Stadio della Roma, questo è l’iter (amministrativo e decisionale)
Autore : Redazione
Una sovrapposizione (di Carteinregola) tra la mappa dell’area attuale con l’ippodromo di Tor di Valle e la mappa del progetto del nuovo stadio (dallo studio di fattibilità presentato a luglio 2014)
AGGIORNAMENTO DEL 31 AGOSTO: Il Comune ha trasmesso alla Regione il progetto di fattibilità del nuovo stadio della Roma per dare inizio alla conferenza decisoria, ma a quanto pare senza il parere di conformità (cioè l’OK che tutti gli elaborati richiesti a integrazione dal Comune al proponente sono stati consegnati).
Riceviamo un comunicato del Comitato “Salviamo Tor di Valle dal Cemento”* che, al di là del giudizio sull’operazione “Nuovo Stadio della Roma” – su cui anche noi da sempre abbiamo diverse obiezioni** – ci risulta riportare informazioni imprecise sull’attuale situazione del progetto e sugli sviluppi procedurali che dovrà seguire. Le sintetizziamo, anche per permettere di individuare chi e in quale fase possa modificare le scelte fatte ed eventualmente fermarne l’iter.
Il 31 maggio 2016 è stata consegnata agli uffici del Dipartimento Urbanistica di Roma Capitale all’Eur e in Regione Lazio la documentazione definitiva del nuovo stadio della Roma da parte del proponente privato, con le integrazioni richieste dal Dipartimento Urbanistica un anno prima, nel luglio 2015.
Gli uffici del Comune ora devono decidere se le integrazioni richieste sono state inserite nel progetto e “la rispondenza alle norme nazionali e ai dettami della delibera di pubblico interesse”, per passare il progetto alla Regione, a cui spetta la convocazione della Conferenza di Servizi decisoria che entra nel merito delle soluzioni progettuali ipotizzate. Alla conferenza decisioria partecipano tutti gli uffici e organismi preposti alla valutazione dei vari aspetti del progetto, compreso il Comune di Roma. Solo dopo il parere della conferenza decisoria e prima dell’approvazione del progetto da parte della giunta regionale è previsto un passaggio in Assemblea capitolina per l’approvazione della variante urbanistica che aumenta le cubature previste dal Piano Regolatore Generale sull’area e per l’approvazione della convenzione urbanistica che recepisce e fissa gli obblighi da parte del privato. Se i contenuti del progetto non fossero più ritenuti di pubblico interesse dalla nuova maggioranza l’assemblea Capitolina può ritirare la delibera precedente votando un atto esplicito in tal senso, ferma restando la valutazione delle possibili richieste di risarcimento da parte del proponente privato. In ogni caso fino a oggi nessuna variante del PRG è stata approvata, dato che l’iter del progetto non ha ancora raggiunto il livello formale e progettuale necessario.
Non sappiamo quali siano le difficoltà che hanno spinto gli uffici comunali a non inoltrare finora il progetto in Regione, se carenze progettuali o indecisioni politiche. Quello che è certo è che sta alla nuova amministrazione rendere espliciti questi passaggi e soprattutto come intende intervenire sul progetto. Se intende cancellarlo – e se ci sarà un ” prezzo” da pagare per i cittadini romani – o modificarlo – in che modo e con quali percorsi amministrativi – o mandarlo avanti. Quartum non datur.
(Nota bene: non entriamo nel merito del contenuto del comunicato che ripropone alcune argomentazioni su cui ci siamo già espressi con vari articoli e dossier, riportati in calce alla sezione Stadio della Roma, cronologia materiali)
Anna Maria Bianchi Missaglia
NOTA SULL’APPROVAZIONE DELLA VARIANTE AL PRG
La Variante matura solo alla fine del percorso insieme alla valutazione da parte di tutti i soggetti presenti in conferenza di servizi decisoria del contenuto del progetto, d’altronde sarebbe improponibile che venisse riconosciuto al privato un diritto edificatorio senza che il progetto sia ancora stato approvato in via definitiva.
