Nuove alberature a via Ottaviano, una situazione sconfortante
Autore : Redazione
Le informazioni raccolte nel corso della riunione delle commissioni del I Municipio e le osservazioni di Carteinregola sull’intervento
In via Ottaviano gli interventi del Giubileo prevedono una riqualificazione con pedonalizzazione e messa a dimora di due filari di alberature dove sono posizionati arredi e servizi come il wifi [1]. Dopo una segnalazione di alcuni residenti della zona abbiamo verificato che la realizzazione in corso rischia di produrre risultati ben lontani dai rendering di romasitrasforma [2] (illustrazione a sinistra) e del video di presentazione del Sindaco registrato il 18 settembre [1]. Infatti la sistemazione prevista per la messa a dimora delle alberature appare in preoccupante difformità dalle normative del Regolamento del Verde e del Paesaggio urbano, con la realizzazione di scatole di cementopoco profonde all’interno delle quali sono stati posizioni vari corrugati per i sottoservizi, che oltre a impedire alle radici degli alberi di estendersi possono provocare danneggiamenti dei sottoservizi stessi. (nell’immagine sottostante foto raccolte il 29 9 24)
Abbiamo quindi scritto a tutti gli enti preposti, compreso il I Municipio, e l’8 ottobre scorso è stata convocata una riunione congiunta delle Commissioni Trasparenza e Giubileo municipali a cui siamo stati invitati dai presidenti Cicconi e Tozzi, insieme a rappresentanti della Società Giubileo 2025, dell’Ufficio del Commissario Straordinario per il Giubileo e del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma. Alla nostre argomentazioni sul mancato rispetto del Regolamento e alla richiesta di conoscere i dettagli del progetto, che, lo ricordiamo, è stato approvato da una conferenza dei servizi nel dicembre scorso, alcune risposte hanno destato in noi notevoli perplessità. In verità il rappresentante della Società Giubileo ha tenuto a precisare che stava predisponendo un dossier approfondito sugli aspetti da noi segnalati e che ci avrebbe invitato a un sopralluogo congiunto con i responsabili del Dipartimento ambiente, anche per ascoltare le nostre proposte. Ma già dalle sue – per ora parziali – dichiarazioni e soprattutto dal successivo intervento del responsabile del Dipartimento Ambiente è emersa una verità che definire disarmante è poca cosa.
In pratica nella progettazione dell’intervento – per i tempi stretti del Giubileo! – gli interventi relativi alla messa a dimora delle alberature non sarebbero stati pianificati in fase di progetto, ma saranno individuati “a posteriori” sulla base di come sono stati eseguiti (non si sa in base a quali criteri) i lavori. Cioè il mondo alla rovescia. Riportiamo testualmente un passaggio dell’intervento del responsabile del Dipartimento [3]: “[saranno messe a dimora ] (…) due piante: la lagerstroemia illica e il sirus valeriana, piante da fiore di piccole dimensioni, di terza grandezza, che crescono poco, in alcuni casi il sirus valeriana può anche crescere fino a 10 metri d’altezza, dipende da quanto terreno, luce e acqua ha a disposizione; ovviamente bisognerà vedere le varie situazioni in cantiere e quindi valutare se gli spazi per la piantumazione sono tutti adeguati o se ci saranno delle posizioni adeguate e altre no, noi facciamo questo: valutare se ogni singola pianta può essere piantata o meno nello spazio destinato, alla fine qualche spazio adeguato ci sarà senz’altro” (…).
Nessuna risposta riguardo il necessario, anzi obbligatorio, processo di preventiva e non generica comunicazione nei confronti dei cittadini, quando anche nei più recenti documenti e messaggi lanciati dall’Amministrazione capitolinaLinee Strategiche sul verde urbano di Roma[4]eAnalisi e strategie per la riqualificazione delle alberature stradali [5] tale coinvolgimento è ritenuto un momento centrale e indispensabile se si vuole promuovere la partecipazione pubblica.
