi, prima non previsto .
IMBUTO VOTO ASSEMBLEA CAPITOLINA Perché un ”atto politico”, che passa dal voto dell’Assemblea capitolina non è in ogni caso aggirabile, sia che si cambi il progetto previsto dalla Delibera 132, sia che si porti avanti lo stesso progetto, dato che l’approvazione della variante al Piano Regolatore da parte dell’Assemblea Capitolina (9) è un passaggio obbligato anche per la conclusione della conferenza dei servizi. Ed è assai difficile immaginare come tale voto potrà rapportarsi al parere non favorevole espresso in CdS. Tra l’altro il voto assembleare era previsto anche da una memoria della Giunta comunale e dall’allegato cronoprogramma del settembre scorso (10), anche se, nella nota di accompagnamento con cui i documenti del progetto definitivo erano stati trasmessi pochi giorni prima alla Regione, la conferma del pubblico interesse dell’operazione non era affatto data per scontata, e veniva rimandata proprio alla conclusione della Conferenza dei Servizi e al parere che sarebbe stato espresso in quella sede (11).
E non bisogna dimenticare che per tale variante urbanistica, la procedura normale, prevista dalla legge e riportata nel cronoprogramma approvato dalla memoria di Giunta (Raggi) nel settembre scorso (vedi sotto), prevede l’approvazione della relativa delibera da parte della stessa Giunta, seguita dal passaggio nelle Commissioni, l’approvazione in Assemblea, la pubblicazione, con tempi (anche abbreviati) per la presentazione di osservazioni e controdeduzioni da parte di tutti i soggetti aventi diritto e l’approvazione delle controdeduzioni. Si possono bypassare tali passaggi intermedi?
E’ quindi determinante – al di là del parere “non favorevole” o “favorevole con prescrizioni” del Comune – la posizione definitiva che prenderà la maggioranza che guida il Campidoglio (12).
SE SI CAMBIA IL PROGETTO SI DEVE RIFARE IL PERCORSO, E RIFARLO INSIEME AI CITTADINI In ogni caso se si promuovono modifiche sostanziali al progetto, e soprattutto alla contropartita di infrastrutture, a nostro avviso si dovrebbe rimettere in discussione tutto l’iter finora percorso. Cominciando con una discussione pubblica in Assemblea Capitolina. Che avrebbe comunque dovuto essere fatta prima delle riunioni, dei tavoli, e quant’altro.
E se si costruisce un nuovo progetto che prevede di ridimensionare le cubature del Business center e del Convivium, diventa indispensabile una nuova conferenza dei servizi per una minuziosa disamina delle infrastrutture necessarie e degli effetti del loro eventuale ridimensionamento. Ridimensionamento delle cubature che sarebbe giustificato più da motivi politici di facciata di questa Giunta (non fare una retromarcia su una battaglia sbandierata dall’opposizione e nella campagna elettorale) che dalle preoccupazioni delle ricadute sulla città. Perché le infrastrutture della mobilità, le mitigazioni ambientali, gli interventi per mettere in sicurezza il Fosso di Vallerano e quant’altro non cambiano se i grattacieli si abbassano di qualche piano. E per il privato la somma finale non cambia, mentre per i cittadini, tifosi e non, farebbe una bella differenza.
L’impressione finale di questa vicenda è comunque quella di una partita per “addetti ai lavori”, esperti di diritto e di amministrazione, o tecnici in grado di orientarsi nella mole di documenti e di elaborati e di decifrare qualche informazione utile, mentre la maggior parte della cittadinanza rimane tagliata fuori, accontentandosi di giudicare i rendering del nuovo quartiere avveniristico, o di tifare per uno stadio perché tifa per una squadra, senza sapere nulla di quello che lo stadio si porta dietro.
