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Tutto sta cambiando vertiginosamente, cambia  anche l’impegno di Carteinregola

Carteinregola aderisce alla campagna per i 5 referendum “il Voto è la nostra rivolta. La consultazione referendaria si terrà l’8 e il 9 giugno.

Quindici anni fa, il 16 marzo 2010, nasceva il Coordinamento dei comitati NO PUP da 3 comitati spontanei, poi decuplicati in pochi mesi. Poco dopo abbiamo lanciato la battaglia in difesa del mercato di via Magna Grecia con molte e realtà e comitati, con cui abbiamo fondato Carteinregola nel novembre 2012 e abbiamo portato avanti un presidio vittorioso di 4 mesi in Campidoglio contro la delibera dello scambio immobiliare dei mercati e altre 60 delibere urbanistiche della Giunta Alemanno.

Da allora abbiamo fatto molta strada, allargando man mano il nostro impegno alle tante ingiustizie che abbiamo incontrato, da nuove  vertenze territoriali a temi di portata via via cittadina, regionale fino a nazionale. Senza mai trascurare le battaglie per cui siamo nati, ma ampliando il nostro orizzonte e la nostra sfera d’azione, di pari passo con  la nostra consapevolezza dei meccanismi che governano la politica e le istituzioni, e  del quadro politico generale,  che contiene e condiziona le scelte e le conseguenti ricadute sui nostri territori e sulle nostra vite.

In questo percorso abbiamo preso coscienza del fatto che le nostre battaglie per la trasparenza, per la partecipazione, per la tutela del paesaggio e del patrimonio collettivo, dell’ambiente, della qualità della vita dei cittadini,  non potevano che far parte di una battaglia di giustizia più generale, per tutti.  Per quei valori della nostra Costituzione ancora lungi dall’essere attuati e che ogni giorno vediamo  ulteriormente allontanarsi, dimenticati, cancellati, calpestati. 

Attacchi sfacciati  alla libertà di informazione, alla magistratura, alla stessa unità nazionale e all’uguaglianza dei diritti. Un crescendo ancora più micidiale se inserito nello scenario internazionale,  di guerra, di spartizioni mondiali, di nazionalismi, di derive autoritarie, che  anche nel nostro Paese sembrano  non incontrare  ostacoli. 

Ciò che accade oggi è anche il frutto della mancanza di quegli anticorpi politici e sociali che in passato  ci hanno salvato anche nei momenti più bui, che oggi sembrano scomparsi,  sotto l’impotente sfiducia verse la classe politica e la disillusione  sulla possibilità di cambiamento, di cui  l’astensionismo elettorale è solo il segnale più vistoso.

In un clima di disagio e di paura che fomenta intolleranze ed egoismi, in un tempo di vita che per molti si limita  all’indispensabile per una sopravvivenza spesso neanche dignitosa, sembra essersi ristretto anche lo spazio dell’impegno collettivo. 

In questo quadro non possiamo che prendere atto della inadeguatezza della nostra classe politica, che con le dovute eccezioni, è sempre più avviluppata nelle solite diatribe interne e scaramucce tra possibili alleati, incapace di reagire organizzando  una nuova resistenza che riparta dal mondo che vogliamo costruire, un  mondo più giusto a misura delle persone e non degli interessi economici. 

Una nuova resistenza costruita insieme alla migliore società civile.

Carteinregola da tempo ha deciso di scendere in campo per i diritti, con la battaglia contro l’autonomia regionale differenziata, partita dall’esperienza della nostra associazione su molti disastri creati dai poteri regionali su materie di cui ci occupiamo,  che ci ha portato a diventare voce autorevole anche a livello nazionale, con una tenace campagna informativa,  quando i media tradizionali – ma anche i partiti – non ne parlavano. E ancora una volta il nostro lavoro, unito a quello di tante altre realtà della società civile, ha avuto successo. Avevamo ragione e abbiamo raggiunto risultati insperati.

La spada di Damocle dell’autonomia differenziata è arrivata all’opinione pubblica, c’è stata una grandissima mobilitazione e sono state raccolte 1 milione e 300 mila firme per il referendum. E anche se il referendum non si farà, i media sono stati costretti a parlarne, i partiti hanno preso posizione riuscendo per una volta a costituire un fronte decisamente ampio, la Corte costituzionale ha smontato la legge Calderoli. Una battaglia non ancora vinta, ma che dimostra che tutti noi possiamo fare la differenza.

