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Una sacrosanta iniziativa della maggioranza pentastellata comunale per porre fine ai tristi spettacoli degli animali selvatici nei circhi

Foto da teleambiente.it

Foto da teleambiente.it

Quando si parla di benessere animale, sembra sempre che ci siano temi molto più urgenti e importanti. Ma io credo che proteggere e rispettare i nostri piccoli compagni di pianeta dia un senso profondo alla nostra umanità.

La Repubblica del 10 gennaio 2020 informa che il Comune di Roma ha pronta una Delibera con il nuovo regolamento sui circhi e spettacoli viaggianti, che prevede che siano presto vietati i numeri con scimmie, lupi, orsi, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci, rettili, tigri e leoni.

Un provvedimento che metterebbe fine a un triste retaggio del passato, ormai messo in discussione dalla sempre più diffusa consapevolezza delle sofferenze inflitte agli animali (e, sì, anche alla loro dignità), del resto già superato dalle produzioni internazionali più recenti come il Cirque du Soleil, dove le attrazioni sono la creatività, l’allenamento, le coreografie e i virtuosismi, esclusivamente degli esseri umani (liberi e coscienti). Secondo il quotidiano, la raccolta di norme “consente di portare in tour nella capitale soltanto zebre, cammelli, dromedari, lama, bisonti, bufali e struzzi. A patto che siano trasportati e fatti riposare in gabbie adeguate, non elettrificate” e “si basa sugli ultimi studi del ministero dell’Ambiente”.
Ed effettivamente da anni si discute,  a partire dall’ Europa, degli aspetti etici legati all’uso degli animali nell’intrattenimento, e in particolare nei circhi . Nel 2017 il parlamento italiano aveva   approvato un ddl che introduceva  il «graduale superamento degli animali nei circhi» ma a  oggi  non sono stati presentati i decreti legislativi necessari per tradurre in realtà la nuova norma. Il Ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, si è più volte espresso sul tema assicurando  che è in discussione una legge delega che permetta di varare un decreto ad hoc. «Voglio gli animali fuori dai circhi e sto lavorando per questo», aveva detto il Ministro, ormai 7 mesi fa.
Tornando al Regolamento di Roma, “Per i circensi che non rispetteranno le nuove regole è prevista una denuncia in procura, la revoca della concessione e l’incasso da parte del Comune della cauzione versata prima di piantare tende e tendoni. Nei casi più gravi scatterà una sorta di daspo, con l’esclusione, fino ad un massimo di anni cinque, del trasgressore dalle piazze del territorio comunale“. Repubblica fa anche presente che tale regolamento “promette di tagliare fuori dal mercato una buona dose degli attuali operatori“: non vorrei che a qualcuno venisse in mente di attaccare il provvedimento capitolino  ventilando il solito ricatto “provvedimenti giusti” contro “posti di lavoro e/o sostenibilità economica per certe categorie “. E’ ora di dire chei provvedimenti che ristabiliscono giustizia e umanità vengono prima di tutto. Altrimenti avremmo ancora le centrali nucleari per tutelare i posti di lavoro degli addetti (bloccate solo da Chernobyl). E magari – per usare un paradosso – la pena di morte, per tutelare i posti di lavoro dei boia.
Post scriptum: ci racconta su Il Corriere della Sera Chiara Severgnini di un circo tedesco che ha sostituito gli animali in carne e ossa con ologrammi: grazie a undici proiettori collocati strategicamente attorno alla pista, elefanti, scimmie e cavalli prendono vita e si esibiscono in evoluzioni straordinarie, realistiche in certi casi, fantasiose in altri (*)
10 gennaio 2020
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

Vedi anche: Teleambiente.it Circo, niente più animali nel Regno Unito. E in Italia?

4 Maggio 2019 https://www.teleambiente.it/circo_animali_vietati_regno_unito_italia/
NOTE
(*) vedi Il Corriere 4 giugno 2019 Il circo tedesco che ha detto addio agli animali e ora usa gli ologrammi Il Circus Roncalli, fondato nel 1976, ha scelto di sostituire completamente gli animali con degli spettacolari ologrammi. Ora punta a eliminare la plastica https://www.corriere.it/animali/19_giugno_04/primo-circo-che-usa-ologrammi-posto-animali-b299eb46-86ba-11e9-aa8a-b6cfaffcadf0.shtml

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