Stadio della Roma: sulla pelle dei cittadini
Autore : Redazione
Tavola in mostra alla Casa della Città: il rendering propone l’immagine di “selfie” davanti sllr nuove avveniristiche strutture
di Anna Maria Bianchi e Cristina Lattanzi
Abbiamo seguito la seconda riunione della seconda Conferenza dei Servizi decisoria sul “nuovo-come-fosse-quello-vecchio” progetto dello Stadio della Roma. E davvero rimpiangiamo che non ne sia accessibile ai cittadini la registrazione (verrà distrutta dopo l’approvazione del verbale), perchè forse farebbe capire a tanti tante cose. Resta forte la sensazione che lo Stadio della Roma sia solo una delle tante “case” della scacchiera elettorale, e che in gioco ci sia il solito marketing* che ben poco ha a che fare con l’interesse pubblico e con il bene dei cittadini…
1) La conferenza a fisarmonica
Il primo paradosso che balza agli occhi è che da almeno un anno – ma, se si parte dalla conferenza dei servizi preliminare, da 3 anni – c’è stato un continuo rinviare il momento della verità – si può fare/non si può fare – dando al proponente sempre nuovi tempi supplementari per consegnare o adeguare gli elaborati richiesti dagli uffici alle prescrizioni man mano comminate. E anche se si considerano i cambiamenti progettuali richiesti dall’Amministrazione Raggi – che si son voluti considerare un “adeguamento” al progetto precedente bocciato dalla prima conferenza per continuare a oltranza – da mesi assistiamo a un continuo “aggiornamento” che sposta sempre più in là il termine per correggere il tiro. Mettiamo in nota l’elenco delle varie richieste degli uffici e delle consegne del proponente, anche solo per il progetto Raggi/Montuori (1). E lo diciamo chiaramente: al 24 novembre non dovrebbero più esistere pareri con prescrizioni. O i proponenti si sono adeguati alle richieste degli uffici, o basta. Invece ancora siamo a “caro amico”, con gli ennesimi pareri “favorevoli con prescrizioni e raccomandazioni“, che per di più – come la presidente della CdS ha dichiarato esplicitamente – sono ancora da armonizzare tra loro. In pratica in quella che avrebbe dovuto essere la giornata della approvazione e chiusura definitiva, ancora sono in ballo tanti nodi irrisolti – a partire da quello, gigantesco, della mobilità – che semplicemente vengono spostati un po’ più in là, cioè oltre il punto di non ritorno dell’approvazione (2), quando però la responsabilità si scioglierà nei mille rivoli dei soggetti che dovrebbero controllare che le prescrizioni vengano attuate. Vigilanza e controllo che, come sappiamo, non sono proprio il forte dell’Amministrazione Capitolina, e in generale dell’amministrazione pubblica. Sono lì a ricordarcelo le varie incompiute, dalle Vele di Calatrava in poi, e i tanti quartieri da anni senza strade e senza fogne.
2) Se fosse Disneyland
Certo non si può paragonare uno Stadio a un parco divertimenti. Però è bene ricordare che anche se la parola “Stadio” evoca un luogo pubblico, o quanto meno di utilità pubblica, in questo caso si tratta di un’operazione completamente – e giustamente – tesa al profitto privato, che sarà generato dalla cittadella sportiva ma soprattutto dal Business Center, infarcito dai centri commerciali del “Convivium”. E che dovrebbe derivare anche dagli spettacoli e dagli eventi previsti nel campo di calcio quando non ci sono partite. Ecco, proviamo per un momento a ripensare a tutta la vicenda come se fosse in ballo, non il nuovo Stadio della Roma, ma un nuovo EuroDisney sulle sponde del Tevere. Avremmo trovato normale che venissero date cubature extra PRG ai privati in pagamento delle infrastrutture necessarie per portare migliaia di turisti e di clienti in loco? Fin dal primo capitolo della storia, quello del progetto Marino/Caudo, noi abbiamo mosso la critica dello scarso interesse pubblico dell’operazione, e non intendiamo ridimensionare le obiezioni a quel progetto (3), che però almeno inseriva le nuove edificazioni – e le controverse tre torri di uffici – in una nuova centralità sull’asse Fiumicino/Roma, e aumentava le cubature in modo direttamente proporzionale alle nuove infrastutture al servizio della nuova centralità, dei quartieri limitrofi e della città. Oggi si sono diminuite le cubature direzionali e si sono tagliate infrastrutture necessarie, mentre altre infrastrutture necessarie rischiano di essere pagate con soldi pubblici (vedi punto 4). Ed è ancora (e sempre più) attuale la domanda: qual’è l’interesse pubblico di un complesso sportivo/commerciale?