Ma è un preciso dovere dell’Amministrazione, a maggior ragione di questa, ancora fresca di iperboliche promesse elettorali, prendersi la responsabilità delle sue scelte e soprattutto cominciare a spiegare ai cittadini i perché, i come e il che cosa. E farlo piuttosto in fretta…
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni: LABORATORIOCARTEINREGOLA@GMAIL.COM
> Vai a Stadio della Roma cronologia e materiali
> vai a Stadio della Roma, apriamo noi il dibattito Carteinregola apre questo spazio ai contributi al dibattito sullo stadio che vorranno inviarci amministratori, assessori, associazioni e comitati e tutti i soggetti coinvolti –16 gennaio 2017 >leggi tutto
* scarica la lettera del Coordinamento delle Associazioni e dei Comitati RICHIESTA Dibattito Stadio 1 FEBB 17
** All’interno di Carteinregola vi sono posizioni diverse rispetto alla realizzazione dello Stadio, nella generale contrarietà all’operazione cubature-in cambio-di-infrastrutture (e quindi Business center e del “Convivium”)
(1) Vedi: http://www.carteinregola.it/index.php/stadio-della-roma-il-comune-da-parere-non-favorevole/
(2) vedi Conferenza dei servizi- come funziona Dlgs Conferenza dei servizi Decreto Legislativo 30 giugno 2016
(3) Si vedano i documenti originali > Il tempo «No allo stadio!». E il Campidoglio va in tilt 03/02/2017 http://laroma24.it/rubriche/la-penna-degli-altri/2017/02/no-allo-stadio-e-il-campidoglio-va-in-tilt
(4) legge 241/90 art.14 ter Conferenza simultanea) comma 3 (articolo così sostituito dall’art. 1, comma 1, d.lgs. n. 127 del 2016)Ciascun ente o amministrazione convocato alla riunione è rappresentato da un unico soggetto abilitato ad esprimere definitivamente e in modo univoco e vincolante la posizione dell’amministrazione stessa su tutte le decisioni di competenza della conferenza, anche indicando le modifiche progettuali eventualmente necessarie ai fini dell’assenso
(5) Il Parere unico Città Metropolitana Roma Capitale è ancora oggetto dì approfondimenti
(6) http://www.cittametropolitanaroma.gov.it/hidden-news/1413-citta-metropolitana-di-roma-capitale-stadio-roma-fucci-criticita-ma-con-tutte-le-condizioni-per-superarle
(7) Delibera n.132 approvata il 22 dicembre 2015 scarica stadio della roma DACDelib. N 132 del 22.12.2014
(8) SINTESI DELLE PRESCRIZIONI (da Il tempo, articolo di Fernando Magliaro)
ROMA-LIDO, UN ANELLO DI COLLEGAMENTO CON SAN PAOLO – La proposta progettuale avanzata, accettata dal Dipartimento Mobilità, da Atac e da Agenzia per la Mobilità, prevede la creazione di un anello di collegamento fra Tor di Valle e Porta San Paolo e di uno Colombo-Porta San Paolo che offrirebbero una capacità teorica massima di 22mila passeggeri l’ora. Per garantire questo livello di servizi, occorrerebbero 15 treni. Oggi sulla Roma-Lido il parco vetture è di 10 convogli. Qundi i proponenti dovrebbero acquistarne 7 per consentire di giungere a 17 treni in totale, dei quali 2 di riserva. I costi dell’adeguamento della Stazione di Tor di Valle sarebbero stralciati dal conto perché di proprietà della Regione.
COMMERCIO, ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE – Il Dipartimento Sviluppo Economico e Attività produttive esprime parere favorevole al progetto per quanto riguarda l’apertura di una struttura di vendita non alimentare per 1.222 metri quadri. Per l’apertura di una «Grande Struttura» di vendita viene dato il sì al Convivium per un totale di 17mila metri quadri, di cui 2.100 per alimentare e 1.700 per somministrazione. Le condizioni per il sì sono l’eliminazione delle barriere architettoniche e la dimostrazione del possesso dei requisiti per la vendita. Sono escluse dal parere tutte le altre strutture «negli altri locali definiti attività commerciali» perché diverrebbero centro commerciale.
OPERE PUBBLICHE APPROVATE, MA SOLO CON PRESCRIZIONE – I pareri su tutte le opere pubbliche sono tutti favorevoli ma con prescrizioni. Fra le più rilevanti: Per il ponte sul Tevere va verificata la tenuta in caso di rottura di un pilone e verifica idraulica sui piloni del ponte. Per la passerella ciclo pedonale sul Tevere vanno verificate le interferenze con l’elettrodotto. Per il sottopasso di Via Dasti il parere è negativo perché mancano i sondaggi geologici. Per l’impianto di videosorveglianza si chiede che siano a carico del proponente tutti gli apparati necessari all’attivazione. Via libera totale alle opere di mitigazione idraulica sul Fosso del Vallerano e dell’Acqua Acetosa.
PONTE CONGRESSI, IL PROGETTO DEVE FARSI CARICO DELLA VIA DEL MARE – Si legge nel parere del Dipartimento Mobilità: «L’assetto infrastrutturale degli scenari prevede la presenza del Ponte dei Congressi. Il progetto, in corso di approvazione, non prevede la realizzazione dell’intero complesso di svincolo. Le nuove simulazioni danno atto che il Ponte dei Congressi e l’unificazione della via del Mare/via Ostiense avranno effetti significativi sulla redistribuzione dei flussi di traffico e modificheranno sostanzialmente i livelli di accessibilità al nuovo Stadio». Per questo l’intervento si deve far «carico dell’adeguamento del sistema via del Mare/Ostiense anche nel tratto compreso» tra lo Stadio «e il Nodo Marconi».