E Carteinregola in questi anni ha anche partecipato ad altre battaglie più grandi, seppure solo con la propria testimonianza: eravamo con il nostro striscione alle manifestazioni per la pace del 3 marzo e del 5 novembre 2022, a quella della  Via Maestra del 7 ottobre 2023, ai cortei della Festa della Liberazione, e, ultimamente, a quelle contro il Decreto sicurezza il 25 settembre 2024 e il 14 dicembre 2024.

Oggi ci sono 5 referendum su cui i cittadini saranno chiamati al voto  entro l’estate,  di cui nessuno parla.

I cittadini dovranno esprimersi  su temi che riguardano i diritti dei lavoratori e il diritto di cittadinanza – diritti fondamentali delle persone. I primi 4 sono promossi dalla CGIL (Vai alla pagina con il dettaglio dei quesiti e le motivazioni ):

1) “Lavoro Tutelato”: Abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi

2) “Lavoro Dignitoso” Abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese

3) “Lavoro Stabile” Abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine

4)  “Lavoro Sicuro”: Abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante

Il quinto referendum è promosso da Più Europa e  sostenuto dai partiti Possibile, Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Rifondazione Comunista e da numerose associazioni

5) Referendum cittadinanza per ridurre  da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni. (Vai alla pagina con il dettaglio del quesito e delle motivazioni)

Perché i referendum siano validi si dovrà raggiungere il quorum del 50 per cento più uno dei votanti: un numero enorme di voti, se si pensa  che è  compreso il voto  degli  italiani all’estero e di milioni di cittadini che vivono lontano dalla propria residenza, a cui difficilmente sarà concesso il voto a distanza. 

I partiti  di opposizione non sono tutti schierati uniformemente e finora anche i partiti che sostengono i referendum non hanno dimostrato l’ impegno che la  sfida richiederebbe,  con uno sforzo enorme e compatto. 

Il rischio non è solo la sconfitta delle richieste contenute nei quesiti. Il rischio è che un fallimento della partecipazione alla consultazione referendaria ridimensioni ulteriormente il valore di tale strumento di  autentica  partecipazione democratica,  che permette ai cittadini di esprimere la propria volontà  senza intermediazioni della classe politica.

Ma la mobilitazione referendaria è importante anche per dare a un segnale della  vitalità di una società civile che non si arrende e che non rinuncia a battersi per i diritti.

La sconfitta, non del sì ai quesiti, ma del dibattito e della partecipazione al referendum, toglierebbe la speranza anche ai più testardi sognatori di un mondo e una società più giusti e sarà un’ulteriore via libera a un futuro di autoritarismo, intolleranza e oscurantismo. 

Per questo il direttivo di Carteinregola, dopo un lungo dibattito, ha deciso  di dare l’adesione dell’associazione al comitato promotore del referendum, anche se i temi dei referendum non sono collegati direttamente a quelli di cui si è sempre occupata  Carteinregola.  Ma  pensiamo  che l’impressionante e inaspettata deriva della realtà che ci circonda, nazionale e internazionale, ci obblighi a non tirarci indietro nella difesa  dei valori della nostra Costituzione.

Perché sono proprio i valori costituzionali, alla base della nostra associazione, a essere in gioco.

E noi ci sentiamo custodi e sentinelle per la applicazione della Carta a fondamento della nostra democrazia, nata dal sacrificio di chi ci ha preceduto per tutelare  i nostri diritti e quelli  di chi verrà dopo di noi, a cui è nostro dovere consegnare la libertà, l’uguaglianza  e la dignità che spetta a  ogni essere umano.  

Non ci aspettiamo che tutti siano d’accordo, siamo consapevoli che  le posizioni sui quesiti referendari possono essere diverse. 

Ma chiediamo a tutti di impegnarsi  perché il referendum sia una grande occasione di democrazia e un segnale che esiste ancora una società civile che combatte per una città, un Paese, un mondo migliore.

Una società civile di cui Carteinregola vuole essere parte e protagonista.

Associazione Carteinregola

Firma la petizione : LASCIATECI VOTARE FIRMA L’APPELLO!

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

13 marzo 2025

vai alla pagina del sito del Referendum CGIL con le informazioni e gli approfondimenti

Vai alla pagina del sito del Refrendum CGIL con i materiali da scaricare per rilanciare la comunicazione dei referendum