3) Prescrizioni e raccomandazioni forever
E’ questo l’aspetto più surreale che è emerso dal dibattito (spesso battibecco) tra i vari enti partecipanti alla CdS. Prendiamo ad esempio il tema che presenta più criticità, la mobilità, a causa dell’aggiunta di migliaia di tifosi, clienti e lavoratori in un quadrante che ha già consistenti problemi di traffico ed è servito da una ferrovia – la Roma Lido – anch’essa abbondantemente in crisi per vetustà e scarsità di treni e inadeguatezza delle infrastrutture. Come già nella delibera Marino/Caudo, anche la delibera Raggi/Montuori pone la condizione di “50 e 50”, cioè metà utenti su trasporto pubblico metà su trasporto privato. Ma dal tenore dei discorsi (e da quanto precisato anche negli interventi di alcuni rappresentanti di comitati) appare chiaro che questo obiettivo è ben lontano dall’essere raggiungibile. A parte faremo una disamina di tutte le problematiche irrisolte emerse nella CdS. Ma prendiamo atto che da mesi si esaminano elaborati e si scambiano note protocollate tra uffici e proponente e tra uffici e uffici, per giungere alla conclusione che: non è chiaro quale sia il numero dei treni necessario a garantire il trasporto del numero dei passeggeri/ora stabilito (il Comune dice 18, la Regione 28), soprattutto in assenza di alcuni interventi (“tronchini” intermedi); non è del tutto chiaro chi pagherà cosa tra Comune e Regione e quali saranno esattamente i fondi disponibili per far fronte a tutte le necessità emerse; continua a non essere risolto il problema dell’accesso allo Stadio dalla sola Via Ostiense, senza una seconda via di uscita in caso di emergenza, prima garantita dal Ponte di Traiano di collegamento con la Roma-Fiumicino; si parla di compensare almeno inizialmente le sicure carenze del trasporto pubblico con corsie preferenziali per mezzi su gomma da ritagliare sulla Ostiense/via del Mare unificata, si prescrivono persino – ancora – nuovi studi e monitoraggi… In pratica, nella riunione dichiarata in apertura come conclusiva del procedimento – “da questa seduta deve uscire un progetto bocciato o approvato” – per i temi più scottanti si è ancora in alto mare. Anche se è assai probabile che – come i rappresentanti di Eurnova hanno tenuto a rimarcare – i 4 pareri unici favorevoli con prescrizioni comporteranno, alla prossima e imminente riunione, l’approvazione finale della situazione tal quale, lasciando intatto il corredo di prescrizioni e raccomandazioni, delle quali molte continueranno a trascinarsi negli incartamenti, col rischio di diventare sempre più sbiadite. Una approvazione che anzichè attestare impegni e finanziamenti certi, si baserà su dei “pagherò” che non si sa neanche chi dovrà firmare (4)
4) La peggiore delle ipotesi
Ma sarebbe davvero una beffa se le cose prendessero la piega che molti giornali hanno annunciato poche ore dopo la sospensione della riunione: il ministro allo sport Lotti , dopo aver sentito il collega ai trasporti Delrio, avrebbe manifestato l’intenzione di realizzare a spese pubbliche il Ponte di Traiano (4), “cassato” dal taglio delle torri ma il cui fantasma – seppure innominabile – ha continuato ad aleggiare sulla CdS. Ecco, tornando alla nostra Disneyland sul Tevere, che senso avrebbe che i cittadini italiani pagassero con le loro tasse un’opera che costa circa 100 milioni di euro fondamentalmente al servizio (5) di uno Stadio/spazio eventi e a un Business Center/centro commerciale, tutti privati? E come ha rilevato l’ex Assessore Caudo, che ha scritto a Sindaca e Presidente regionale, siamo sicuri che i famosi commi da cui è partito tutto (6) consentano un simile contributo pubblico, dato che perseguono l’equilibrio economico dell’opera all’interno all’opera stessa, e prescrivono che questo debba essere assicurato dal proponente in base alle caratteristiche, destinazioni e quantità edificatorie, dello studio di fattibilità e del piano economico e finanziario dell’opera?