STUDI SUL TRAFFICO, LE SIMULAZIONI NON SONO “SUFFICIENTI” – Per il Dipartimento Mobilità le simulazioni sul traffico non sono sufficienti. Manca, infatti, una simulazione attendibile di uno scenario del mercoledì sera, di una partita infrasettimanale, che preveda un’analisi dell’ingresso allo stadio fra le 19.45 e le 20.45 dove «è prevista una sovrapposizione del traffico diretto allo Stadio con quello in uscita dal business park». In pratica, per il Dipartimento la simulazione prodotta è sottostimata «poiché anche nelle ore serali il traffico in uscita da Roma già oggi genera un livello di utilizzazione dell’infrastruttura al limite della capacità». Quindi, questo studio deve «essere rivalutato alla luce delle condizioni di traffico reali».
SOVRINTENDENZA, VALORIZZARE LE TRIBUNE DELL’IPPODROMO – Anche la Sovrintendenza comunale esprime parere favorevole al progetto. Ma impone la prescrizione di «valorizzare le tribune dell’Ippodromo» in modo tale da renderle «funzionali ad attività (di carattere sportivo , ricreativo, culturale) collaterali al nuovo complesso». Inoltre, la stessa Sovrintendenza «prende atto con favore» dell’inserimento nel progetto della proposta di recupero e valorizzazione «dei tre casali di Tor di Valle» per il cui recupero attende «i relativi progetti di dettaglio». Infine, viene richiesto che nelle opere stradali sulla via Ostiense/via del Mare vengano salvaguardate le strutture del ponte romano.
(9) secondo il parere del Dip. Urbanistica l’approvazione definitiva richiede una serie di deroghe: lo stralcio dell’area di intervento dalle componenti di “Rete ecologica”, lo stralcio dell’Ippodromo Tor di valle dall’elaborato carta della Qualità”, la deroga al PGTU, le deroghe alle NTA del PRG vigente, la deroga al regolamento edilizio in particolare alle tipologie speciali (Stadio e Grattacielo), lderoghe al Regolamento di igiene, deroghe ad altre norme di settore e regolamenti vigenti non di competenza di Roma Capitale (es. reticolo idrografico etc)
(10) 6 settembre 2016 Memoria di Giunta dell’Assessore Berdini sul progetto dello Stadio della Roma (le memorie non sono pubblicate sul sito di Roma Capitale) che a stare al documento pubblicato da Il tempo, risulterebbe prevedere che il Comune svolga tutte le attività necessarie all’approvazione del progetto dello Stadio, attività regolate da uno stringente cronoprogramma allegato alla Memoria che prevede che l’assemblea capitolina confermi il pubblico interesse della proposta progettuale e la prevista variante urbanistica, salvo che le osservazioni emerse nel corso della conferenza dei servizi non evidenzino criticità tali da modificarne i presupposti. Alla delibera, pubblicata da Il tempo, è allegato un cronoprogramma molto dettagliato.
Il cronoprogramma allegato alla memoria della Giunta comunale del settembre 2016 pubblicato da Il tempo 20 settembre 2016
(11) Gli stessi commi sugli Stadi (scarica LEGGE 27 dicembre 2013, n. 147 art. 1 commi 303 304 305) prevedono una sorta di “doppia approvazione” dato che, dopo una prima conferenza di servizi preliminare sullo studio di fattibilità dello Stadio presentato dal proponente, che prevede la possibilità di concludersi con la dichiarazione del pubblico interesse della proposta (Delibera 132), è solo dopo la consegna del progetto definitivo e la conferenza di servizi decisoria che si dovrebbe arrivare a deliberare il “provvedimento finale” che “determina la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera medesima”. Anche se “La conferenza decisoria … può richiedere al proponente modifiche al progetto strettamente necessarie” quindi con un margine assai ristretto di intervento sull’impalcatura del progetto.
(12) In ogni caso per la chiusura della CdS mancherebbero ancora, oltre ai documenti non ancora consegnati e/o integrati con le prescrizioni degli uffici – nel parere del Dip. Urbanistica si fa presente che “l’assenso al progetto è subordinato al rispetto di alcune prescrizioni e anche al completamento della documentazione, più volte richiesta e non prodotta” , l’approvazione in Campidoglio della variante al PRG, la conclusione dei procedimenti VAS e VIA e l’espressione dei pareri finali dei soggetti Rappresentanti Unici di Regione e Presidenza del Consiglio, anche – ma il punto non è chiaro – un nuovo parere dei soggetti che hanno comminato prescrizioni o del loro rappresentante unico, visto che il sito del Comune comunica che “Roma Capitale e proponenti sono al lavoro “per verificare gli atti necessari alla conclusione della procedura entro il 3 marzo” http://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW1378134