Verso il vincolo per l’ex fabbrica Breda nel VI Municipio
Autore : Redazione
di Maurizio Russo*
Nel VI Municipio, zona Grotte Celoni, da anni i cittadini si battono contro una compensazione edilizia che prevede la costruzione di un nuovo complesso di palazzine, con centinaia di nuovi appartamenti e con migliaia di abitanti, con problemi per il traffico e in un territorio già povero di servizi.
Da tempo i comitati di quartiere e le associazioni locali, oltre ad aver promosso e vinto un ricorso al TAR contro il piano di densificazione edilizia, hanno avanzato alle istituzioni alcune proposte inserite nel “PROGETTO REVIVAL”, per un recupero storico, ambientale, archeologico – visti i numerosi reperti e la presenza dell’antica via Labicana nell’area di Grotte Celoni – in alternativa alla cementificazione che il Comune di Roma, con Amministrazioni diverse, voleva e probabilmente vorrà realizzare sui terreni ricompresi tra i quartieri Villaggio Breda, Villa Verde ed il Consorzio Gaia Domus (Piani di Zona Grotte Celoni bis e Casale Cesaroni bis, 6° – ex 8°- Municipio).
In questa zona si trova la fabbrica ex-Breda di Grotte Celoni, in via Casilina 1670/1676, realizzata negli anni 1939/40, e sotto i suoi capannoni, a 25 metri di profondità, ci sono i rifugi antiaerei per una lunghezza di oltre 1800 metri, rimasti intatti con tutti i reperti dell’epoca, che potrebbero essere adibiti a museo storico/culturale per visite per gli studenti, per gli interessati e per i turisti.
Il sito ex Breda con i suoi sotterranei costituisce quindi un bene storico da valorizzare per la sua unicità. Il periodo della seconda guerra mondiale e della Resistenza infatti, vide il quartiere di Villaggio Breda protagonista. Una memoria da riprendere e valorizzare, che pare svanire sempre di più sotto i colpi della retorica e del revisionismo.
In un territorio a rischio di speculazioni edilizie e di programmi urbanistici invasivi, dove la qualità della vita, se rapportata alla città di Roma, è ai minimi termini, la ex Fabbrica può essere un punto di partenza per invertire la tendenza, con un’offerta che valorizzi il patrimonio culturale già presente nel comprensorio.
Dopo un oneroso lavoro di ricerca e di recupero documentale, la proposta di apporre un vincolo monumentale ex art. 13 e 14 del Dlgs 42/2004 sugli ambienti ipogei e sulle cabine elettriche della fabbrica ex-Breda è stata inoltrata dai comitati il 21 marzo 2012 al Ministero dei Beni Culturali – Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici per il Lazio, alla Soprintendenza Beni Archeologici e Paesaggistici per il Comune di Roma, alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e alla Pontificia Commissione Archeologica Sacra e poi in vari momenti al Municipio, prima VIII e poi VI.
L’11 ottobre 2021 la Soprintendenza capitolina ai Beni Culturali aveva inviato alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Roma la proposta di vincolo. E quest’ultima, proprio in questi giorni, ha accolto favorevolmente la richiesta, riconoscendo un elevato interesse al bene e avviando un’istruttoria di indagini conoscitive ulteriori, propedeutiche all’apposizione del vincolo.
L’accoglimento della proposta di vincolo è stata salutata molto positivamente dai cittadini, dai comitati e dalle associazioni locali, che vedono finalmente premiata una proposta “dal basso” e un impegno di anni. Tocca di nuovo a loro “tallonare” Soprintendenza, Amministrazione comunale e municipale affinchè riconoscano e promuovano il valore e le potenzialità del territorio e del lavoro dei cittadini, portando a compimento il percorso intrapreso.
Maurizio Russo Presidente del Consorzio Gaia Domus
Roma, 14/01/2022
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
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