5) Ma ci sono ipotesi peggiori
Ma la più grande preoccupazione è che alla fine lo Stadio non si faccia più, e che, grazie alla Variante urbanistica al Piano Regolatore Generale che sarà votata dall’Assemblea Capitolina, si dia comunque al proponente la possibilità di edificare nell’area una cubatura maggiore di quella prevista dal PRG. Cioè che alla fine, partendo dalle tre torri avveniristiche e passando da “uno stadio fatto bene”, la Città si possa ritrovare in mano il solito pugno di palazzine e di centri commerciali. Per non parlare del rischio risarcimenti, dopo che Roma Capitale ha cambiato ruolo, passando da quello di Amministrazione che riceve la proposta di Eurnova – il primo progetto bocciato dalla prima CdS – a committente del nuovo progetto “adeguato”, che il proponente ha dovuto rifare in seguito alle scelte politiche – e alle richieste – della maggioranza M5S.
6) Conclusioni
“Criminale disinteressarsi e snobbare i problemi reali dei romani pensando solo alla realizzazione delle grandi opere… la nostra linea non cambia: Roma deve prima pensare all’ordinario e poi valuteremo lo straordinario” Lo ha detto la candidata Sindaca Virginia Raggi a maggio 2016: parlava delle Olimpiadi Roma 2024 – poi coerentemente archiviate – ma il concetto si presterebbe anche per lo Stadio della Roma.
E lasciando da parte i tavoli con il proponente nelle segrete stanze e nella totale assenza di confronto con la città, è già agli antipodi degli slogan pentastellati il massiccio impegno di risorse e di personale per mettere il turbo al progetto dello Stadio e del mega centro commercial direzionale privati, mentre tanti progetti utili alla città sono rimasti al palo (7). Ma tutto questo non si può addossare solo all’amministrazione capitolina, dato che coinvolge tutti gli enti, quindi anche Stato, Città Metropolitana e Regione Lazio.
E la mesta sequenza di acrobazie procedurali, di tempi supplementari per il progetto, di incognite finanziarie, di cronoprogrammi incosistenti, è un vero schiaffo per i romani, che prima che alle partite e alle vetrine luccicanti aspirano a una vita più dignitosa: case a prezzi accessibili, strade sicure, quartieri con fognature e marciapiedi, mezzi pubblici frequenti e civili, strutture per aiutare i più svantaggiati. Continuare a portare avanti un’operazione come questa, a tutti i costi – letteralmente – e a dispetto dei tanti aspetti indispensabili ancora non chiaritie, vuol dire pensare solo al raccolto di consenso delle tifoserie, o, in caso di bocciatura, all’ondata di delusione, e alle possibili ripercussioni sulla partita elettorale nazionale.
In entrambi i casi, un modo di considerare i cittadini assai triste.
