Stadio della Roma, qual’è il vero punto sulla mobilità
Autore : Redazione
Si è parlato diffusamente dei problemi della mobilità e dei parcheggi, nel dibattito in Assemblea Capitolina dello scorso 4 maggio sulla Proposta di deliberazione che conferisce il pubblico interesse allo Studio di fattibilità dello Stadio a Pietralata. Anche perchè gli stessi uffici comunali e gli enti interessati hanno dichiarato nei pareri della Conferenza dei servizi preliminare che, nonostante quello che si potrebbe pensare data la vicinanza della metro B e della Stazione Tiburtina, che i collegamenti del trasporto pubblico sono comunque inadeguati per le previsioni del 55000 utenti dello stadio che possono arrivare fino a 62000. Utenti che oltretutto non sarebbero solo i tifosi che andrebbero alla partita della Roma ma clienti delle numerose attività previste, tutti i giorni dell’anno e “H24”, compresi concerti, eventi culturali e sportivi, fiere ecc. (> vedi “Non solo uno stadio”). L’obiettivo dichiarato dallo Studio di fattibilità del proponente è che “il 50% o maggior quota” degli utenti raggiunga lo Stadio tramite il trasporto pubblicolasciando a casa, o in parcheggi di scambio, l’auto privata. Obiettivo che è assolutamente condivisibile, ma che si infrange sulla realtà illustrata dai pareri della conferenza dei servizi preliminari: capienza della metro insufficiente, che per essere potenziata richiede investimenti cospicui – la consigliera Meleo in Assemblea ha parlato di 100 milioni – sul sistema di segnalamento; orari dei bus e dei treni che terminano le proprie corse prima della fine degli eventi serali; posti auto insufficienti che non possono essere – giustamente – reperiti all’interno dei parcheggi pubblici di scambio, che sono al servizio di tutti i cittadini e che non possono essere conteggiati come “standard” per lo Stadio.
Il punto però è chi paga le infrastrutture e i potenziamenti necessari.
L’Assessore Veloccia, nell’intervento introduttivo del 4 maggio, ha dichiarato che “Il proponente si farà carico, certo, nel proprio piano economico finanziario, di far fronte a tutte quelle opere pubbliche connesse alla realizzazione e alla fruibilità dello stadio ed alla garanzia che lo stadio non pregiudichi la vivibilità e le funzioni essenziali del quadrante. Ma non sarà certo compito del proponente risolvere, in cambio di cubature aggiuntive, i problemi strutturali della città di cui la città e l’amministrazione si deve far carico” e che “l’impegno di potenziare le infrastrutture,anche ovviamente, con il concorso del privato che ne beneficerà, è prevalentemente nostra responsabilità, e questo dobbiamo porcelo, credo, come priorità a prescindere dallo stadio“.
Il criterio per la divisione dei costi però dovrebbe essere assai semplice: tutti gli interventi che Roma Capitale non aveva in progetto di realizzare e che sono dovuti esclusivamente alla localizzazione dello Stadio a Pietralata li dovrebbe pagare il proponente AS Roma; tutti gli intervnti che da tempo sono programmati per quel quadrante e per la città li paga il pubblico.
Sarebbe davvero paradossale che, mentre i romani, soprattutto quelli che vivono nelle periferie assai poco servite dai mezzi pubblici, sono in attesa da anni di infrastrutture adeguate, il Comune dedicasse i sempre troppo pochi fondi per potenziare i collegamenti a beneficio della fattibilità di un intervento che, pur essendo un’opera pubblica, sarà per 90 anni concessa a un privato per attività a pagamento.
Ancora una volta ricordiamo quelli che sono a nostro avviso gli interventi che il Comune dovrebbe mettere subito “in cantiere”, anche in vista del progetto dello Stadio:
Adeguamento e fine dei lavori su via Tiburtina, col suo raddoppio sino al GRA, con l’inserimento di rotonde/rotatorie all’altezza degli incroci più trafficati (via di Casale San Basilio/Tor Cervara; via Casal dei Pazzi ecc. prima e dopo lo stadio);
Tempestivo avvio della progettazione per realizzare il prolungamento della metro B sino a Casal Monastero
Prolungamento della tranvia già programmata da Palmiro Togliatti e Cinecittà a Ponte Mammolo (altezza fermata metro B)sino a Talenti, Montesacro, Nuovo Salario, Fidene per realizzare un nodo di scambio con la metro che collega allo stadio.
Ci auguriamo che il dibattito sulla mobilità che riprenderà in data odierna fissi anche “i paletti” dell’interesse pubblico riguardo questi fondamentali aspetti economici.