Questi i passaggi tratti dalla Delibera approvata (scarica la delibera stadio della roma DACDelib. N 132 del 22.12.2014)
(…) L’ASSEMBLEA CAPITOLINA DELIBERA
di dichiarare, ai sensi della lettera a) comma 304, art. 1 della legge n. 147/2013, il pubblico interesse della proposta di realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle in variante al PRG e in deroga al PGTU, presentata dalla Società Eurnova, così come meglio descritta nella relazione tecnica allegata, alle seguenti necessarie condizioni:
(…)
3.l’area di intervento, ad esito della trasformazione, assumerà la destinazione
urbanistica “Centralità a pianificazione definita – Stadio della Roma”, con le
caratteristiche riportate nella scheda che si allega. Tale variante si consoliderà solo se verificate le condizioni sopra previste. L’area di intervento è esclusa dal campo di applicazione della Legge Regionale n. 21/2009 [il cosiddetto “Piano casa” NDR] e/o sue modifiche e integrazioni anche successive; gli oneri e i costi connessi e conseguenti alle espropriazioni delle aree necessarie alla compiuta realizzazione di tutte le opere, pubbliche e private, restano a totale carico del soggetto proponente;
4. di esprimere avviso e valutazione positiva in ordine alle conseguenti variazioni
urbanistiche connesse all’iniziativa, ivi compreso lo stralcio dalla Carta per la Qualità e dalla Rete Ecologica, nei limiti massimi della metratura realizzabile pari a 354.000 mq. di S.U.L., limite di tolleranza e sostenibilità urbanistica, pur all’esito della realizzazione delle opere infrastrutturali sopra indicate;
12 . tutte le prescrizioni sopra elencate devono essere riportate nella convenzione urbanistica che disciplinerà l’attuazione dell’intervento sottoscritta tra il proponente e Roma Capitale; lo schema di convenzione dovrà essere approvato in sede di Conferenza di Servizi decisoria, previa approvazione del medesimo da parte di Roma Capitale [dall’Assemblea Capitolina NDR]; la convenzione deve essere stipulata prima dell’inizio dei lavori;
Post scriptum: rimaniamo in attesa della pubblicazione degli elaborati – almeno quelli principali – del progetto definitivo, come è giù accaduto per il progetto precedente, pubblicato in una apposita sezione del Dipartimento Urbanistica
> Vai alla sezione “Nuovo stadio della Roma, cronologia e materiali”
> Vai alla pagina del Dipartimento Urbanistica con tutti gli elaborati finora pubblicati
*COMUNICATO STAMPA Comitato “Salviamo Tor di Valle dal Cemento” Stadio: Non interesse pubblico ma bieca speculazione“Si vorrebbe procedere ad agosto e a fari spenti”Sull’area previsti 3 grattacieli – 1 mln di metri cubi – privi di rapporto funzionale con lo stadio La stampa in questi giorni (una tristezza constatare l’ennesima manifestazione di totale assenza di approfondimendo o indagini al riguardo) riporta la esigenza di ricondurre tutta la tematica, riferita allo Stadio di Tor di Valle, ad un secondo passaggio in aula Consiliare del Comune di Roma al fine di poter procedere, successivamente con la Conferenza dei Servizi in Regione Lazio. In sostanza si chiederebbe un secondo passaggio di approvazione che confermerebbe il progetto e la relativa variante urbanistica. Sorprende non poco la cocciutaggine di una parte della Dirigenza amministrativa e di una parte degli Eletti. Secondo questa loro interperetazione, l’accordo in aula supera ogni ostacolo normativo.Questo è anche il cattivo risultato della cancellazione del controllo di legittimità degli Atti, che ha fatto seguito alla modifica del Titolo V della Costituzione. Ma le cose non stanno cosi e cosi non possono – in modo unilaterale e disinvolto – essere interpretate. Nel ricordare che il Promotore, riguardo alla Stadio e altre opere ha presentato due quadri progettuali distinti. Quadro A: Realizzazione dello Stadio e delle infrastrutture ad esso necessarie
Quadro B: Altre opere con cui viene proposto un Business Park. Che il Quadro B viene argomentato ai fini di assicurare il raggiungimento dell’equilibrio economico e finanziario.