Anna Maria Bianchi e Cristina Lattanzi
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
> Vai a Stadio della Roma, scheda, cronologia e materiali
NOTA: all’Arch. Manuela Manetti, Presidente della Conferenza dei Servizi, riconosciamo il merito, assai raro, di aver dato ai comitati presenti la possibilità di intervenire più volte e con pari dignità rispetto ai rappresentanti delle istituzioni e dgli uffici e dei proponenti (anche se, inevitabilmente, con ben poche chances di ricaduta sulle decisioni della CdS)
*da Forza Roma 27 11 2017
(1) Dopo la bocciatura del progetto Marino/Caudo, il cui iter è già stato punteggiato di richieste degli uffici e di consegne di sempre nuovi elaborati, a partire dal 22 maggio 2017 , data in cui il proponente deposita al Comune il nuovo progetto voluto da Raggi/Montuori dal il significativo titolo “Relazione generale di aggiornamento del progetto” (documentazione di adeguamento della proposta di intervento di cui alla deliberazione di A. C. n. 132/2014) ecco la serie di integrazioni del proponente in seguito a richieste-pareri-prescrizioni degli enti [per maggiori dettagli vedi Cronologia Nuovo Stadio della Roma]:
Il 15 giugno 2017 Eurnova consegna alla Regione le OSSERVAZIONI DEL PROPONENTE CON ALLEGATO ” PROGETTO DEFINITIVO ADEGUATO”
Il 22 giugno 2017 con prot. 0317238, il proponente deposita ulteriori elaborati integrativi del “progetto adeguato”. La Direzione Territorio urbanistica e mobilità della Regione Lazio invia a tutti i soggetti unici che hanno partecipato alla conferenza dei servizi decisoria le osservazioni presentate dal proponente Eurnova
28 giugno 2017 Eurnova invia una nota con ulteriori elaborati (prot. 329172)alla Direzione regiona le Territorio Urbanistica e Mobilità della Regione Lazio a “chiarimento e integrazione delle Osservazioni” già presentate (anche all’istanza VIA), in relazione a 4 interventi: 1) cd Ponte di traiano, svincolo A91 e Viadotto di approccio 2) cd Pontili Est e ovest 3) cd Aree golenali e Parco Fluviale 4) Asse di collegamento A9
il 25 luglio 2017 con prot. 382356 e il 26 luglio con prot. 386876, il proponente consegna alla Regione Lazio ulteriori elaborati, che vengono trasmessi ai responsabili unici della Conferenza dei servizi
8 settembre 2017 la proponente Eurnova consegna alla Regione un ulteriore adeguamento del progetto definitivo, acquisito con prot. 452031 dell’11.09, con richiesta di “procedere alla valutazione in sede di c.d.s. della proposta progettuale ai fini della sua approvazione”.
15 settembre 2017 La Regione Lazio, a seguito della presentazione del progetto definitivo convoca le amministrazioni coinvolte per una nuova Conferenza dei Servizi decisoria per il 29 settembre. Nel termine perentorio di 10 giorni le amministrazioni coinvolte possono richiedere integrazioni documentali o chiarimenti.
26 settembre 2017 con una nota alla società proponente la direzione territorio urbanistica e mobilità della Regione Lazio invia le richieste di integrazioni documentali dei 4 enti partecipanti
2 ottobre 2017 con una nota alla società proponente la direzione territorio urbanistica e mobilità della Regione Lazio invia ulteriori richieste di integrazioni documentali dei 4 enti partecipanti
16 ottobre 2017 termine fissato per il deposito degli elaborati integrativi da parte del proponente. Vengono depositati i nuovi elaborati.
24 novembre 2017 seconda seduta della Conferenza dei Servizi decisoria in cui si dovrebbero analizzare le prescrizioni e le raccomandazioni a cui è subordinato il parere favorevole dei quattro soggetti unici (stato, regione, città metropolitana, Comune di Roma).
Prescrizioni e raccomandazioni il cui rispetto – si noti – dovrebbe essere poi verificato in una fase successiva alla chiusura della conferenza, quindi dopo l’approvazione del progetto.
(2)vedi Il tempo 26 novembre 2017 STADIO, QUEL PONTE CHE DIVIDE LA POLITICA di Fernando Magliaro (dal blog)
(3) La nostra principale critica al progetto Marino/Caudo è sempre stata la “moneta urbanistica” dell’elargire ai privati cubature extra in cambio di opere pubbliche: secondo noi, se l’area di Tor di Valle non era dotata della base minima delle infrastrutture necessarie, e comportava un innalzamento degli investimenti tale da impedire il raggiungimento dell’equilibrio economico, l’Amministrazione avrebbe dovuto rispondere al proponente di tornare con un’altra proposta più abbordabile. E provvedere alle esigenze dei territori con finanziamenti pubblici mirati, senza ricavarli dai “vantaggi collaterali” di operazioni che avevano obiettivi tutti privati.
