Umanizzare la mobilità urbana – l’attraversamento pedonale rialzato
Autore : Redazione
di Vito Nicola De Russis*
“Trottoirs traversant“, li chiamano in Francia, “marciapiedi ortogonali” li definisce l’Associazione Diritti dei Pedoni: sono una rivoluzione culturale del modo di vivere lo spazio della strada, perchè partono dal presupposto che deve essere l’automobilista a percepire di invadere il territorio del pedone e non il contrario. Un cambiamento di prospettiva che, dopo l’emergenza Covid 19 e il ripensamento al quale ci ha costretto sulle priorità e sulla qualità della vita urbana, potrebbe finalmente entrare nel dibattito pubblico.
In Italia da tempo viene ignorata la “Carta europea dei diritti del pedone” (1) e il Nuovo Codice della strada (CdS) (2) sembra dettare regole per la “mobilità a misura dell’autoveicolo”. Eppure in alcuni paesi europei, ma anche in comuni italiani, è già in uso la infrastruttura stradale denominata “Attraversamento pedonale rialzato” che non è riportata nel Codice della Strada, non richiede alcuna approvazione ministeriale, è sostenibile e regala ai pedoni un poco di “libertà dalla paura”.
Come funziona il marciapiede ortogonale
Un marciapiede di attraversamento è un modo di allestire determinati incroci stradali in cui non è la corsia di traffico generale ma il marciapiede che è continuo. Questo tipo di sviluppo è stato incluso nel codice della strada belga dal gennaio 2004 (3) tra le disposizioni ” codice stradale ” volte a a regolamentare il traffico nelle aree urbane e a favorire gli utenti fragili (4).
Di solito in città ad un incrocio, il marciapiede si interrompe e i pedoni devono entrare nello spazio riservato alle auto per attraversare. La separazione è visiva, ovviamente, e anche fisicamente contrassegnata dal bordo del marciapiede. In un “marciapiede ortogonale”, la situazione è invertita. È il marciapiede che è continuo: non c’è discontinuità visiva o fisica per i pedoni. Ciò può essere realizzato con un marciapiede che degrada dolcemente all’incrocio, nel qual caso gli automobilisti dovranno attraversare una sporgenza del marciapiede meno di un normale bordo del marciapiede; o un marciapiede la cui altezza rimane costante, e in questo caso gli automobilisti dovranno attraversare un normale riduttore di velocità di tipo dosso.
La conseguenza è che sarà migliorata la tranquillità e la sicurezza del pedone (5) (ma anche del ciclista) in città, poiché un automobilista , dovendo attraversare un marciapiede, tenderà a rallentare (6), ma gli effetti sono anche visivi e psicologici. Aumentando visivamente l’area della città riservata ai pedoni e dimostrando chiaramente che sono i pedoni che hanno la priorità agli incroci, si afferma il traffico pedonale come il mezzo di trasporto preferito in città. Una scelta che sarebbe in linea anche con le tante iniziative fiorite da tempo in utta Italia per l’acompagnamento a scuola dei ragazzi con il “pedibus” un autobus umano, formato da un gruppo di bambini “passeggeri” e da adulti “autisti” e “controllori”, ” il modo più sano, sicuro, divertente ed ecologico per andare e tornare da scuola“(7)
Il passaggio pedonale va in direzione dell’articolo 7.3 della Convenzione sul traffico di Vienna (8), firmata anche dall’Italia.
Le proposte dell’ ADP
Registrare nel CdS la struttura denominata “Attraversamento pedonale rialzato” aggiungendo all’attuale “Art. 3” i seguenti commi:
“Art. 3. 33 bis) MARCIAPIEDE ORTOGONALE: parte della strada rialzata sulla carreggiata, opportunamente segnalata, destinata ai pedoni in transito da un marciapiede all’altro della strada che godono della precedenza sui veicoli”;
Art. 3. 3 bis) ATTRAVERSAMENTO VEICOLARE; opportunamente segnalato, del “Marciapiede ortogonale” dove i pedoni in transito godono della precedenza sui veicoli.>>.
Inoltre, registrare sempre all’Art. 3 le seguenti nuove infrastrutture stradali:
“Art. 3. 50 bis) STRADA SCOLASTICA: strada urbana costituita dal collegamento continuo dei marciapiedi di cui all’Art. 3 . 33 e 33bis che permette il transito in sicurezza delle persone dirette alla Scuola”;
“Art. 3. 2 bis) AREA SCOLASTICA: infrastruttura stradale di pertinenza scolastica, posta fuori dal cancello della Scuola e destinata ai pedoni e vietata alla circolazione e alla sosta dei veicoli.”.
L’ADPi invita a diffondere e discutere la proposta, e a sostenerla per contribuire a UMANIZZARE LA MOBILITA’ URBANA a Roma e in Italia.
*Vito Nicola De Russis presidente Associazione Diritti dei Pedoni (della Rete di Carteinregola) e Referente nella Consulta CSS, MdS
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
> Vai al sito The crossing sidewalk (aggiornato il 9 dic 2010) con una galleria fotografica di esempi
dal sito pedibusromalab
NOTE
(1)
Carta europea dei diritti del pedone (G.U. CE C 290 del 14.11.1988)(2) Nuovo Codice della strada Ilx– CdS, dal 01.0: 1.1993,(3) Questi dispositivi sono utilizzati in alcuni comuni canadesi, come Montreal, Toronto, Vancouver, Surrey e Calgary; sono stati inoltre condotti esperimenti in vari paesi: Spagna, Paesi Bassi, Israele, Stati Uniti, Svezia e Polonia(4) Sul sito del Governo francese una presentazione ne illustra l’applicazione e i vantaggi anche per i non vedenti
https://www.ecologique-solidaire.gouv.fr/sites/default/files/n%C2%B014%202017%2010%2016_Trottoir%20traversant_v1-1.pdf.
(5) Alcuni studi prevedono nel marciapiede ortogonale la riduzione a una velocità di circolazione di 40 km / h, 30 km / h, anche 20 km / h, a seconda delle caratteristiche dei dispositivi come l’altezza scelta o la combinazione a schienad’asino .
(6)Secondo alcuni studi, gli incidenti agli incroci con attraversamenti pedonali rialzati. sono ridotti del 70%. Pertanto, questa soluzione è migliore delle rotatorie (57%) e di vari strumenti di segnalazione (46%).
(7) vedi i siti https://www.piedibus.it/
(8) https://it.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_Vienna_sulla_circolazione_stradale