In calce pubblichiamo un approfondimento del Gruppo di lavoro Verde urbano di Carteinregola sulla situazione di Via Ottaviano, in attesa di avere risposte dalla società Giubileo, a cui abbiamo inviato una mail il 9 ottobre e un’ulteriore pec il 17 ottobre [6] con la richiesta di conoscere il progetto e le risultanze della conferenza dei servizi, ribadendo la nostra disponibilità al sopralluogo promesso. A oggi, 23 ottobre, non abbiamo ancora avuto alcun riscontro.
Alberature nel progetto di riqualificazione di Via Ottaviano – le osservazioni di Carteinregola
Le immagini del rendering, che illustrano il restyling di via Ottaviano, permettono di dedurre che verranno messi a dimora lungo i lati della strada due filari di alberi di terza grandezza di circa 10-12 m.
Dall’esame degli spazi destinati per l’alloggio delle nuove piante risulta la presenza di sottoservizi che potrebbero ostacolare un corretto sviluppo delle radici e di conseguenza un non adeguato accrescimento delle piante stesse. Infatti, una volta isolati i sottoservizi con guaina antiradice, lo spessore di terra che rimane a disposizione è di circa 40 cm, la profondità di un vaso. Un quantitativo di terreno così esiguo non permette lo sviluppo di un albero delle dimensioni illustrate nel rendering, che risulta quindi essere poco rispondente alla realtà progettuale.
Le specie scelte, Pyrus calleryana e una specie non definita del genere Lagerstroemia sono piccoli alberi che potranno avere in queste situazioni stazionali una crescita limitata al massimo di 3 m di altezza.
Da premettere che le radici delle piante man mano che crescono e si infittiscono nel loro spazio limitato, possono deformare e rompere le strutture artificiali, tra cui muri, tubature e marciapiedi, creando danni. Le radici legnose si ispessiscono ogni anno. Questo ispessimento secondario spinge gradualmente le radici superficiali che crescono appena sotto la pavimentazione sempre più vicine alla superficie. Mentre si espandono, le radici possono esercitare una forza abbastanza grande da deformare l’asfalto o persino il cemento e spostare facilmente la pavimentazione a lastre. Dopo che una superficie cede, il sovvertimento aumenta man mano che le radici continuano a espandersi.
Le tecniche illustrate nell’art. 19 comma 18 del Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano (root paths, soil trenches, soil vaults, soil cells, structural soil) [7], per evitare conflitti delle radici con manufatti esistenti, non sono applicabili al caso specifico. Sono sistemi innovativi per impedire i dissesti creati dalle radici degli alberi, che necessitano, però, di una struttura e di volumi che dovevano essere progettati e predisposti, ciò non risulta dall’esame delle immagini degli spazi destinati.
Per creare sistemi di volte strutturali, celle, trincee serve spazio per il suolo e quindi per l’espandersi delle radici, infatti sono sistemi che presuppongono un vuoto da riempire.
Questi sistemi sono costituiti da unità modulari che possono essere impilate l’una sull’altra per creare una struttura a più livelli. Sono progettati per fornire un terreno di crescita adeguato per arbusti e alberi, garantendo al tempo stesso la gestione delle acque piovane e la sicurezza delle infrastrutture contro le radici degli alberi, oltre ad altri benefici ambientali.
[6]abbiamo segnalato la difficoltà di individuare i capitolati delle gare sul sito della società, non essendo riusciti a trovare il bando per la riqualificazione di Via Ottaviano (e sul sito non esiste la funzione “cerca”)
[7] Articolo 19. Alberature stradali comma 18 Al fine di agevolare e guidare lo sviluppo delle radici nei nuovi impianti stradali o nelle piazze, di ridurre le possibili interferenze dell’apparato radicale con manufatti esistenti e da realizzare e di favorire la longevità degli alberi, si devono adottare specifiche tecniche quali, ad esempio le vie preferenziali per le radici (root paths), le trincee di suolo (soil trenches), le volte con suolo (soil vaults), le pavimentazioni sospese su celle (soil cells), suoli strutturali (structural soil).