Tale argomentazione viene rafforzata con la specificazione che ulteriore suolo non avrebbe carattere residenziale. E’ evidente che se cade il Business Park decade l’intera proposta e pertanto si è ipotizzata una procedura unica di approvazione: quella di inserire, all’interno della dichiarazione di interesse pubblico, tutte le opere previste. Con tale impostazione, si vorrebbe aggirare il comma 304 dell’art.1 della 147/2013, riguardo i nuovi Stadi, che afferma: “Lo studio di fattibilità non può prevedere altri tipi di intervento, salvo quelli strettamente funzionali alla fruibilità dell’impianto. Il Business Park (quadro B) non ha nulla di funzionale alla fruibilità dell’Impianto. Ha il solo scopo di finanziare l’operazione, trasformandola nei fatti in una Opera che per giustificare l’interesse pubblico, utilizza un intervento speculativo. Un interpretazione della normativa che significa il riconoscere, al privato – ad libitum – la facoltà di richiedere una espansione urbanistica senza limiti e senza alcun legame funzionale con la fruibilità dello Stadio, al fine di assicurarsi, secondo le sue esigenze, il presunto equilibrio finanziario che giustifichi il suo rischio di investimento per la sola realizzazione dell’opera. Sarebbe come dire che il privato si sostituisce all’Ente locale riguardo la pianificazione del PRG e al tempo stesso ne determina le esigenze al fine di assicurarsi i mezzi finanziari necessari (investimenti finalizzati non all’interesse pubblico, ma alle necessità speculative del proprietario) Gli ulteriori pasticci collegati alle esigenze della mobilità , dei parcheggi, (per decine di migliaia di auto private) dei flussi di traffico che si realizzarebbero compreso perfino centinaia di Bus pubblici e turistici sono facilmente immaginabili. Non si citano nemmeno le contraddizioni risalenti alla piena funzionalità della linea Roma Lido e alle relative stazioni interessate. L’idea poi di utilizzare anche il sistema urbano FS che parrebbe interferire con il collegamento con l’aereoporto di Fiumicino, lascia perplessi e di più.Per completezza, infine, si ricorda che ai sensi della legge 21dicembre 1955 n.1357 e della legge 6 agosto 1967 n.765 le possibilità di deroga dalle norme di P.R.G. possono essere esercitate limitatamente ai casi che riguardano edifici ed impianti pubblici e di interesse pubblico. Solo interpretando in modo unilaterale la norma, si vorrebbe estendere l’interesse pubblico anche alle realizzazioni previste con il Business Park, ovvero ai grattacieli previsti (n.3 alti 220 m.) che sono opere che derogano notevolmente dal PRG, non di interesse pubblico e per nulla “strettamente” funzionali alla realizzazione dello Stadio. Inutile ricordare che qui siamo al caso di una opera stettamente privata, che è e rimane di proprietà di un privato e che utilizzerebbe strumentalmente il nome della Ass. Sportiva Roma per poter denominare tutto il progetto come Stadio della Roma. In sostanza, sempre nel campo del rispetto del PRG, siamo al singolare caso che la speculazione serve anche a superare vincoli in una zona del Tevere dichiarata a rischio alluvionale elevato. E’ ancora utile ricordare che tale impostazione, oggetto di interpretazione forzata delle relative normative fu già oggetto delle motivazioni di alcuni Esposti in Procura. Presentati sia da parte dello scrivente Comitato (primo firmatario Bruno Ceccarelli) sia da altre associazioni e sia da parte del gruppo Consiliare e Regionale del M5Stelle (questo ultimo presentato il 3 dicembre 2014 – primo firmatario Daniele Frongia). 23 agosto 2016
Firmato per Il Comitato salviamo Tor di Valle dal Cemento
** vedi i nostri numerosi dossier pubblicati in calce alla pagina con cronologia e materiali http://www.carteinregola.it/index.php/nuovo-stadio-della-roma/