(4) questo il ragionamento dei responsabili della Regione durante la Conferenza dei servizi a proposito dei fondi necessari per il potenziamento della Roma Lido: la legge prevede che la regione Lazio dia finanziamenti per pendolari, lavoratori, studenti, se dobbiamo pagare i servizi per i tifosi dello stadio, il fondo dovrà essere rimpinguato con altri fondi, bisognerà trovare altri finanziamentii, a chi li intestiamo? Al Comune, alla Regione, ai cittadini, al proponente o ai tifosi?
(5) In realtà nei resoconti giornalistici Lotti non cita espressamente il Ponte di Traiano, ma, a margine di una partita di calcio di beneficienza, avrebbe detto: “c’è una conferenza dei servizi in corso. Noi daremo la nostra disponibilità per migliorare la viabilità. Quello che conta è arrivare alla fine del progetto poi se ci saranno degli interventi per migliorare la viabilità, tutti insieme troveremo il modo di metterci a sedere e realizzarli. L’importante è che si arrivi all’approvazione definitiva”. (Il Tempo, 26 novembre). Ma il collegamento al Ponte è subito rimbalzato su tutti i giornali, e poi rilanciato da un comunicato dell’ex candidato Sindaco del PD, nonchè vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti: Omniroma-STADIO ROMA, PD: DOPO I NO DELLA RAGGI, OPERA SOLO GRAZIE A GOVERNO E REGIONE(OMNIROMA) Roma, 27 NOV – (…) Nella successiva campagna elettorale la Raggi e il M5S, che votarono contro in Campidoglio hanno ripetutamente detto no allo Stadio. E, coerentemente, una volta insediati in Campidoglio hanno compiuto ogni atto nelle loro possibilità per impedire al realizzazione di quest’opera.(…) Senza il ponte di Traiano, infatti, opera fondamentale per viabilità e sicurezza, lo Stadio della Roma non si può fare. E la Raggi ha stabilito che non costruirà quel ponte e che non devono farlo neanche i promotori dell’opera. È solo grazie quindi all’impegno del governo, dei ministri Lotti e Delrio in primis, e al lavoro serio e costante della Regione Lazio, che quel ponte si farà, permettendo al progetto dello Stadio della Roma di ripartire e di vedere luce in fondo a questo lungo tunnel imposto dal M5S a romanisti e romani(…) 271824 NOV 17
(6) secondo le simulazioni sul traffico che i proponenti avevano presentato alla prima CdS, il Ponte di Traiano (circa 100 milioni di costo, da costruire sullo svincolo di Parco de’ Medici sull’autostrada Roma-Fiumicino con due complanari dedicate, ciascuna da 2 km sia in ingresso che in uscita) sarebbe in grado di esercitare una capacità di assorbimento di flussi di traffico superiore del 40% rispetto al già approvato Ponte dei Congressi (140 milioni di costo, da costruire sempre sulla Roma-Fiumicino ma all’altezza di viale Isacco Newton ma a senso unico in direzione via del Mare/Ostiense – nell’altro senso ci sarebbe il Ponte della Magliana – e con 45 milioni di euro necessari a pagare la costruzione della viabilità locale accessoria ancora da trovare). Secondo tali studi, il ponte assorbirebbe quindi anche flussi non diretti allo Stadio, alleggerendo il traffico del quadrante. Tuttavia è evidente che un tale investimento di risorse pubbliche andrebbe valutato nel quadro generale dei bisogni della città e degli obiettivi della pianificazione pubblica, non sull’onda della necessità di rimuovere un ostacolo sul percorso dell’operazione Stadio della Roma.
(7) scarica LEGGE 27 dicembre 2013, n. 147 art. 1 commi 303 304 305
(8) per citare alcuni di quelli che seguiamo da tempo: il Forte Trionfale, il Progetto Flaminio, il Regolamento del Verde urbano, il recupero dei mercati rionali, la chiusura del Piano Urbano Parcheggi … e molto, molto altro
A FUTURA MEMORIA…
vedi il sito http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/roma/2014/12/favorevoli-allo-stadio-per-le-squadre-di-calcio-romane.html
22 dicembre 2014